greatsteven
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martedì 30 ottobre 2018
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alle radici dei rapporti fra il prof. x e magneto.
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X-MEN – L'INIZIO (UK/USA, 2011) diretto da MATTHEW VAUGHN. Interpretato da JAMES MCAVOY, MICHAEL FASSBENDER, ROSE BYRNE, JENNIFER LAWRENCE, JANUARY JONES, KEVIN BACON, NICHOLAS HOULT, JASON FLEMYNG, LUCAS TILL, EDI GATHEGI, CALEB LANDRY JONES, ZOE KRAVITZ, OLIVER PLATT, MATT CRAVEN
In Polonia, nel 1944, Sebastian Schmidt uccide la madre del bambino ebreo Eric Lehnsherr davanti ai suoi occhi perché, al pari di lui, possiede poteri sovrannaturali derivanti da una mutazione genetica e vuole dimostrarlo (Eric ha infatti la capacità di manipolare il metallo). Nello stesso anno, in California, lo statunitense Charles Xavier diviene amico della bambina, anch’essa mutante come lui, Raven Darkholme, in grado di assumere qualunque sembianza fisica.
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X-MEN – L'INIZIO (UK/USA, 2011) diretto da MATTHEW VAUGHN. Interpretato da JAMES MCAVOY, MICHAEL FASSBENDER, ROSE BYRNE, JENNIFER LAWRENCE, JANUARY JONES, KEVIN BACON, NICHOLAS HOULT, JASON FLEMYNG, LUCAS TILL, EDI GATHEGI, CALEB LANDRY JONES, ZOE KRAVITZ, OLIVER PLATT, MATT CRAVEN
In Polonia, nel 1944, Sebastian Schmidt uccide la madre del bambino ebreo Eric Lehnsherr davanti ai suoi occhi perché, al pari di lui, possiede poteri sovrannaturali derivanti da una mutazione genetica e vuole dimostrarlo (Eric ha infatti la capacità di manipolare il metallo). Nello stesso anno, in California, lo statunitense Charles Xavier diviene amico della bambina, anch’essa mutante come lui, Raven Darkholme, in grado di assumere qualunque sembianza fisica. Passano gli anni e Schmidt, emigrato negli USA col cognome americanizzato di Shaw, intende mettere statunitensi e sovietici gli uni contro gli altri così da scatenare un conflitto termonucleare che consenta ai mutanti di predominare sulla razza che egli considera l’anello inferiore della catena evolutiva e agguantare in tal modo il controllo del pianeta. Frattanto Charles si laurea in genetica a pieni voti e viene subito contattato dalla CIA in quanto l’agente Moira McTaggett necessita di un esperto in materia per comprendere i piani diabolici di Shaw, ormai divenuto una minaccia incombente sul piano nazionale. Disposto a collaborare col governo, Charles ingaggia una serie di giovani mutanti e li addestra per impedire che la tensione fra Stati Uniti e Russia esploda nella probabilità non poi così remota di una Terza Guerra Mondiale. Eric, giunto in Argentina alla ricerca dell’assassino della madre senza averlo trovato, viene a sua volta assoldato da Charles poiché l’intelligente neolaureato vede in lui un alleato prezioso abile a trovare il punto fra rabbia e serenità per domare al meglio il suo potenziale. Con la principale collaboratrice di Shaw, Emma Frost, il cui superpotere consiste nel leggere nel pensiero (è anch’ella una telepata come Xavier) e cristallizzarsi per neutralizzare chiunque voglia entrarle nella mente, catturata dalla CIA e imprigionata in una cella di sicurezza, Shaw si imbarca ciononostante in un sottomarino, munito pure di un casco speciale che vanifica la telepatia dentro il suo cervello. Durante il giorno decisivo, partono sul jet superaccessoriato progettato dallo scienziato Hank McCoy (soprannominato La Bestia), anch’egli facente parte del gruppo dei mutanti combattenti, le navi americane e sovietiche stanno per bombardarsi a vicenda, ma i nostri riescono a scongiurare che i rispettivi missili a testata atomica provochino una reciproca distruzione completa, senonché Eric, mosso da sentimenti di vendetta verso Shaw ma anche consapevole che ciò che il criminale ha fatto l’ha reso più forte, effettua un imprevisto voltagabbana: dapprima uccide Shaw trapassandogli il cranio con la stessa moneta che rappresenta il pomo della discordia di quando si sono conosciuti nel campo di sterminio, poi ne prende il posto, incitando alla rivolta contro gli umani qualsiasi mutante che non intenda farsi soggiogare. Finora i rapporti fra lui e Xavier erano stati improntati da una profonda amicizia, ma ora le loro strade si dividono vertiginosamente: il primo recluta una sua squadra personale per cominciare una lotta senza quartiere contro chi, a suo parere, vorrebbe mettergli il cappio al collo, mentre il secondo, da sempre più propenso ad una convivenza pacifica con chi non possiede le doti che rendono quelli come lui diversi, apre una speciale università per mutanti in cui accoglierà i suoi simili che vorranno impadronirsi delle tecniche migliori per governare i propri poteri. Diretto con tocco elegante e superbo da Vaughn (pure co-sceneggiatore), prodotto da Bryan Singer (regista dei primi due episodi della serie) e con Stan Lee fra i produttori esecutivi (autore dei testi delle strisce degli X-Men fin dagli esordi), racconta dell’incontro fra il professor X e Magneto prima che diventassero tali, e la cosa interessante è che abbiamo a che fare con due amici, condividenti i medesimi ideali malgrado le prospettive d’azione contrastanti, che si separano quando si passa dalle parole ai fatti, quando lo scontro non può più evitare la copertura dell’anonimato che ha protetto i mutanti finora e si concretizza in un bivio notevolmente drastico: o scegliere di accettare i persecutori e convincerli a non perseguire più obiettivi sanguinosi, oppure ribellarsi alla loro enfatica diffidenza e puntare alla conquista senza scrupoli della totale supremazia. Il confronto ideologico che è alla base non tanto della divergenza tra due personaggi fumettistici, quanto alla base di un evento storico senza precedenti che ha scongiurato la probabilità di un annientamento pianificato tra un paio di superpotenze dominatrici a tutto campo, si solidifica grazie alla scelta di due volti perfetti per impersonare gli altrettanti protagonisti dell’opera, McAvoy per il professor X – calcolatore, prudente e pacato – e Fassbender per Magneto – spregiudicato, privo di remore e alla ricerca di un creatore, come da egli stesso affermato. Il film assume dunque una dimensione politica che non sconfina in un’autocelebrazione infruttuosa né parteggia visibilmente per una fazione patriottica, ma guarda con occhio corretto e intraprendente ad un rapporto virile che, pur sempre nella finzione scenica (ricordiamocelo, prima sulla pagina scritta e disegnata che sullo schermo), ha scandagliato le opportunità di vita di una razza autodefinitasi superiore per poi affrontare al contempo una vittoria e una sconfitta, trovando questa nel mancato bombardamento latore di venti bellici e quella nel termine di un’alleanza che avrebbe potuto continuare a dare ottimi frutti, fintantoché ognuno ha imboccato la propria strada senza il minimo ripensamento e credendo di agire secondo coscienza. Vaughn è operativo al massimo nel calibrare il successo del suo film sulla recitazione, affidando ad ogni attore un ruolo in parte, tant’è che spiccano, fra gli interpreti fondamentali, la Mystica di Lawrence, l’agente della CIA di Byrne, la mefistofelica Emma Frost di Jones e soprattutto il Sebastian Shaw di K. Bacon, antagonista men che meno ortodosso che trasforma in un altro antagonista colui che provava odio nei suoi confronti fin dal principio, indirizzandolo sulla via dell’intolleranza e instillandogli il germe del male a costo di sacrificare la propria esistenza. La mancanza di un’autentica lieta fine ne fa un prequel ideale perché approfondisce la psicologia dei caratteri, distende l’immensa suspense che si accumula nel corso dei centoventicinque minuti di proiezione e dà allo spettatore un biglietto di sola andata per svariate letture del messaggio che la pellicola intende trasmettere. Un po’ sgargianti e magniloquenti gli effetti speciali, ma il montaggio funziona.
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elemi
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lunedì 13 giugno 2011
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sentimenti ed effetti speciali
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Il classico film che non delude mai le aspettative, anzi...
Già dal titolo, la storia la si poteva immaginare: il professor X e Magneto alle origini, come ebbe inizio la grande trilogia che ha appassionato tutti. Ma al di là della trama quello che mi ha affascinato di più sono stati i sentimenti e i legami che si intrecciavano nel racconto. Un bambino ebreo vittima del razzismo nazista che ha subito le più atroci torture succube di "uomini che eseguivano solo gli ordini" e che, una volta cresciuto, scatena la sua vendetta in una continua lotta per la sopravvivenza del più sviluppato (in questo caso del più "mutato"); la forza dei sentimenti, della rabbia, dell'amore, del dolore capaci di risvegliare quanto c'è di più potente in noi ("la vera concentrazione si trova a un certo punto tra la rabbia e la serenità"); la paura nei confronti di chi è "diverso" da noi.
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Il classico film che non delude mai le aspettative, anzi...
Già dal titolo, la storia la si poteva immaginare: il professor X e Magneto alle origini, come ebbe inizio la grande trilogia che ha appassionato tutti. Ma al di là della trama quello che mi ha affascinato di più sono stati i sentimenti e i legami che si intrecciavano nel racconto. Un bambino ebreo vittima del razzismo nazista che ha subito le più atroci torture succube di "uomini che eseguivano solo gli ordini" e che, una volta cresciuto, scatena la sua vendetta in una continua lotta per la sopravvivenza del più sviluppato (in questo caso del più "mutato"); la forza dei sentimenti, della rabbia, dell'amore, del dolore capaci di risvegliare quanto c'è di più potente in noi ("la vera concentrazione si trova a un certo punto tra la rabbia e la serenità"); la paura nei confronti di chi è "diverso" da noi. Il tutto ben condito da una buona dose di fantastici effetti speciali con contorno di strabilianti superpoteri. In conclusione un film da non perdere per gli amanti del genere e non solo...
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the joker
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mercoledì 15 giugno 2011
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un film che merita di essere ricordato
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Guerra Fredda. Charles Xavier e Erik Lensher formano un gruppo insieme ad altri mutanti per fermare Sebastian Shaw, un mutante molto potente che vuole far scoppiare la Terza Guerra Mondiale per annientare la specie umana, ma i due, i futuri Professor X e Magneto, sono spinti da motivazioni diverse: il primo vuole mantenere la pace e ottenere la coesistenza pacifica fra umani e mutanti, impedendo quindi la guerra, il secondo cerca vendetta.
Un film fantastico, che ritrae con precisione i profili psicologici dei protagonisti, scritto e diretto magistralmente.
Contiene inltre delle bellissime riflessioni sugli esseri umani e sopratutto sui mutanti, combatuti tra se stessi, emarginati e discriminati dalla società.
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Guerra Fredda. Charles Xavier e Erik Lensher formano un gruppo insieme ad altri mutanti per fermare Sebastian Shaw, un mutante molto potente che vuole far scoppiare la Terza Guerra Mondiale per annientare la specie umana, ma i due, i futuri Professor X e Magneto, sono spinti da motivazioni diverse: il primo vuole mantenere la pace e ottenere la coesistenza pacifica fra umani e mutanti, impedendo quindi la guerra, il secondo cerca vendetta.
Un film fantastico, che ritrae con precisione i profili psicologici dei protagonisti, scritto e diretto magistralmente.
Contiene inltre delle bellissime riflessioni sugli esseri umani e sopratutto sui mutanti, combatuti tra se stessi, emarginati e discriminati dalla società.
Un capolavoro, anche grazie alle ottime interpretazioni.
Applausi per Vaughn, ormai affermato regista nella scena cinematografica odierna.
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(di andrea levorato)
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the joker
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martedì 14 giugno 2011
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uno dei miglior film dell'anno
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Guerra Fredda. Charles Xavier e Erik Lansherr formano un gruppo insieme ad altri mutanti per fermare Sebastian Shaw, un mutante molto potente che vuole far scoppiare la Terza Guerra Mondiale per annientare la specie umana, ma i due, i futuri Professor X e Magneto, sono spinti da motivazioni diverse: il primo vuole mantenere la pace e ottenere la coesistenza pacifica fra umani e mutanti, impedendo quindi la guerra, il secondo cerca vendetta.
Un film fantastico, che ritrae con precisione i profili psicologici dei protagonisti, scritto e diretto magistralmente.
Contiene inltre delle bellissime riflessioni sugli esseri umani e sopratutto sui mutanti, combatuti tra se stessi, emarginati e discriminati dalla società.
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Guerra Fredda. Charles Xavier e Erik Lansherr formano un gruppo insieme ad altri mutanti per fermare Sebastian Shaw, un mutante molto potente che vuole far scoppiare la Terza Guerra Mondiale per annientare la specie umana, ma i due, i futuri Professor X e Magneto, sono spinti da motivazioni diverse: il primo vuole mantenere la pace e ottenere la coesistenza pacifica fra umani e mutanti, impedendo quindi la guerra, il secondo cerca vendetta.
Un film fantastico, che ritrae con precisione i profili psicologici dei protagonisti, scritto e diretto magistralmente.
Contiene inltre delle bellissime riflessioni sugli esseri umani e sopratutto sui mutanti, combatuti tra se stessi, emarginati e discriminati dalla società.
Un capolavoro, anche grazie alle ottime interpretazioni.
Applausi per Vaughn, ormai affermato regista nella scena cinematografica odierna.
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quieromirar
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giovedì 23 giugno 2011
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un prequel in chiaroscuro
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Il prequel può ampliare le suggestioni di un immaginario noto al grande pubblico, reinventando la fedeltà a un contesto che, come nel caso dei fumetti, offre il fianco a differenti interpretazioni. Ciò avviene solo in parte nel lungometraggio di Matthew Vaughn “X men. L’inizio”, dove le dinamiche della narrazione affascinano, ma non sono strutturate con piena coerenza. L’opera risulta debole sul versante delle figure femminili. Il mutamento di Mistica avviene attraverso una giustapposizione di scelte, non per intima evoluzione. L’Emma Frost di January Jones deve sì avere la freddezza di una macchina da guerra, ma esiste un abisso tra imperscrutabilità e inespressività.
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Il prequel può ampliare le suggestioni di un immaginario noto al grande pubblico, reinventando la fedeltà a un contesto che, come nel caso dei fumetti, offre il fianco a differenti interpretazioni. Ciò avviene solo in parte nel lungometraggio di Matthew Vaughn “X men. L’inizio”, dove le dinamiche della narrazione affascinano, ma non sono strutturate con piena coerenza. L’opera risulta debole sul versante delle figure femminili. Il mutamento di Mistica avviene attraverso una giustapposizione di scelte, non per intima evoluzione. L’Emma Frost di January Jones deve sì avere la freddezza di una macchina da guerra, ma esiste un abisso tra imperscrutabilità e inespressività. La questione non vale per Kevin Bacon, che sa dominare la macchina da presa con poche mosse. Ben diverso rilievo avrebbe meritato la donna libellula di Zoe Kravitz, che in quanto corpo oggetto avrebbe potuto esprimere con maggiore intensità il dramma dei mutanti, disprezzati nel momento in cui li si usa. Il clima di odio che circonda i protagonisti è inoltre solo accennato. Non mancano scelte registiche efficaci. La suddivisione dell’inquadratura in vignette non è una tecnica nuova, ma assume qui una sua freschezza. L’invito a sparire rivolto da Wolverine a Lensherr e a Xavier è autoironico (siamo all’ennesima pellicola della saga) e la scena in cui Erik e Shaw si affrontano, moltiplicati in mille specchi, evoca per un attimo “La signora di Shangai”e possiede una sua suggestione. Il legame tra i giovani Charles ed Erik è il cuore del film e prende corpo sul doppio binario della fratellanza e del rapporto padre/figlio: i due sono sullo stesso piano e al tempo stesso vivono un’asimmetria che fa di Charles il maestro dell’amico. Il loro primo incontro/scontro avviene nell’acqua, una sorta di battesimo simbolico che porterà il futuro Magneto a essere emblema di una rivolta e non semplice vendicatore della propria personale tragedia. Il sodalizio nasce inoltre nel segno del dolore: il telepate avverte il tormento di Erik e vuole mutarlo in forza positiva, ma sarà sconfitto, come mostra il momento in cui avverte nella sua pelle la fine dell’aguzzino del compagno: una morte simbolica, perché la generosità di Xavier è sacrificata sull’altare della rivalsa. La paralisi del ragazzo (contrappasso della sua irremovibilità nel cercare la pace) è provocata da un incidente, ma il gesto del suo alleato è spia del rimosso, rivela nel suo carattere inconsulto il bisogno di emanciparsi da chi l’ha fino ad allora guidato. L’ultima immagine non può che riprendere Magneto tra le mura di un sotterraneo, chiara metafora di un’ossessione che non vede che se stessa.
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