greatsteven
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martedì 30 ottobre 2018
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alle radici dei rapporti fra il prof. x e magneto.
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X-MEN – L'INIZIO (UK/USA, 2011) diretto da MATTHEW VAUGHN. Interpretato da JAMES MCAVOY, MICHAEL FASSBENDER, ROSE BYRNE, JENNIFER LAWRENCE, JANUARY JONES, KEVIN BACON, NICHOLAS HOULT, JASON FLEMYNG, LUCAS TILL, EDI GATHEGI, CALEB LANDRY JONES, ZOE KRAVITZ, OLIVER PLATT, MATT CRAVEN
In Polonia, nel 1944, Sebastian Schmidt uccide la madre del bambino ebreo Eric Lehnsherr davanti ai suoi occhi perché, al pari di lui, possiede poteri sovrannaturali derivanti da una mutazione genetica e vuole dimostrarlo (Eric ha infatti la capacità di manipolare il metallo). Nello stesso anno, in California, lo statunitense Charles Xavier diviene amico della bambina, anch’essa mutante come lui, Raven Darkholme, in grado di assumere qualunque sembianza fisica.
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X-MEN – L'INIZIO (UK/USA, 2011) diretto da MATTHEW VAUGHN. Interpretato da JAMES MCAVOY, MICHAEL FASSBENDER, ROSE BYRNE, JENNIFER LAWRENCE, JANUARY JONES, KEVIN BACON, NICHOLAS HOULT, JASON FLEMYNG, LUCAS TILL, EDI GATHEGI, CALEB LANDRY JONES, ZOE KRAVITZ, OLIVER PLATT, MATT CRAVEN
In Polonia, nel 1944, Sebastian Schmidt uccide la madre del bambino ebreo Eric Lehnsherr davanti ai suoi occhi perché, al pari di lui, possiede poteri sovrannaturali derivanti da una mutazione genetica e vuole dimostrarlo (Eric ha infatti la capacità di manipolare il metallo). Nello stesso anno, in California, lo statunitense Charles Xavier diviene amico della bambina, anch’essa mutante come lui, Raven Darkholme, in grado di assumere qualunque sembianza fisica. Passano gli anni e Schmidt, emigrato negli USA col cognome americanizzato di Shaw, intende mettere statunitensi e sovietici gli uni contro gli altri così da scatenare un conflitto termonucleare che consenta ai mutanti di predominare sulla razza che egli considera l’anello inferiore della catena evolutiva e agguantare in tal modo il controllo del pianeta. Frattanto Charles si laurea in genetica a pieni voti e viene subito contattato dalla CIA in quanto l’agente Moira McTaggett necessita di un esperto in materia per comprendere i piani diabolici di Shaw, ormai divenuto una minaccia incombente sul piano nazionale. Disposto a collaborare col governo, Charles ingaggia una serie di giovani mutanti e li addestra per impedire che la tensione fra Stati Uniti e Russia esploda nella probabilità non poi così remota di una Terza Guerra Mondiale. Eric, giunto in Argentina alla ricerca dell’assassino della madre senza averlo trovato, viene a sua volta assoldato da Charles poiché l’intelligente neolaureato vede in lui un alleato prezioso abile a trovare il punto fra rabbia e serenità per domare al meglio il suo potenziale. Con la principale collaboratrice di Shaw, Emma Frost, il cui superpotere consiste nel leggere nel pensiero (è anch’ella una telepata come Xavier) e cristallizzarsi per neutralizzare chiunque voglia entrarle nella mente, catturata dalla CIA e imprigionata in una cella di sicurezza, Shaw si imbarca ciononostante in un sottomarino, munito pure di un casco speciale che vanifica la telepatia dentro il suo cervello. Durante il giorno decisivo, partono sul jet superaccessoriato progettato dallo scienziato Hank McCoy (soprannominato La Bestia), anch’egli facente parte del gruppo dei mutanti combattenti, le navi americane e sovietiche stanno per bombardarsi a vicenda, ma i nostri riescono a scongiurare che i rispettivi missili a testata atomica provochino una reciproca distruzione completa, senonché Eric, mosso da sentimenti di vendetta verso Shaw ma anche consapevole che ciò che il criminale ha fatto l’ha reso più forte, effettua un imprevisto voltagabbana: dapprima uccide Shaw trapassandogli il cranio con la stessa moneta che rappresenta il pomo della discordia di quando si sono conosciuti nel campo di sterminio, poi ne prende il posto, incitando alla rivolta contro gli umani qualsiasi mutante che non intenda farsi soggiogare. Finora i rapporti fra lui e Xavier erano stati improntati da una profonda amicizia, ma ora le loro strade si dividono vertiginosamente: il primo recluta una sua squadra personale per cominciare una lotta senza quartiere contro chi, a suo parere, vorrebbe mettergli il cappio al collo, mentre il secondo, da sempre più propenso ad una convivenza pacifica con chi non possiede le doti che rendono quelli come lui diversi, apre una speciale università per mutanti in cui accoglierà i suoi simili che vorranno impadronirsi delle tecniche migliori per governare i propri poteri. Diretto con tocco elegante e superbo da Vaughn (pure co-sceneggiatore), prodotto da Bryan Singer (regista dei primi due episodi della serie) e con Stan Lee fra i produttori esecutivi (autore dei testi delle strisce degli X-Men fin dagli esordi), racconta dell’incontro fra il professor X e Magneto prima che diventassero tali, e la cosa interessante è che abbiamo a che fare con due amici, condividenti i medesimi ideali malgrado le prospettive d’azione contrastanti, che si separano quando si passa dalle parole ai fatti, quando lo scontro non può più evitare la copertura dell’anonimato che ha protetto i mutanti finora e si concretizza in un bivio notevolmente drastico: o scegliere di accettare i persecutori e convincerli a non perseguire più obiettivi sanguinosi, oppure ribellarsi alla loro enfatica diffidenza e puntare alla conquista senza scrupoli della totale supremazia. Il confronto ideologico che è alla base non tanto della divergenza tra due personaggi fumettistici, quanto alla base di un evento storico senza precedenti che ha scongiurato la probabilità di un annientamento pianificato tra un paio di superpotenze dominatrici a tutto campo, si solidifica grazie alla scelta di due volti perfetti per impersonare gli altrettanti protagonisti dell’opera, McAvoy per il professor X – calcolatore, prudente e pacato – e Fassbender per Magneto – spregiudicato, privo di remore e alla ricerca di un creatore, come da egli stesso affermato. Il film assume dunque una dimensione politica che non sconfina in un’autocelebrazione infruttuosa né parteggia visibilmente per una fazione patriottica, ma guarda con occhio corretto e intraprendente ad un rapporto virile che, pur sempre nella finzione scenica (ricordiamocelo, prima sulla pagina scritta e disegnata che sullo schermo), ha scandagliato le opportunità di vita di una razza autodefinitasi superiore per poi affrontare al contempo una vittoria e una sconfitta, trovando questa nel mancato bombardamento latore di venti bellici e quella nel termine di un’alleanza che avrebbe potuto continuare a dare ottimi frutti, fintantoché ognuno ha imboccato la propria strada senza il minimo ripensamento e credendo di agire secondo coscienza. Vaughn è operativo al massimo nel calibrare il successo del suo film sulla recitazione, affidando ad ogni attore un ruolo in parte, tant’è che spiccano, fra gli interpreti fondamentali, la Mystica di Lawrence, l’agente della CIA di Byrne, la mefistofelica Emma Frost di Jones e soprattutto il Sebastian Shaw di K. Bacon, antagonista men che meno ortodosso che trasforma in un altro antagonista colui che provava odio nei suoi confronti fin dal principio, indirizzandolo sulla via dell’intolleranza e instillandogli il germe del male a costo di sacrificare la propria esistenza. La mancanza di un’autentica lieta fine ne fa un prequel ideale perché approfondisce la psicologia dei caratteri, distende l’immensa suspense che si accumula nel corso dei centoventicinque minuti di proiezione e dà allo spettatore un biglietto di sola andata per svariate letture del messaggio che la pellicola intende trasmettere. Un po’ sgargianti e magniloquenti gli effetti speciali, ma il montaggio funziona.
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eltanker
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sabato 22 agosto 2015
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probabilmente l'x-men movie più "ricco" di sempre
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Con questo episodio Vaughn si è superato, è riuscito non solo a ridare smalto alla saga ma nel farlo è riuscito anche a ricostruire perfettamente le figure dei due mutanti probabilmente più importanti, Xavier e Magneto. Tra rivelazioni, combattimenti altamente spettacolari ed una recitazione superba dei due protagonisti ne vedrete delle belle. Consigliatissimo.
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onufrio
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giovedì 7 maggio 2015
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un buon punto di partenza
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Una chiara ed esaustiva storia che rende finalmente completa la leggendaria saga di X-men tornando alle origini, là dove tutto nacque. Un ricco e pregevole cast, gli ormai noti, ma mai noiosi, effetti speciali ed una trama sempre avvincente e lucida che rinnova questa ormai storica serie marvel.
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il beppe nazionale
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domenica 22 giugno 2014
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e' questo il miglior x-film?
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Quando l'introspezione sovrasta la potenza scenica dell'effetto speciale non posso che essere contento. Queste sono le origini di Magneto, un povero ragazzo scampato ai campi di concentramento e torturato dai nazisti perchè mostrasse i suoi poteri. Si tratta di un trauma forte, che segna indelebilmente la mente di Erik il quale, eroso dalla vendetta, non vuole più essere lo strumento di nessuno.
Il contesto è quello degli anni Sessanta e si inserisce nel revival delle vicende americane di quegli anni. La crisi cubana in particolare viene precipitosamente fatta entrare nella contesa uomo-mutante e fissa quel punto 0 che contraddistinguerà la battaglia ideologica di Magneto.
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Quando l'introspezione sovrasta la potenza scenica dell'effetto speciale non posso che essere contento. Queste sono le origini di Magneto, un povero ragazzo scampato ai campi di concentramento e torturato dai nazisti perchè mostrasse i suoi poteri. Si tratta di un trauma forte, che segna indelebilmente la mente di Erik il quale, eroso dalla vendetta, non vuole più essere lo strumento di nessuno.
Il contesto è quello degli anni Sessanta e si inserisce nel revival delle vicende americane di quegli anni. La crisi cubana in particolare viene precipitosamente fatta entrare nella contesa uomo-mutante e fissa quel punto 0 che contraddistinguerà la battaglia ideologica di Magneto.
Ma parlavo d'introspezione, e questa si manifesta non solo nel passato di Erik, ma anche nel rapporto tra Mystica, Xavier e Bestia. La questione dell'accettazione dell'aspetto fisico, i delicati segni delle turbe adolescenziali e una generale ventata di freschezza che si oppone al mondo già adulto del cattivone di turno e dei comandi militari rendono apprezzabile il lavoro di Vaughn. Però un po' più adulti lo sono anche Xavier ed Erik, e se il primo insegna al secondo come controllare i propri poteri, sarà poi Magneto a diventare insegnante a sua volta, seppur di una filosofia pericolosa.
Lo Xavier di McAvoy è un giovane energico e carismatico, un cervellone che non perde in fascino ma che sicuramente non ha la freddezza che caratterizza il suo alter ego adulto. Il Magneto di Fassbender è sublime, un animo nobile imbruttito dal dolore e macchiavellicamente proiettato verso la difesa dei mutanti: per lui il fine giustifica i mezzi, e lo abbiamo ben visto nella trilogia degli X-Men. L'amicizia si sente, il rispetto anche, la tensione sentimentale passa per l'operato di una bellissima Jennifer Lawrence (Mystica) che lascia trasparire tutto il suo disagio. Sulla stessa barca di quest'ultima sta pure Bestia, che prova in tutti i modi a trovare per lei qualche intruglio che controlli l'aspetto estetico e raggiunge il picco tragico dicendo "tu non sei bella blu, tu sei bella adesso". Discorso molto adolescenziale e semplice se vogliamo, ma inevitabilmente profondo e realistico.
In questo batti e ribatti volto a indagare l'inizio della psiche dei futuri eroi è proprio la figura del nemico, Shaw, quella che meno spicca. Shaw è colui che trasmette le idee sull'evoluzione a Erik, ma il suo piano se vogliamo risulta un po' contorto, così come è privo di caratterizzazione il suo seguito di mutanti. Come dicevo all'inizio, ritengo che il più grande difetto di questo film sia stato il voler interconnettere la crisi di Cuba e i piani di Shaw per la razza mutante, non tanto per l'idea in sè quanto per la fretta con cui è stato fatto tutto. Allo stesso modo un po' frettoloso sono stati caratterizzati pure i personaggi secondari che formano il seguito di Xavier, ma non sarebbero bastate due ore.
Forse ciò che, sopra ogni cosa, importava al regista era dare dei trigger per la fondazione dell'Accademia, per il radicarsi della rabbia in Magneto, per l'intensificarsi della paura dell'Homo Sapiens Sapiens verso i mutanti, per la fuga di Mystica. Il quadro che ne esce è tendenzialmente coerente e si riallaccia molto bene con Giorni di un futuro passato.
Insomma, un bel film, bella la sceneggiatura e bravi i protagonisti. Non mi posso lamentare.
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williamd
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lunedì 30 dicembre 2013
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coinvolgente e ... coinvolgente !
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Ero davvero molto ansioso di vedere questo film: affascinato com'ero dall'epica trilogia dei registi Singer e Ratner, e innamorato di Wolverine le origini, pretendevo di trovarmi di fronte ad un film altrettanto notevole. Così è stato, forse anche di più, anzi, direi sicuramente. X-Men l'inizio è l'origine di questa fortunata saga, quell'inizio riguardo al quale eravamo tanto curiosi, l'inizio degli X-Men, che gustiamo ancora maggiormente per il fatto di averlo aspettato così a lungo. E' come se avessimo mangiato una buonissima torta senza assaggiarne la prima fetta: la torta è molto buona ugualmente, ma la prima fetta è la prima, quella appena sfornata, la più calda, la più buona.
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Ero davvero molto ansioso di vedere questo film: affascinato com'ero dall'epica trilogia dei registi Singer e Ratner, e innamorato di Wolverine le origini, pretendevo di trovarmi di fronte ad un film altrettanto notevole. Così è stato, forse anche di più, anzi, direi sicuramente. X-Men l'inizio è l'origine di questa fortunata saga, quell'inizio riguardo al quale eravamo tanto curiosi, l'inizio degli X-Men, che gustiamo ancora maggiormente per il fatto di averlo aspettato così a lungo. E' come se avessimo mangiato una buonissima torta senza assaggiarne la prima fetta: la torta è molto buona ugualmente, ma la prima fetta è la prima, quella appena sfornata, la più calda, la più buona. Finalmente essa ci è stata servita, e come stavo dicendo, accontentandoci ancor di più, per il fatto di averla aspettata tanto.
X-Men l'inizio narra di come nacquero le rivalità tra Magneto ed il Professor X, anzi, prima di tutto ci racconta chi erano questi prima di diventare Magneto e Professor X.
Il film inizia in un campo di concentramento della seconda guerra mondiale, è il 1944 in Polonia. Grida, urla, ufficiali, soldati, innocenti, vittime, braccia che separano una madre da un figlio. Un figlio di nome Erik, che in quel momento scoprì di essere un mutante. La sua rabbia non aveva uguali e con la forza del pensiero si rese conto di poter controllare il ferro. Ma questo non bastò, e sua madre venne uccisa davanti ai suoi occhi, lasciando in Erik un profondo rimorso per non essere riuscito a salvarla ed un implacabile odio nei confronti di Shaw Schmidt (l'omicida di sua madre), anch'egli un mutante.
Nello stesso momento, a Westchester County (New York), un piccolo bambino di nome Charles Xavier, scopre di non essere l'unico "strano" sulla terra, incontra infatti la bambina che diverrà l'inarrestabile Mystica.
Diciotto anni più tardi, Schmidt ha radunato un esercito di mutanti e boicotta per far scoppiare una guerra tra umani: non si fida di loro e vuole che la sua razza sia l'unica, quella dominante.
Uniti da un desiderio comune, quello di fermare Shaw, i cresciuti Erik e Charles si incontrano casualmente e si alleano per fermare questa rivolta...
E' innegabile, il film è di successo e secondo me a renderlo così sono stati un mix di fattori molto importanti: prima la regia di Matthew Vaughn, che ha saputo, oltre a vivificare in modo impeccabile tutti i 120 minuti, andare a fondo dell'anima di ciascun personaggio, rendendo ognuno unico, reale.
Poi, dopo Matthew, il merito è tutto degli attori, perlopiù giovani attori, che sono riusciti a farci credere di essere veramente dei mutanti, e vivere, in maniera a volte entusiasmante altre meno, i loro cambiamenti genetici, portando tutti a conoscenza degli X-Men.
La parola più adatta per descrivere questo film (che è quella che ho ripetuto due volte nel titolo) è: coinvolgente; coinvolgente perché il film lo vivi tu stesso, non è chissà che capolavoro cinematografico che resterà nella storia, ma dal mio punto di vista il film si caratterizza per questa sua naturale proprietà: coinvolgerti, coinvolgerti e coinvolgerti.
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luca capaccioli
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domenica 16 giugno 2013
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un buon prequel!
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Dopo un film dedicato a Wolverine apprezzabile, ma anche in parte deludente, con la regia di Gavin Hood, nonché spin-off/prequel della saga degli X-Men di Singer/Ratner, Mattew Vaughn si prende l'incarico di dirigere un altro prequel della della serie: X-Men - L'inizio. Il film tratta degli eventi che sono accaduti prima che gli X-Men diventassero quello che sono oggi, ovvero una squadra composta da mutanti che vigilano sull'umanità combattendo eventuali minacce. Charles Xavier (James McAvoy) e Erik Lensherr (Michael Fassbender), prima di diventare rispettivamente il Professor X e Magneto, erano solo due ragazzi alla scoperta delle loro speciali abilità, molto amici fra loro, e lavoravano con la CIA per reclutare alcuni mutanti del mondo perché non avessero paura di loro stessi e il loro potenziale.
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Dopo un film dedicato a Wolverine apprezzabile, ma anche in parte deludente, con la regia di Gavin Hood, nonché spin-off/prequel della saga degli X-Men di Singer/Ratner, Mattew Vaughn si prende l'incarico di dirigere un altro prequel della della serie: X-Men - L'inizio. Il film tratta degli eventi che sono accaduti prima che gli X-Men diventassero quello che sono oggi, ovvero una squadra composta da mutanti che vigilano sull'umanità combattendo eventuali minacce. Charles Xavier (James McAvoy) e Erik Lensherr (Michael Fassbender), prima di diventare rispettivamente il Professor X e Magneto, erano solo due ragazzi alla scoperta delle loro speciali abilità, molto amici fra loro, e lavoravano con la CIA per reclutare alcuni mutanti del mondo perché non avessero paura di loro stessi e il loro potenziale. Charles sognava la coesistenza tra umani e mutanti, ma Erik non aveva fiducia nella razza Homo Sapiens, convinto che prima o poi il genere umano non avrebbe mai accettato una razza superiore e che un giorno ci sarebbe stata un'inevibabile guerra tra le due fazioni. Dopo aver assistito in tenera età alla morte della madre per mano di un uomo chiamato Sebastian Shaw (Kevin Bacon), rivelatosi mutante in un secondo tempo, Erik si mise sulle sue tracce con l'aiuto della CIA, scoprendo che il nemico si trovava in Russia, intento a scatenare la Terza Guerra Mondiale... e aveva anche degli alleati mutanti che costituivano il Club Infernale, capeggiato dallo stesso Shaw. Un film più che soddisfacente con una trama avvincente, degli effetti speciali straordinari, una strepitosa colonna sonora e un'eccellente interpretazione dei fari attori inseriti nel cast, in particolar modo nel caso di Michael Fassbender (il migliore, a mio parere) e James McAvoy, oltre che un fantastico cameo in cui Hugh Jackman riprende il ruolo di Logan/Wolverine, cacciando in malo modo Charles e Erik da un bar, quando questi ultimi gli propongono di far parte della "Divisione Mutanti" della CIA. I fan dell'Universo X-Men e dei film di azione troveranno pane per i loro denti quando vedranno questo film, adatto inoltre ad un pubblico di tutte le età.
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corazzatakotiomkin
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sabato 8 giugno 2013
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come tutto ebbe inizio.
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Uno dei migliori della saga. Ha una forte attinenza con i precedenti, come giustamente deve essere, e riesce ad inserirsi nella storia già raccontata negli altri "X-men" alla perfezione.
Convincenti i due protagonisti, Magneto e Prof. X, e ben realizzata la colonna sonora.
L'unica pecca, a mio parere, è l'inserimento degli effetti speciali in alcune scene ed in particolare l'aspetto della "bestia" mi sembra alquanto improbabile, visto che assomiglia più che altro ad un peluche.
Tuttavia "X-Men: First Class", risulta un buon lavoro che eguaglia tranquillamente le altre trasposizioni dai fumetti Marvel.
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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il miglior film della saga, fassbender tormentato
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Prima di Professor X c’era solo Charles Xavier, brillante laureato in genetica, prima di Magneto c’era solo Erik Lehnsherr, polacco in cerca di vendetta per l’uccisione della madre nel 1944, durante la guerra. Decidono di aiutarsi e radunano tutti i mutanti per aiutare gli americani contro la minaccia di altri mutanti, alleati dei russi. È il quinto film sugli X-Men, nonché il migliore. Alla regia non c’è più Brian Singer, che in realtà aveva già abbandonato la saga da prima di X-Men – Conflitto finale, ma Vaughn, anche sceneggiatore insieme ad altri tre, da un soggetto proprio di Singer, ha tratto un interessante film supereroistico.
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Prima di Professor X c’era solo Charles Xavier, brillante laureato in genetica, prima di Magneto c’era solo Erik Lehnsherr, polacco in cerca di vendetta per l’uccisione della madre nel 1944, durante la guerra. Decidono di aiutarsi e radunano tutti i mutanti per aiutare gli americani contro la minaccia di altri mutanti, alleati dei russi. È il quinto film sugli X-Men, nonché il migliore. Alla regia non c’è più Brian Singer, che in realtà aveva già abbandonato la saga da prima di X-Men – Conflitto finale, ma Vaughn, anche sceneggiatore insieme ad altri tre, da un soggetto proprio di Singer, ha tratto un interessante film supereroistico. I personaggi non sono più disegnati in modo superficiale e sciocco come nei film precedenti, ma sono approfonditi psicologicamente, anche grazie ad un ottimo cast di attori, guidato dall’ottimo Fassbender, supportato da McAvoy (Espiazione) e dal cattivo di turno (Bacon, bravo, specie nel confronto finale con Fassbender). Da tenere d’occhio c’è anche la Lawrence (futuro Oscar, a soli ventidue anni, per Il lato positivo), già nominata all’Oscar per la sua eccellente interpretazione di Un gelido inverno. Inoltre la cosa davvero riuscita è l’ambientazione, prima nella Seconda Guerra Mondiale e poi nella Guerra Fredda. Si cade un po’ nel banale nella battaglia finale, peraltro spettacolare, ma non nel finale, quando i mutanti si dividono in due fazioni, e la scelta della parte da cui stare è posta davanti anche allo spettatore. Non manca il classico patriottismo americano.
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marzaghetti
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sabato 19 gennaio 2013
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un magneto magnificamente carismatico
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Siamo indiscutibilmente in territorio Americanata, ma con stile direi: l'ambientazione da guerra fredda è intelligente e quasi credibile, le spettacolari sequenze d'azione sono una gioia per gli occhi, e soprattutto il magnifico carisma di molti personaggi (in primis il Magneto di Fassbender, ma anche l'ambigua Raven della Lawrence) lo elevano dal solito fumettone supereroico, ultimamente un filo inflazionato. Certo che il profilo psicologico dei vari mutanti è eccessivamente artefatto, e poi non si riesce a mandare giù la frettolosità di alcuni cambi di schieramento tanto repentini che nemmeno Scilipoti.
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Siamo indiscutibilmente in territorio Americanata, ma con stile direi: l'ambientazione da guerra fredda è intelligente e quasi credibile, le spettacolari sequenze d'azione sono una gioia per gli occhi, e soprattutto il magnifico carisma di molti personaggi (in primis il Magneto di Fassbender, ma anche l'ambigua Raven della Lawrence) lo elevano dal solito fumettone supereroico, ultimamente un filo inflazionato. Certo che il profilo psicologico dei vari mutanti è eccessivamente artefatto, e poi non si riesce a mandare giù la frettolosità di alcuni cambi di schieramento tanto repentini che nemmeno Scilipoti... Valutazione: 3,25.
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franks lucas
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lunedì 5 novembre 2012
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finalmente un film che spacca sugli x-men
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io sono un fan degli x-men ma su una trilogia nn ne hanno fatto uno decente (eccetto le origini di wolverine)
invece questo film è molto molto ben fatto i 2 protagonisti sono quasi perfetti finalmente un film che ha spiegato qualcosa perciò questo film ha una trama solida inserita in un contesto storico molto inportante e riesce a raccontare la sua storia sensa sbavature ..
tutti i personaggi sono pen pensati e ognuno con una personalità che oggiunge carattere al film
la scena del sottomarine e magneto è semplicemente geniale
ora spero che il 2 sia all'altezza del precedente..
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