Titolo originale | Le Libraire de Belfast |
Anno | 2011 |
Genere | Documentario |
Produzione | Francia, Gran Bretagna |
Durata | 54 minuti |
Regia di | Alessandra Celesia |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 giugno 2014
La regista Alessandra Celesia racconta Belfast partendo dal privato dei suoi cittadini, filmandola attraverso i suoi salotti accoglienti, le stanze degli adolescenti, i saloni dei parrucchieri, i locali notturni fuori moda.
CONSIGLIATO SÌ
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Cartolina intima di Belfast, il documentario di Alessandra Celesia mostra idealmente la capitale dell'Irlanda del Nord seguendo dappresso John Clancy, anziano ex libraio intorno al quale orbitano le vite di tre giovani: una cameriera che sogna di diventare cantante, un rapper e un giovane dislessico amante dell'opera e della cultura italiana. Sopra e sotto la loro fame di vita, i loro sogni e le loro aspirazioni, il passato tumultuoso della città affiora in maniera nitida.
Un film piccolo, fatto in casa, dove si respira l'aria di stanze vere, abitate e amate, veicoli di ricordi e affetti, in cui più generazioni si sono succedute e continueranno a succedersi: John cambia il materasso al proprio letto, lo stesso in cui sono morti i suoi famigliari e dove anche lui dice di voler esalare l'ultimo respiro. Con pudore e discrezione, Alessandra Celesia entra nella vita di una persona di altri tempi, un omino elegante, colto e singolare, che sa ascoltare e ha da raccontare. Magari il suo trascorso da alcolista, l'amore per la letteratura, il passato di una città ferita, la disposizione verso l'altro, perché «quello che dai ti ritorna sempre». La macchina da presa lo segue mentre si veste e si pettina, quando restaura nel modo migliore possibile un vecchio libro, dal parrucchiere oppure a colloquio con un'anziana passante.
L'idea che si ha di fronte a Il libraio di Belfast è quella di assistere ad una realtà sopravvissuta, pregna di rimpianti, ma ancora gravida di speranze verso il futuro, l'orizzonte di un paesaggio fotografato dopo il diluvio, come indica la canzone che chiude il documentario. Una struttura aperta, cangiante in base al tono dei diversi racconti, dà forma alla storia, mediante gli incontri di quattro anime unite dalla passione: come la letteratura, la musica, sia il rap o la lirica, spinge a vivere, porta verso il sogno, quel tesoro che John aiuta e spinge a tenersi stretto. Colpisce il calore con cui la regista si avvicina ad un microcosmo stretto e intimamente privato, ma che ambisce a farsi condiviso, sociale, coro di un'intera società. Se il film riveli in maniera affidabile l'anima di Belfast, se riesca davvero a tracciarne la mappa emotiva non è poi così importante, a contare è il tatto con cui si avvicina ai corpi che di quella città portano le ferite, alla loro insicurezza, alla loro palpitante verità.
Attiva come attrice e regista in teatro, con Il libraio di Belfast, Alessandra Celesia si è aggiudicata sia il premio per il Miglior Film sia il Premio del Pubblico al Festival dei Popoli 2013.
IL LIBRAIO DI BELFAST disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€6,50 | – | |||
€6,50 | – |
devo ringraziare My Movies che me lo ha fatto scoprire, l'ho appena guardato in streaming e penso che lo vorrò rivedere molte altre volte. Non posso che consigliarlo.