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Diario di una schiappa, crescere, che fatica!

Giornale di bordo per viaggiare nella 'terra di mezzo' della scuola media.
di Edoardo Becattini

Zachary Gordon in una scena del film Diario una schiappa 2.
Zachary Gordon - Acquario. Interpreta Greg Heffley nel film di David Bowers Diario di una schiappa 2.

mercoledì 3 agosto 2011 - Approfondimenti

In questa estate cinematografica di rivincita dei perdenti, fra un giovane patriota gracile ed emaciato in guerra coi nazisti (Captain America) e il ritorno di un panda goffo ma esperto di arti marziali (Kung Fu Panda 2), trovano la loro collocazione naturale anche le imprese di Greg Heffley, un ragazzino alla prese con quel territorio minato che è il passaggio alla scuola media. Certo, rispetto ai più illustri “colleghi”, Greg non è destinato a essere né la cavia di un esperimento che lo porta a diventare una muscolosa macchina da guerra, né un maestro di kung fu in una Cina antica e colorata. Al contrario, Greg è il più tipico pre-adolescente “medio” americano, quello che ama i videogame, sogna la popolarità ma finisce continuamente con lo scontrarsi contro la dura realtà di una vita da “schiappa”. Di queste piccole imprese quotidiane, quasi sempre destinate al fallimento, Greg si fa cronista attento e piacevole narratore, annotandole su un grande taccuino dalla copertina rossa che lui ci tiene a definire non come un diario ma come un “giornale di bordo”. Eppure, ennesima beffa, le opere che raccontano le sue avventure si chiamano proprio Diario di una schiappa e, prima di essere i due film che ci regala questa estate cinematografica, sono una serie di romanzi a fumetti creata dal vignettista e game designer Jeff Kinney. Negli ultimi cinque anni, Kinney ha pubblicato più di un "Diario" l'anno, registrando le sfortune e i disastri del suo protagonista “medio” di fronte alle situazioni più tipiche del periodo delle scuole medie: dagli inquadramenti del primo giorno di scuola alle pratiche sportive, dagli screzi con il migliore amico a quelli con il crudele fratello maggiore. Sfide da cui Greg esce quasi sempre sconfitto, ma mai arreso.

Caricature realistiche
All'interno di tutti questi giornali di bordo, il disegnatore crea un catalogo di quelle situazioni che tutti ci siamo trovati a vivere almeno una volta: rapporti di amicizia, prime infatuazioni, lotte fratricide, leggende metropolitane, naturali incomprensioni con adulti e genitori dovute al gap generazionale. E soprattutto molti tentativi di acquisire popolarità, che finiscono prontamente in pubbliche umiliazioni. Caratteristica comune dei libri sono il tratto stilizzato e piacevolmente infantile dei disegni e una continua visione umoristica che riesce ad addolcire e a rendere empatiche anche le situazioni più imbarazzanti. La semplicità è infatti la caratteristica su cui lavora Kinney ed è anche ciò che gli permette di trovare così tante idee per le sue storie: Greg non è necessariamente un personaggio positivo, anzi, in più di un'occasione sono più le sue cattiverie a ritorcerglisi contro. Ma sono proprio le sue debolezze e la sua ossessione per la popolarità e per l'apparenza all'interno delle gerarchie sociali della scuola a farlo risultare così piacevole e umanamente imperfetto. Allo stesso modo, i personaggi che lo circondano sono una galleria di figure caricaturali ma estremamente sfaccettate, tali da creare un carosello di episodi al contempo grotteschi ed estremamente realistici. Nei due capitoli fino ad ora diventati film, Greg affronta prima il suo rapporto con Rowley, il migliore amico fedele, genuino ed estremamente infantile (Diario di una schiappa), poi affronta più da vicino quello con Rodrick, il fratello maggiore amante dell'heavy metal, vessatore e malefico artefice di molte delle sua umiliazioni (Diario di una schiappa 2). La principale continuità fra questi primi due annuari, oltre alle difficoltà esistenziali fra il fare la spola fra le mura scolastiche e quelle casalinghe, è data da questa continua sfida con se stesso per salire nelle graduatorie sociali.

La terra di mezzo
Il successo del Diario di Kinney è dovuto principalmente all'ironia con cui riesce a mettere in scena il fatto che, fra le varie imprese della vita, crescere è senza dubbio una delle più difficili.
Difatti, se crescere significa affrontare delle prove, allora non c'è motivo per cui un buon manuale o compendio non aiuti ad affrontarle con il sorriso, sentendosi meno soli per le proprie, naturali disgrazie quotidiane. Di primi giorni di scuola e di sfide sociali il mondo è pieno, dentro e fuori dagli edifici scolastici. Quegli scalini sempre troppo ripidi, quei banchi sempre troppo stretti e quelle ore di lezione sempre troppo lunghe, sono la storia della maggior parte di noi e di cui tutti conserviamo sempre un'immagine o una sensazione piuttosto nitide. Così come difficilmente, per quanto tempo possa essere passato dall'ultima volta che si è parlato con loro, si dimenticano quelle prime amicizie a cui si è dedicato la maggior parte del tempo.
La scuola media è la “terra di mezzo” per eccellenza: quella che si colloca esattamente a metà fra la spensieratezza dell'infanzia e l'effettiva maturazione dell'adolescenza. E, se è vero a quell'età anche i più piccoli problemi appaiono immensamente grandi, è anche vero che, col senno di poi, non c'è troppo da preoccuparsi se non li si è vissuti alle vette della scala della popolarità. Dai margini, in fondo, si costruisce una cronaca più obiettiva e un “giornale di bordo” più arguto e divertente.

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