The Millionaire |
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Un film di Danny Boyle.
Con Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irrfan Khan, Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali.
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Titolo originale Slumdog Millionaire.
Commedia,
durata 120 min.
- Gran Bretagna, USA 2008.
- Lucky Red
uscita venerdì 5 dicembre 2008.
MYMONETRO
The Millionaire
valutazione media:
3,47
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Capolavoro no Buon film forsedi Marcus 76Feedback: 0 |
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sabato 7 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non sono d'accordo sul giudizio di capolavoro. Fermo restando infatti il valore della sceneggiatura, della fotografia e della colonna sonora il film nella sua struttura generale ha una ossature della trama (aspetto da te trascurato ma non di secondaria importanza) scontatissima. C'è lui il protagonista, lei la donna da conquistare, e l'altro il fratello di lui che è il duro dal cuore tenero, il malvivente diventato tale per emergere dai bassifondi cheperò conserva una umnaità di fondo palesata in più occasioni nei confronti del fratello nei momenti cruciali del film stesso. Beh forse sarai d'accordo ma tutto questo sa di dejà vu. Anzi è un trito e ritrito che ulteriolemente acuito dalla conclusione finale scontatissima (per la serie e vissero tutti felici e contenti) impedisce di fatto al film di assurgere al titolo di capolavoro. Tra l'altro tutti questi premi oscar dati ad un film sull'India non sono forse del tutto casuali ma sono un implicito riconoscimento, uno strizzare l'occhio da parte di Hollywood all'india, all'industria cinematografica indiana (bolliwood). Non è forse un caso che siano gli Indiani oggi a poter portare soldi freschi ed investimenti anche nell'industria cinematografica americana.Dopo le critiche passo invece in rassegna gli aspetti che mi sono piaciuti: lo spaccato di vita della società indiana che Danny ritrae è a mio parere davvero efficace perchè pur se non sono mai stato in India credo illustri molti aspetti della società locale: la rigida organizzazione sociale, le tuttora permanenti sperequazioni economiche che contraddistinguono la società stessa, le forti connotazioni religiose nella pluralità di professioni di fede esercitate (Induismo, Islam ) ecc. Risulta inoltre apprezzabile come giustamente sottolineavi la gestione del film tramite flashback narrativi per enfatizzare la problematica vita del protagonista e nonostante questo la generale linearità del film: in alcuni momenti, soprattutto nella prima parte riesce ad assorbirti al punto che senza accorgertene sei già alla metà del film stesso. Quest'ultimo aspetto in particolare mi spinge ad attribuire al film un giudizio globalmente positivo
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