tiamaster
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venerdì 7 ottobre 2011
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il ritorno di bond poteva essere più esaltante!!
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il nuovo film con prottagonista il mitico bond,personaggio famosissimo che conoscono tutti dopo un numero enorme di film diventa biondo grazie a daniel craig. quest'ultimo non deluderà gli appassionati,molto bello e ricco d'azione con buone trovate,anche se la trama poteva e doveva rendere di più,anche perchè con il ritorno della mitica saga ci si aspetta un gran ritorno,anche il primo,casinò royale,era bello ma tutti è due potevano e dovevano dare di più!!
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tony montana
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venerdì 24 dicembre 2010
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duro
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James Bond, tradito dalla donna che amava, è comunque determinato a trovare i responsabili della sua morte. La ricerca e la sua determinazione lo portano all'organizzazione criminale chiamata "Quantum" e alla società di Dominique Greene, un ambientalista che usa ricchezza e potere per aiutare un paese a rovesciare il proprio governo in cambio di una parte di desolate terre desertiche che gli permettano di controllare la fornitura idrica dell'intero territorio. Obbligato a lavorare senza l'aiuto dell' MI6, Bond si allea a Camille, una giovane donna alla ricerca della propria giustizia. Insieme cominciano un viaggio per il mondo con lo scopo di fermare Greene.
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James Bond, tradito dalla donna che amava, è comunque determinato a trovare i responsabili della sua morte. La ricerca e la sua determinazione lo portano all'organizzazione criminale chiamata "Quantum" e alla società di Dominique Greene, un ambientalista che usa ricchezza e potere per aiutare un paese a rovesciare il proprio governo in cambio di una parte di desolate terre desertiche che gli permettano di controllare la fornitura idrica dell'intero territorio. Obbligato a lavorare senza l'aiuto dell' MI6, Bond si allea a Camille, una giovane donna alla ricerca della propria giustizia. Insieme cominciano un viaggio per il mondo con lo scopo di fermare Greene.
La prova del nove anche per un mito: dopo la rinascita di Casino Royale è ora di rimpastare il personaggio sfruttando la contemporaneità e mettendo da parte le debolezze sedimentate in 40 anni, è il momento per i produttori Michael Wilson e Barbara Broccoli di testare la solidità del progetto e del suo nuovo frontman, Daniel Craig, in vista dell’annunciata tetralogia con cui si rigenererà la nuova serie. Si conferma il team di scrittura, si dà la regia a Marc Forster – di sicuro non un regista di thriller d’azione – e si cerca di provare a reinserire il mito nell’onda di una saga, pur sempre rinnovata. Ne esce un film stringato e sicuro, forse transitorio, ma puro Bond degli anni Duemila. Script degli sceneggiatori ufficiali Neal Purvis e Robert Wade, affiancati come nello scorso film da Paul Haggis, che creano un thriller spionistico dallo stampo classico, ma ravvivato dalle infiltrazioni moderne ormai necessarie, più ricco d’azione del precedente e pieno di rimandi alla tradizione bondiana (uno su tutti, la ragazza coperta da petrolio anziché d’oro), ma anche cosparso di un’ombra scura, tesa a velare i personaggi. Dominato dalla sabbia come elemento predominante (e lo si vede fin dai bellissimi titoli di testa vintage, a opera di MK12), il film oltre all’introspezione psicologica sui temi della vendetta, alle reazioni personali e alla descrizione di un Bond grezzo e duro, un assassino puro senza alcuno scrupolo né criterio tattico, racconta anche – a suo modo – del mondo d’oggi, combinando elementi politici classici (l’America che aiuta le dittature) e moderni (siccità e surriscaldamento globale), mettendo in campo i governi e le loro dirette responsabilità. E fin dal prologo a tutta velocità, il film si pone secco, stringato, senza fronzoli, con una struttura e un impianto tutto sommato classici – come nelle simpatiche didascalie – a dimostrare che il mito può ancora durare dopo il rinnovamento: e una serie di marchi di fabbrica inconfondibili eppure rinnovati, come il logo che appare solo alla fine, la confezione invidiabile (memorabile la corsa a piedi per Siena o l’allestimento della Tosca), la collezione femminile cui Bond dà un peso diverso. Film che avvince, magari non travolgente come il precedente, ma convincente (e i fan sentono la mancanza di Q).
La sceneggiatura mostra chiaramente i correttivi di Haggis, calibra bene i temi ma meno l’intreccio, mescola la classica avventura bondiana con i toni nuovi, accelera nell’azione per poi chiudersi in piccoli crepuscoli (come nel finale), usa il cattivo e l’intreccio come pretesti, fa intuire una ventina di minuti di intrigo tagliati in produzione e costruisce una Bond girl superficiale, ma sa farsi tenere in pugno dalla regia di Forster, tesa e nervosa, coerente con l’impianto, aiutata da un montaggio furioso (di Matt Chessé e Richard Pearson), da scenografie incredibili (di Dennis Gassner) e da qualche idea interessante. Craig si conferma tosto, duro, implacabile, un Bond feroce in linea coi tempi; la Kurylenko mostra la bellezza e Gemma Arterton nemmeno quella, Amalric è un po’ sprecato mentre Giancarlo Giannini e Judi Dench sono perfetti comprimari. Le basi per un nuovo e vero ciclo sono state poste, e tra pregi e difetti la transizione è in atto. Si spera che Wilson e Broccoli sappiano sfruttare al meglio tutto ciò.
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andre89lost
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lunedì 20 dicembre 2010
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pessimo
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Noiosissimo e incomprensibile. Belle le scene di azione però sono portate sempre all'eccesso. Sigla iniziale orribile e fastidiosa. Come il film. (Bravo Giannini).
Voto: 4
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davidalcor
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venerdì 23 luglio 2010
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mediocre
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sceneggiatura confusa, regia mediocre, montaggio dilettantesco, personaggi senza personalità, gli attori non hanno colpe perchè è tutto il resto che non regge, ma il vero 007 resterà sempre e soltanto quello interpretato da Sean Connery.
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federico p.
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martedì 23 marzo 2010
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il mio nome era bond, james bond
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Il tempo cambia le persone, o forse le persone cambiano col tempo. Solo su tale assioma troviamo un “minimo di sollievo” anche noi spettatori.
Un complotto ordito da una misteriosa organizzazione criminale con velleità ambientaliste, inseguimenti mozzafiato, sparatorie, intrighi, tradimenti e belle donne.
Il solito universo di bondiana memoria... e invece no.
La spia più famosa del mondo lascia il posto al duro del cinema moderno: muscoloso, freddo, cinico, spietato e con licenza di uccidere a sangue freddo, in quella che è 1 lotta di hobbesiana memoria di tutti contro tutti. Il tema della vendetta privata lasciatoci dal predecessore “Casino Royale”, atto a presentarci un Bond nel suo lato più emotivo, intimo e umano (causa la morte dell'amata), mal si concilia con la corazza di ferro che il regista Forster dona ad un comunque godibile Daniel Craig.
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Il tempo cambia le persone, o forse le persone cambiano col tempo. Solo su tale assioma troviamo un “minimo di sollievo” anche noi spettatori.
Un complotto ordito da una misteriosa organizzazione criminale con velleità ambientaliste, inseguimenti mozzafiato, sparatorie, intrighi, tradimenti e belle donne.
Il solito universo di bondiana memoria... e invece no.
La spia più famosa del mondo lascia il posto al duro del cinema moderno: muscoloso, freddo, cinico, spietato e con licenza di uccidere a sangue freddo, in quella che è 1 lotta di hobbesiana memoria di tutti contro tutti. Il tema della vendetta privata lasciatoci dal predecessore “Casino Royale”, atto a presentarci un Bond nel suo lato più emotivo, intimo e umano (causa la morte dell'amata), mal si concilia con la corazza di ferro che il regista Forster dona ad un comunque godibile Daniel Craig.
Se da un lato si torna alle origini con continui spostamenti (Italia, Austria, Bolivia, Russia), dall'altro non c'è tempo per lo humour inglese, lo stile e il fascino seducente del personaggio cui si era abituati (troppo poco la battuta finale o un misero bacio).
Come se non bastasse la aston martin è parcheggiata in garage, il vodka martini con 2 proiettili al posto delle olive si agita in frigo di fianco al Dom Perignon d'annata e i Casinò di tutto il mondo fanno festa per la mancata sortita del loro peggior cliente.
Ciò detto siamo di fronte ad un action-movie di tutto rispetto, infarcito di sequenze adrenaliniche ed effetti speciali (peccato solo per il montaggio troppo frenetico) e che lascia le cose in sospeso, in attesa del prossimo Bond 23.
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the lady on the hot tin roof
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domenica 24 gennaio 2010
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007: operazione inutilità
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Gli amanti dell' azione probabilmente avranno da parlar bene di questo film, mentre coloro che si aspettavano un seguito degno del precedente rimarranno amaramente delusi. "Quantum of solace" si riduce ad un mero susseguirsi di rocambolesche sequenze d'azione prive di un substrato che le giustifichi. Purtroppo l'azione non è particolarmente memorabile né montata con grande coerenza, tranne la meravigliosa sequenza dell'Opera austriaca e, forse, quella del paracadutaggio d'emergenza, alimentando il senso di inconsistenza ed inutilità che traspira da questa operazione nel suo complesso. Sicuramente non si tratta della strada artistica imboccata dal predecessore "Casinò Royale" e, sfortunatamente, il film non è neppure reminescente dell'era Roger Moore, in cui l'ironica autoreferenzialità e la leggerezza ben calibrata portava gli spettatori a mettere da parte le critiche sull'assurdità dei presupposti su cui poggiava l'intera trama.
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Gli amanti dell' azione probabilmente avranno da parlar bene di questo film, mentre coloro che si aspettavano un seguito degno del precedente rimarranno amaramente delusi. "Quantum of solace" si riduce ad un mero susseguirsi di rocambolesche sequenze d'azione prive di un substrato che le giustifichi. Purtroppo l'azione non è particolarmente memorabile né montata con grande coerenza, tranne la meravigliosa sequenza dell'Opera austriaca e, forse, quella del paracadutaggio d'emergenza, alimentando il senso di inconsistenza ed inutilità che traspira da questa operazione nel suo complesso. Sicuramente non si tratta della strada artistica imboccata dal predecessore "Casinò Royale" e, sfortunatamente, il film non è neppure reminescente dell'era Roger Moore, in cui l'ironica autoreferenzialità e la leggerezza ben calibrata portava gli spettatori a mettere da parte le critiche sull'assurdità dei presupposti su cui poggiava l'intera trama. Non tutto il male vien per nuocere, per lo meno da un ben determinato punto di vista: rispetto al precedente, che aveva incolmabili lacune in questo senso, in questo capitolo vi è un pizzico di humour nero e Craig, sempre bravo, sembra più a suo agio nei panni dell'agente segreto. La Bond girl della situazione, Camille (Olga Kurylenko), è un mix di Melina Havelock (Carole Bouquet in "Solo per i tuoi occhi") e Pam Bouvier (Carey Lowell in "Vendetta Privata"), senza il fascino magnetico della prima e la buffa presunzione della seconda. D'altro canto, il cattivo, Mr. Greene (Mathieu Amalric), è piuttosto inquietante, il tono calmo e gli occhi attenti, la fredda razionalità e l'apparente normalità contribuiscono nell'insieme a creare l'immagine di un uomo d'affari psicopatico, sebbene il personaggio non sia sufficientemente sviluppato nella sceneggiatura. Infine, credo che il pubblico femminile sarà abbastanza scosso da una scena che ha luogo verso la fine del film, un first nella storia di Bond, dato che in pochissimi film vi si fa meramente riferimento (si pensi a "Vendetta Privata", forse il più vicino nei temi a questo).
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dony64
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giovedì 25 giugno 2009
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film 000 e basta.
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Film decisamente piu' che discreto.Le scene di azione non mancano ma non rispecchia minimamente i precedenti Jams Bond.E' un film di azione nulla a che vedere con 007.Voto 6+
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nick castle
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venerdì 22 maggio 2009
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rieccomi!
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Siamo alla mia terza recensione, sono passati sei mesi, il film ormai è uscito sia in dvd che in blu-ray, e il mio parere e leggermente cambiato rispetto alla recensione di novembre. Sicuramente non ho cambiato nè cambierò idea sul fatto che Marc Forster avrebbe fatto maglio a farsi da parte per questo incarico. Ma su certe cose c'è un po' da cambiare visuale: L'aspetto scenografico del film è più che discreto(e in questo campo Casinò Royale, Quantum of solace e La morte può attendere hanno la meglio), Daniel Craig non è poi così scarso recitando, poi ho dato effettivamente troppa colpa ai montatori, se Forster gira le scene da 360 angolature diverse poi i montatori(Richard Pearson, Matt Chessè, attenzione il richard pearson di questo film è quello di Men in black II non quello di Scary movie) non possono montarne solo un paio e gli altri rulli di riprese buttarli via.
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Siamo alla mia terza recensione, sono passati sei mesi, il film ormai è uscito sia in dvd che in blu-ray, e il mio parere e leggermente cambiato rispetto alla recensione di novembre. Sicuramente non ho cambiato nè cambierò idea sul fatto che Marc Forster avrebbe fatto maglio a farsi da parte per questo incarico. Ma su certe cose c'è un po' da cambiare visuale: L'aspetto scenografico del film è più che discreto(e in questo campo Casinò Royale, Quantum of solace e La morte può attendere hanno la meglio), Daniel Craig non è poi così scarso recitando, poi ho dato effettivamente troppa colpa ai montatori, se Forster gira le scene da 360 angolature diverse poi i montatori(Richard Pearson, Matt Chessè, attenzione il richard pearson di questo film è quello di Men in black II non quello di Scary movie) non possono montarne solo un paio e gli altri rulli di riprese buttarli via. Quindi se inizialmente ho condannato al rogo Pearson e Chessè(anche se la scelta di montare il tutto ad alta velocità e la loro, quindi almeno il 40% di danni l'hanno fatto loro, in ogni caso penso che Pearson e Chessè non siano adatti a montaggi frenetici), adesso condanno Forster, perchè il regista è il vero proprietario del film e se non piace a lui il film non va, ma in questo caso a Forster stava bene, quindi la colpa per il restante 60% è propriamente sua, senza speranza d'appello a nessuno! Comunque se lo valutiamo non per un film di spionaggio, a cui ora dò due stelle(che è quello che dovrebbe essere! ma vabbè!), ma come un film d'azione, allora si può dire che ha una buona trama e un buon ritmo. Ma in ogni caso 007 non può mai essere un film d'azione, è una saga basata sullo spionaggio e così doveva rimanere. Quidni confermo: due stelle.
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spalla
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sabato 9 maggio 2009
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abbastanza deuldente e con poche emozioni
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Sembra proprio che James Bond non riesca proprio a risollevarsi dalla mediocrità in cui è caduto negli ultimi episodi. Questo film, che in fondo è semplicemente la seconda parte del precedente "Casino Royale", malgrado le numerosissime scene d'azione non strappa a mio parere nessuna vera emozione. Ma soprattutto, dove sono finiti i gadget futuristici di Bond, che sono sempre stati un elemento fondamentale di questa saga!? Qui non ve ne è nemmeno l'ombra. La trama non è nulla d'eccezionale e soprattutto a tratti poco chiara e pasticciata. Le ambientazioni almeno, sono come sempre molto belle e accattivanti. Peccato che i bellissimi scenari italiani si limitino ai minuti iniziali. Comunque, questo film è lontano anni luce dai primi episodi della serie, cosi come Daniel Craig non può assolutamente competere con Sean Connery e Roger Moore.
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Sembra proprio che James Bond non riesca proprio a risollevarsi dalla mediocrità in cui è caduto negli ultimi episodi. Questo film, che in fondo è semplicemente la seconda parte del precedente "Casino Royale", malgrado le numerosissime scene d'azione non strappa a mio parere nessuna vera emozione. Ma soprattutto, dove sono finiti i gadget futuristici di Bond, che sono sempre stati un elemento fondamentale di questa saga!? Qui non ve ne è nemmeno l'ombra. La trama non è nulla d'eccezionale e soprattutto a tratti poco chiara e pasticciata. Le ambientazioni almeno, sono come sempre molto belle e accattivanti. Peccato che i bellissimi scenari italiani si limitino ai minuti iniziali. Comunque, questo film è lontano anni luce dai primi episodi della serie, cosi come Daniel Craig non può assolutamente competere con Sean Connery e Roger Moore. Veramente, penso che la saga di 007 abbia bisogno di una vera "rivoluzione" per tornare a regalare emozioni.
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(di patrickbateman47)
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mara baraldo
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mercoledì 6 maggio 2009
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bravissimo craig.
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E' una giusta prosecuzione di C.R. Bond doveva scavare e vederci chiaro riguardo la morte di Vesper, è stato perciò un percorso obbligato, non si doveva sorvolare. Molto originale il lavoro di montaggio: il contrasto di scene a Siena, all'opera, la Bolivia con gli uffici sterili e freddi dei servizi segreti... molto suggestivi. Mi è piaciuto soprattutto come ha affrontato il dolore Bond, per la morte di Vesper: trattenuto, molto dignitoso,
manonostante gli sforzi,però, si percepisce tutta la disperazione.
Solo alla fine si svela, quando ha la certezza di non essere stato tradito da Vesper, anzi è lei che si è sacrificata per non far entrare Bond nello stesso ingranaggio dell'organizzazione, e questo fa di lei il suo grande e unico amore che gli darà la spinta a continuare nella sua difficile missione.
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