Anno | 2008 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Paul Schneider |
Attori | Anna Camp, Billy Crudup, Garret Dillahunt, Paul Giamatti, Michael Heintzman David Hornsby, Brent King, Elizabeth Marvel, Denis O'Hare, Daniel Stewart Sherman, Daniel Cameron Talbott, James Wetzel, Kristen Wiig. |
MYmonetro | 2,84 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 giugno 2010
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CONSIGLIATO SÌ
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Curtis Prentiss fa visita all'amico Kenny, che non vede da anni, con in mano un progetto che promette di cambiare la vita dei due uomini. Curtis è deciso a sviluppare un prototipo di jet pack: una "cintura razzo" che consenta alle persone di volare. Dotato di inventiva e parlantina, Curtis convince Kenny, che ha messo un po' di soldi da parte aprendo un negozio di materassi, a finanziare l'avvio di una società. C'è, però, bisogno di un ingegnere in grado di realizzare il primo esemplare del dispositivo. La scelta ricade su Rick Honeycutt, che si ritrova disoccupato dopo vent'anni di lavoro. Nonostante il tenace ottimismo di Curtis, lo sviluppo del progetto e la ricerca dei finanziatori si rivelano complicati.
«La gente potrà dubitare di quello che dici, ma crederà a ciò che fai». È questa la frase che Curtis ripete a se stesso come un mantra, per convincersi di essere all'altezza delle proprie ambizioni. Sfrontato e affabulatore, Curtis (interpretato da un Billy Crudup affascinato dai ruoli marginali) ha gioco facile nel persuadere Kenny e Rick della carica innovativa del suo progetto, in grado di tramutare in realtà uno dei sogni più grandi e ancestrali dell'essere umano, quello di volare. Curtis crede di poter entrare nella storia distribuendo perle di saggezza, leggendo libri motivazionali e studiando le proprie performance oratorie allo specchio. Ma, dietro la maschera da provetto "self made man", si nascondono una profonda insicurezza e il terrore paranoico di non piacere agli altri. Icaro dei tempi moderni, Curtis si brucia al contatto con le sue stesse debolezze.
L'ambizione di diventare "qualcuno", minata dalla mancanza di preparazione e sostanza, tradisce il fumo venduto dalle sue parole, rendendolo meschino ed egoista anche con l'unica persona che lo ama per ciò che è, quel Kenny (un fragile e femmineo David Hornsby) coinvolto nel progetto solo per i soldi, amico passivo, tradito eppure fedele, nonostante tutto.
Antitetico a Curtis è Rick, un introverso e dolente Paul Giamatti. Intelligente e competente, Rick ha accumulato anni di lavoro e frustrazioni, costantemente messo sotto scacco da colleghi più scaltri. Questo ingegnere disoccupato, cupo e arrabbiato con il mondo, ha perso interesse per una vita che trascorre accanto a una moglie considerata alla stregua di «un animale domestico».
Scolpendo il fallimento di tre vite ai margini di un sistema che pretende il successo, Paul Schneider, autore del soggetto e regista di questo film indipendente, racconta il tracollo dell'American dream, in una società che sempre più spesso dimentica di ricompensare gli sforzi e valorizzare il merito. Emergono un lucido pessimismo e un'amarezza senza scampo, in questo lungometraggio presentato come commedia, ma in cui c'è poco da ridere. Peccato che un soggetto del genere non sia stato trattato imprimendo alla storia una maggiore carica emotiva.
Forse è perché Schneider ha sempre lavorato davanti alla macchina da presa che il principale punto di forza del film risiede nella caratterizzazione dei protagonisti, tre perdenti cronici resi autentici dalle calzanti e intense interpretazioni di Hornsby, Crudup e Giamatti. Sono soprattutto gli ultimi due a brillare in questa guerra tra sconfitti, dove non c'è spazio per la vittoria, ma solo per un'immensa solitudine.