Titolo originale | Gonzo: The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson |
Anno | 2008 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Alex Gibney |
Uscita | giovedì 27 marzo 2014 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 3,00 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 aprile 2014
La storia di Gonzo narrata dalla voce di Johnny Depp. Al Box Office Usa Politicamente Scorretto - The Hunter S. Thompson's Gonzo ha incassato 190 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Grazie a un amplissimo materiale d'archivio e numerose testimonianze attuali viene ricostruita la complessa personalità del giornalista e scrittore Hunter S. Thompson, meglio noto con lo pseudonimo di Gonzo, che ha segnato indelebilmente il modo di fare cronaca sociale e politica negli Stati Uniti dagli anni Sessanta alla presidenza di Jimmy Carter e oltre.
Alex Gibney fa centro ancora una volta con un documentario che affronta tutti gli aspetti di una persona che riuscì a diventare un personaggio fino a finire per essere divorato da se stesso. Hunter S,Thompson (di cui il cinema ci ha regalato un parziale ritratto in Paura e delirio a Las Vegas) cominciò a conoscere la notorietà con il resoconto di un'esperienza in moto con gli Hell's Angels per poi divenire una firma di punta della rivista "Rolling Stone". Ce ne vengono proposte le più eccentriche stranezze a partire dallo sfrenato e sempre dichiarato consumo di ogni tipo di droga (senza che questo gli impedisse di candidarsi alla carica di sceriffo di Aspen dove risiedeva) fino all'invenzione di un tipo particolare di giornalismo che da lui prese il nome. Si trattava di accurate cronache in cui la veridicità si assommava all'invenzione più pura in un groviglio inestricabile. Avversario indefesso di uomini come Nixon ma anche assoluto sostenitore dell'uso personale delle armi (in casa ne aveva 22) era capace di appassionarsi nel sostenere un politico (prima McGovern e poi Carter di cui ci viene proposto un discorso tanto poco noto quanto tuttora attualissimo) così come di perdersi volutamente un incontro di pugilato (di cui doveva riferire) che sarebbe passato alla storia.
Dalle molteplici testimonianze emerge il ritratto di una personalità provocatoria e contraddittoria capace però (per alcuni decenni) di individuare le distorsioni del sogno americano non smettendo però di puntare su un possibile ritorno alla purezza delle origini. Chi non sapesse poi cos'è l'ibogaina deve necessariamente vedere questo documentario: scoprirà un'ulteriore prova del potere dell'affabulazione mediatica di alto livello (in tempi in cui il web non esisteva).
To make a documentary, you must be passionate about the subject. But too much admiration can lead to a film with more of a fan's view than is good for it. Such is the case with "Gonzo: The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson." Certainly there is a lot to admire about Thompson, a gifted writer who, along with Tom Wolfe and Gay Talese, is considered to be one of the founders of the style of writing [...] Vai alla recensione »
The good doctor is family around these parts, so cheers to Alex Gibney (Oscar winner for Taxi to the Dark Side) for not screwing up this mesmerizing documentary about the people, places and substances that altered the mind and battered heart of the Kentucky-born inventor of gonzo journalism. Johnny Depp, who paid for the 2005 funeral in which Thompson's ashes were fired out of a cannon, narrates with [...] Vai alla recensione »
HUNTER S. THOMPSON, who has been lionized in two feature films, served as the model for a running character in “Doonesbury” and is the subject of enough doctoral dissertations to build a bonfire, now has a documentary devoted to him, “Gonzo: The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson,” by Alex Gibney. Thompson, who always seemed to keep one drug-crazed eye on posterity behind his ever-present shades, [...] Vai alla recensione »
Even if Alex Gibney’s new documentary, “Gonzo,” were not subtitled “The Life and Work of Dr. Hunter S. Thompson,” there would be little doubt about its subject. Thompson, who committed suicide in 2005, survives to some degree in the popular imagination because of his self-burnished reputation for wild excess. Embodied on the screen by Bill Murray (in Art Linson ‘s underrated “Where the Buffalo Roam” [...] Vai alla recensione »