marty_futuracritica
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giovedì 12 febbraio 2009
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incancellabile
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Un film che purtroppo rappresenta la realtà.
Un film che mi ha anche fatto capire quanto in realtà sia dura la vita e quanto sia difficile prendere delle decisioni.
L'amicizia, la lealtà, la politica, la corruzione, il senso di colpa, la speranza, la voglia di vincere, la delusione per la sconfitta... tutto ciò che è presente nel Mondo ma non ce ne rendiamo conto.
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vandamme84
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mercoledì 4 febbraio 2009
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un film x persone intelligenti
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bel film
mi disp ke la critica la lasciato passare quasi inosservato.del resto si sa. magari si celebrano film(è quasi un insulto chiamarli tali) come "la stanza del figlio" "caos calmo" "gomorra" e tanta altra robaccia made in italy ..ecc ecc
questo è un film ke molte persone mi avevano sconsigliato dicendo ke era molto noiso.
invece è x me è un gran signor film.il suo difetto?
è rivolto a un pubblico di persone intelligenti.
il film parla di problemi seri: guerra propaganda politica,informazione,nuove genrazioni.
il politico ke non sa più ke pesci prendere con una guerra al terrorismo ke nn vede la fine(significativa la frase "x la 2a guerra mondiale ci volle meno tempo").
l'unico obiettivo è fare diciamo pubblicità al suo partito e alla nuova strategia militare,ma ke in realtà ha un progetto ben preciso x la sua carriera all'interno del partito stesso.
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bel film
mi disp ke la critica la lasciato passare quasi inosservato.del resto si sa. magari si celebrano film(è quasi un insulto chiamarli tali) come "la stanza del figlio" "caos calmo" "gomorra" e tanta altra robaccia made in italy ..ecc ecc
questo è un film ke molte persone mi avevano sconsigliato dicendo ke era molto noiso.
invece è x me è un gran signor film.il suo difetto?
è rivolto a un pubblico di persone intelligenti.
il film parla di problemi seri: guerra propaganda politica,informazione,nuove genrazioni.
il politico ke non sa più ke pesci prendere con una guerra al terrorismo ke nn vede la fine(significativa la frase "x la 2a guerra mondiale ci volle meno tempo").
l'unico obiettivo è fare diciamo pubblicità al suo partito e alla nuova strategia militare,ma ke in realtà ha un progetto ben preciso x la sua carriera all'interno del partito stesso.
poi vi è un giovane studente universitario,a cui un professore fa capire ke il risultato dei politici è proprio di creare un clima di disinteresse e sfiducia verso la politica e ke per questo ki ha intelligenza e capacità nn deve gettare la spugna e cercare di fare qualcosa di concreto.
c'è la giornalista ke intervista il politico,ke capisce ke l'informazione dovrebbe smettere di lanciare spot ai provvedimenti del governo,come dopo l'11 settembre e la guerra in iraq,ma ke invece bisogna iniziare a ragionare concretamente su cosa i politici decidono e cosa avviene nel mondo.lei dice bisogna fare 2+2.bisogna fare vera informazione.
questa cosa mi è piaciuta molto,xke è anke un problema ke vi è in italia dove i giornalisti nn fanno ke riportare quello ke dicono i politici,senza controbattere,senza dire apertamente questa cosa è una vaccata,o ke nn è giusta.
poi infine vi sono i 2 leoni,2 giovani americani ke veramente volevano cambiare il sistema ed impegnarsi ma ke rimangono uccisi in afganistan..
se siete tra coloro ke nn hanno i neuroni connessi al cervello,lasciate stare,nn guardate questo film.
ma se siete persone con la testa sulle spalle,allora questo è un film molto profondo ke fa x voi anke x avere una visione ampia della realtà.
trovo scandaloso ke gomorra ha 4 stelle e questo film solo 2 e mezzo..
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ainda
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martedì 3 febbraio 2009
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eppure qualcosa manca!!!!
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La prima cosa detta ala fine del film:ma è finito? mancava qualcosa? oppure era stato detto tutto senza inutile ripetizioni? Non lo so certo un po' di insoddisfazione serpeggiava tra me e me.Comunque la cosa migliore del film mi sono apparsi i dialoghi, sempre all'altezza, tesi, mai ridondanti.Mi è sembrata buona l'interpretazione di Redford e Streep mentre Cruise è sempre uguale in tutti i suoi film.eppure.........qualcosa mancava!
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nicolas
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martedì 3 febbraio 2009
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redford grandioso
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Bello!!
Penso sia indiscutibile che questo film sia affascinante ben girato ben recitato e ben "pensato", sopratutto..
Lo voto unicamente come film e così consiglio di fare a tutti, prendetelo per quello che è, evitiamo di cercare quel messaggio che non necessariamente deve essere trovato..
Non interessiamoci di cosa ne pensa di quella guerra in particolare Redford, godiamoci questo film potente ed entusiasmante.
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dylan
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lunedì 17 novembre 2008
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sonnifero
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QUANDO INIZIA IL FILM? A, NON INIZIA? ALLORA CHIAMATELO "DOCUMENTARIO" PERPIACERE.........
CHE NOIA, DA VEDERE SE SI VUOLE CONCILIARE IL SONNO!!!!
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marvulli
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domenica 21 settembre 2008
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basta con la retorica a senso unico...!
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Il cinema è soprattutto immagine, azione, movimento e non parola insistita ...........
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mauri
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lunedì 8 settembre 2008
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buon film con qualche difetto
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un film solamente un po corto...ma di spessore morale...forse il finale non mi ha soddisfatto,poteva essere reso meglio...in generale fa riflettere sulla guerra, in particolare quella al terrorismo...e sull'eroismo ...e sull'ambiguità dell'informazione e sulle contraddizioni della politica....
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lucido71
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martedì 2 settembre 2008
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mattonate (spacciate) x film...
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Fotografia contemporanea, nello specifico sull'invasione in Iraq intrapresa dagli USA, una specie di mea culpa vista e (solo) commentata dai personaggi da più punti di vista: c'è il politico cantafrottole-patriottiche, la giornalista semimbavagliata, il professore che cerca di seminare il mondo migliore, e lo spaccato dei ragazzi USA: quelli fortunati e figli di papà che vengono narcotizzati da una TvSpazzatura sempre più onnipresente che restano con le mani in mano, e i figli di un dio minore che vanno a farsi ammazzare senza neppur sapere realmente perché... questo cosa voleva esser, un film denuncia? tentativo fallito, resta solo una immane mattonata in faccia, con quei tre attori lì, si doveva e si poteva fare molto ma molto di più! Ammirate FAHRENHEIT di MOORE!!! .
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Fotografia contemporanea, nello specifico sull'invasione in Iraq intrapresa dagli USA, una specie di mea culpa vista e (solo) commentata dai personaggi da più punti di vista: c'è il politico cantafrottole-patriottiche, la giornalista semimbavagliata, il professore che cerca di seminare il mondo migliore, e lo spaccato dei ragazzi USA: quelli fortunati e figli di papà che vengono narcotizzati da una TvSpazzatura sempre più onnipresente che restano con le mani in mano, e i figli di un dio minore che vanno a farsi ammazzare senza neppur sapere realmente perché... questo cosa voleva esser, un film denuncia? tentativo fallito, resta solo una immane mattonata in faccia, con quei tre attori lì, si doveva e si poteva fare molto ma molto di più! Ammirate FAHRENHEIT di MOORE!!! ...e soltanto DOPO facciamo un confronto...
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maio
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mercoledì 27 agosto 2008
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tanto da dire, ma ne vale la pena
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in confronto a molti usciti nello stesso periodo è un capolavoro: fatto bene, ottima regia del grande Redford,
Le tre storie che si intrecciano senza calpestarsi, ottimi gli spunti di riflessione che vengono offerti dalle scene di Università(si potrebbe fare un film solo su quelli), interessante l'abilità oratoria il cinismo e la critica alle masse(ditegli ciò che volgiono sentirsi dire)della politica presentata da Cruise e Streep, carina e commuovente la storia dei due ragazzi che partono dal nulla e sperano di fare garndi cose combattendo per il paese in prima linea per poi passare dietro una scrivania
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readcarpet
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martedì 19 agosto 2008
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leoni per agnelli
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Dopo un'agguerrita campagna contro questo film "a priori", mi sono infine deciso (complice un viaggio in aereo di 25 ore) a guardarlo. Le critiche si basavano sul fatto (più unico che raro!) che chiunque l'avesse visto, ne parlava come merda. Chiunque. E allora penso "chi me lo fa fare?". Come un pirla ci cascai, e la merda mi sorbii (si dice così?). Tutto per un opinione controcorrente che non è arrivata. Tre "storie" parallele che gravitano attorno a una nuova strategia militare degli USA in Afghanistan. I due protagonisti della missione stessa ("storia" numero 1!), un'intervista rilasciata dall'ideatore della strategia a una giornalista di una testata "progressista" ("storia" numero 2!) e infine un colloquio tra un professore di scienze politiche e uno studente scoraggiato che a sentirlo parlare sembra abbia perso la voglia di vivere ("storia" numero 3!).
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Dopo un'agguerrita campagna contro questo film "a priori", mi sono infine deciso (complice un viaggio in aereo di 25 ore) a guardarlo. Le critiche si basavano sul fatto (più unico che raro!) che chiunque l'avesse visto, ne parlava come merda. Chiunque. E allora penso "chi me lo fa fare?". Come un pirla ci cascai, e la merda mi sorbii (si dice così?). Tutto per un opinione controcorrente che non è arrivata. Tre "storie" parallele che gravitano attorno a una nuova strategia militare degli USA in Afghanistan. I due protagonisti della missione stessa ("storia" numero 1!), un'intervista rilasciata dall'ideatore della strategia a una giornalista di una testata "progressista" ("storia" numero 2!) e infine un colloquio tra un professore di scienze politiche e uno studente scoraggiato che a sentirlo parlare sembra abbia perso la voglia di vivere ("storia" numero 3!). Le infinite virgolette sono dovute al fatto che in realtà storie non sono. Chiacchierate, piuttosto, più o meno interessanti, tutte molto critiche, tutte disperatamente didattiche. Quello di cui parla Redford in 88 minuti andrebbe spiegato in 5 ore per avere inizio e fine, e non essere solo una enorme allusione (quella dei piccoli plotoni in Vietnam non la sapevo, chi me lo spiega?). Il risultato è un concentrato di parole che di certo rende l'idea del regista sugli eventi che racconta, ma suggerisce una domanda, la più importante, quella cruciale: c'era bisogno di farne un film? Più che di una sceneggiatura si parla di un trattato, o ancora meglio di intercettazioni telefoniche tra persone molto noiose. Non un solo momento di pausa dall'apprendimento, dallo schieramento di un personaggio da una parte o dall'altra. Un profluvio di opinioni più o meno supportate (a seconda della scelta del regista) da argomentazioni valide. E come spesso accade nel cinema, il come ha il sopravvento sul cosa, e quello che viene detto passa in secondo piano perchè è detto male. E alla fine di tutto ci rendiamo conto che il primo a dover dichiarare la propria missione fallita, è Redford stesso.
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