Leoni per agnelli

Film 2007 | Drammatico, 91 min.

Regia di Robert Redford. Un film Da vedere 2007 con Robert Redford, Meryl Streep, Tom Cruise, Michael Peña, Derek Luke. Cast completo Titolo originale: Lions for Lambs. Genere Drammatico, - USA, 2007, durata 91 minuti. Uscita cinema venerdì 21 dicembre 2007 distribuito da 20th Century Fox Italia. - MYmonetro 3,05 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 14 giugno 2021

Due ranger dell'esercito degli Stati Uniti, subiscono una serie di ingiustizie. Il clamore provocato da questi eventi coinvolgeranno a vario titolo un membro del Congresso, una giornalista e un professore. In Italia al Box Office Leoni per agnelli ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 5,5 milioni di euro e 1,3 milioni di euro nel primo weekend.

Leoni per agnelli è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,05/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,11
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO SÌ
Redford torna dopo sette anni dietro la macchina da presa utilizzando la guerra come sfondo narrativo e struttura portante di un film impegnato e coinvolgente.
Recensione di Matteo Signa
martedì 23 ottobre 2007
Recensione di Matteo Signa
martedì 23 ottobre 2007

All'interno di un'unica giornata, vengono narrati gli eventi che mettono in correlazione tre personaggi. Un ambizioso senatore di Washington pronto a prendere scelte importanti, una giornalista televisiva alla caccia di una storia importante e un maturo professore che si confronta con uno studente sveglio e capace.
Robert Redford, dopo sette anni di silenzio come regista, torna dietro la macchina da presa utilizzando la guerra sia come sfondo narrativo che come struttura portante dell'intreccio. Al cineasta americano preme sgomitare lo spettatore spingendolo a farsi più domande rispetto a quelle che normalmente si fa e, nello stesso tempo, induce ad avere un maggior spirito di partecipazione al destino pubblico di una nazione e, sullo stesso livello, a quello privato del singolo. In superficie, sembra che i destinatari principali di questa pellicola siano i giovani per via delle forti responsabilità che hanno nei confronti del futuro. Nei fatti, però, tutti siamo coinvolti.
La figura della giornalista, prossima ai sessant'anni, è testimone di come ciascun individuo possa vivere un conflitto interiore quando tutto volge verso la certezza e la rassicurazione. Interessante il fatto che ogni personaggio cerchi di influenzarne un altro a riprova del fatto che prendere una solida posizione in una democrazia è impresa non facile. Curioso, inoltre, pensare come l'ispirazione di Leone per agnelli sia nata da un utilizzo distratto del telecomando. Lo sceneggiatore Matthew Carnahan, infatti, una notte, mentre guardava la televisione, ha abbandonato un servizio giornalistico riguardante la guerra in Iraq per spostarsi su un canale sportivo. Come un cane che si morde la coda, non si capisce se la mancanza di attenzione e il conseguente abbassamento del pensiero critico sia dovuto a una narcotizzazione collettiva (media e politica) o se implichi un annullamento spontaneo dell'impegno personale.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 11 gennaio 2010
Dario J. A.

Equilibrato e diretto. Un film rivolto agli statunitensi ma che per la sua profondità può coinvolgere anche cittadini di altre nazioni, specialmente se loro alleati. Non si tratta in fondo di una storia, ma le situazioni e i personaggi sono semplicemente campioni, esempi o probabilmente stereotipi, utilizzati per comunicare una visione fatta di domande e risposte, quest'ultime talvolta [...] Vai alla recensione »

martedì 3 maggio 2011
flegias87

Film a tratti retorico con personaggi stereotipati,pronti a grandi cambiamenti dopo solo poche battute. Poco credibile nei personaggi (la giornalista apre gli occhi solo dopo il dialogo con il senatore) ma decisamente buono nei contenuti. Voto 6.5 più per il messaggio che per la forma. A volte il fine giustifica i mezzi.

domenica 29 marzo 2009
Reiver

E' uno di quei film di cui è difficile parlare male.Redford segue da anni una sua linea "liberal" moderata,contrassegnata da western "moderni",pellicole impegnate da attore ("Tutti gli uomini del presidente","Brubaker" e molte altre) e da regista (l'outsider "Gente comune" che lo portò all'Oscar).Affievolitosi l'alone di sex-simbol che lo accompagnava,il biondo attore è riuscito a sopravvivere alla [...] Vai alla recensione »

lunedì 11 gennaio 2010
Dario J. A.

Equilibrato e diretto. Un film rivolto agli statunitensi ma che per la sua profondità può coinvolgere anche cittadini di altre nazioni, specialmente se loro alleati. Non si tratta in fondo di una storia, ma le situazioni e i personaggi sono semplicemente campioni, esempi o probabilmente stereotipi, utilizzati per comunicare una visione fatta di domande e risposte, quest'ultime talvolta aperte.

giovedì 7 maggio 2020
elgatoloco

"Lions for Lambs"(Robert Redford, 2007, dove Redford era già alla sua settima regia)affronta il tema dell'espansionismo USA, quando lo Stato più imperilaista del mondo si vuole in ogni modo espandere militarmente, con la scusa di difendersi(eravamo a sei anni dall'attacco di Bin Laden e di Al Quaida alle Twin Towers..

domenica 30 agosto 2009
marco.g

Io credo che chi apprezza questo film si lascia scaldare il cuore dalla retorica. Passi il messaggio, ok, è bene che ci siano film con un bel messaggio. Ma questo è un forum di cinema, più che altro. Come prestazione cinematografica, è abbastanza pessima. Noia. Retorica. Il discorso fra Redfrod e il ragazzo è patetico, insomma! Poi c'è la solita situazione di guerra sul campo, che serve a tenere incollati [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 agosto 2009
dankk

questo film non è e non sarà mai un capolavoro ma finalmente è un film che dice qualcosa di concreto hai giovani!! Il regista mostra come la passività di noi giovani davanti a un mondo insoddisfatto e insoddisfacente sia più che motivata ma sostanzialmente inutile perchè fine a se stessa. Grazie Robert!

lunedì 25 gennaio 2010
Tina Galante Tisbe

In questo film il regista Robert Redford si pone l'obiettivo di risvegliare la sopita od inesistente coscienza critica collettiva. Leoni per agnelli si snoda nell'arco di qualche ora su tre scenari che s'intrecciano, sciogliendosi gradualmente e risolvendosi alla fine. I personaggi chiave sono, un senatore di Washington (Tom Cruise), una giornalista (Meryl Streep), un anziano professore universitario [...] Vai alla recensione »

domenica 8 novembre 2009
claudiorec

Cominciano a uscire film contemporaneo/storici. Se fosse stato più approfondito poteva diventare ottimo! E poi guardate che cast!

mercoledì 19 ottobre 2016
Mario Nitti

Il film sembra centrato sul confiltto tra USA e Afghanistan e tutto all'inizio pare ruotare intorno al dialogo tra Meryl Streep e Tom Cruise (entrambi in gran forma). Poi però si capisce che il nocciolo della questione è un altro e che l'intenzione di Robert Redford è quella di porre delle domande sempre attuali. Ottima recitazione, un ritmo serrato e l'attualità [...] Vai alla recensione »

sabato 27 aprile 2013
ezio99

Noioso. Verboso. Pretestuoso. Per il 70% del tempo non si ha la minima idea di che cosa stiano parlando. Peggiore del peggior documentario storico mai visto. Assurde pure le traduzioni dei testi a schermo. Manca pure la solita piacevole voce del doppiaggio di Redford. Davvero insopportabile ed inutile.

sabato 25 febbraio 2012
paride86

"Leoni per agnelli" è un film che racconta un intreccio di storie che si annoda intorno alla guerra in Iraq. Vediamo un professore - Redford, attore e regista - una giornalista - Meryl Streep - e un politico - Tom Cruise. Contemporaneamente seguiamo le sorti di due soldati americani in guerra. "Leoni per Agnelli" è un film lodevole e intelligente nelle intenzioni, [...] Vai alla recensione »

sabato 2 luglio 2011
brian77

Non bastano i buoni principi, non bastano le sacrosante analisi critiche dell'America contemporanea. Visto che si fa un film, ci vuole anche il cinema. E questo è pedante, schematico, noioso. E' un po' il problema di tutto Redford, che - ricordiamoci - con i suoi complessi d'inferiorità culturale è il responsabile di tutta la faccenda Sundance, quella che ha affossato il cinema americano...

venerdì 4 marzo 2011
fabiolucca

bello

martedì 9 giugno 2009
Giovaa

il film è stupendo non piace perchè tratta temi attuali che sconfortano la gente

venerdì 6 aprile 2012
..vit..

Se lasciamo da parte le recensioni che raccontano il film e quelle che fanno assomigliare ad un sito dedicato a forum di amici che parlano d'altro, i pareri su questo film mi sembrano discordanti...sembra strano sentir parlar male di un film con un cast ed una direzione simili (Redford dietro la cinepresa e davanti, Cruise e la Streep) ma sinceramente le tre stelle che assegno al film sono in gran [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 febbraio 2010
don64

Il film e' intenso nella drammaticita' degli eventi bellici in Iraq.Buona l'interpretazione degli attori interpreti principali e in special modo di Melyl Streep e Tom Cruise per una trama passabile e reale.Voto 7

mercoledì 25 marzo 2009
Katublefa

Purtroppo un' altro film difficile da seguire e molto annoiante. Ormai è talmente raro trovare film con una linea logica seppur decente, tutti pieni di flash-back o molteplici identità, difficilissimi da seguire. In pratica il piacere di assistere ad un film è stato superato dalla ricerca della confusione e poca coerenza. Robert Redford avrebbe fatto bene a restarsene comodamente seduto sulla poltrona [...] Vai alla recensione »

martedì 12 aprile 2011
FabioMoro

Un film, a prescindere dal genere e dall'argomento, deve inanzitutto "emozionare". Che dica cose vere, che parli al cuore o alle menti, che ci faccia ridere, piangere, incazzare o tremare, l'importante e che "emozioni". Purtroppo questo film non l'ho fa. E' per questo che lo ritengo un brutto film, noioso e incompleto.

Frasi
I nemici con la schiena rotta sanno ancora strisciare…
Una frase di Il senatore Jasper Irving (Tom Cruise)
dal film Leoni per agnelli - a cura di Titty
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RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Solo l'America osa ancora fare film come Leoni per agnelli. Solo Robert Redford poteva permettersi di dirigere e interpretare una lunga requisitoria contro la guerra in Iraq (meglio: contro tutto ciò che questa guerra rappresenta) divisa in tre ambienti, come una pièce teatrale. Ci sono le stanze della politica, le stanze del sapere, e un "teatro di guerra" che è anche il luogo della verità.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Il senatore "falco"' Jasper Irving (Cruise) concede un'intervista in esclusiva alla nota giornalista Janine Roth (Streep) per rivelarle i piani di una nuova offensiva in Afghanistan. Il professore universitario Stephen Malley (Redford) convoca in studio uno dei suoi allievi più promettenti, Todd, che sta .prendendo la decisione di abbandonare gli studi.

Marco Giovannini
Ciak

Coppola sostiene che oggi un film antimilitarista, per essere efficace, dovrebbe ignorare del tutto la guerra, e parlare magari d’amore. Redford che, anche se non sembra, ha tre anni di più, preferisce invece soffermarsi su educazione e media, sottolineando la sua speranza negli studenti e la sua diffidenza verso le catene d’informazioni imboccate dai politicanti.

Alberto Crespi
L'Unità

Ci sono film. che si prestano al dibattito e film che provocano la famosa invettiva «no, il dibattito no!». Leoni per agnelii, settima regia del grande Robert Redford, non è un film da dibattito, è «il» dibattito. Dura 90 minuti (meno di una puntata di Porta a porta) ed è perfettamente tripartito: tre luoghi, tre situazioni incrociate dal montaggio alternato.

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Brandelli d'America. Tre storie negli States dei nostri giorni, impegnati nella lotta contro il terrorismo e incerti sulle strade da seguire. Leoni per agnelli, di Robert Redford, semina dubbi, ma non si esime dall'indicare una possibile via d'uscita: il ritorno all'impegno. Inutile criticare la classe dirigente, inutile inveire contro Bush e i repubblicani al potere se non si ritorna a credere nei [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Tre ambienti tre, risicati, ridotti al minimo, essenziali. L'ufficio del senatore Jasper Irving (Tom Cruise) a Washington, dove si svolge l'incontro tra Irving e la matura giornalista televisiva Janine Roth (Meryl Streep); lo studio del professore di scienze politiche Malley (Robert Redford) all'università della California, dove avviene il confronto tra lui e lo studente Todd Hayes (Andrew Garfield); [...] Vai alla recensione »

Serafino Murri
XL

Con un'operetta morale coraggiosa e acuta, Redford mette in scena l'ideologia americana, dove idealismo, culto del successo e paranoia imperialista sono geni di un solo Dna. Un'intervista duello tra Tom Cruise senatore rampante e Meryl Streep giornalista sensazionalista, Redford nei panni del professore che evangelizza un allievo disilluso all'impegno sociale, due soldati (un nero e un messicano) feriti [...] Vai alla recensione »

Dario Zonta
Rolling Stone

Un film in tre segmenti, uno dei quali illumina e regala senso agli altri due. Chiunque avrebbe potuto immaginare le storie parallele del senatore repubblicano che convoca una reporter per regalarle lo scoop su una missione militare in Afghanistan, e della medesima missione che contemporaneamente va a rotoli. Saremmo di fronte a un "normale" film anti-Bush senza il terzo segmento, in cui il professor [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Robert Redford non è solo un grande attore, ma è un esponente tra i più saldi della cultura americana di oggi, specie di quella cinematografica, nel cui ambito, tra le iniziative di maggior prestigio, va senz'altro annoverato quel Sundance Film Festival che ha saputo dare ampi spazi, negli anni, alle voci più vive del cinema indipendente contemporaneo; all'insegna sempre, dell'intelligenza e della [...] Vai alla recensione »

Paola Zanuttini
Il Venerdì di Repubblica

Un appello genere Zio Sam, ma al contrario. Perché il democratico Robert Redford dice: l'informazione non ha coraggio, i giovani se ne fregano, qualsiasi dissenso è antipatriottico. E allora? E allora, intanto, lui fa un film sulla guerra come usava negli anni 70... In un salone d'hotel tutto stucchi e tappeti, Robert Redford arriva asciutto e spaesato esattamente come il suo film, Leoni per agnelli, [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Leoni per agnelli (significa soldati eroici per comandanti incapaci) è un teorema di bruciante attualità sui disastri e le prospettive degli interventi militari Usa in Asia. In meno di un'ora e mezza si intrecciano l'intervista che il senatore guerrafondaio Tom Cruise concede a Washington alla giornalista democratica Meryl Streep, la ramanzina del professore californiano Robert Redford a un allievo [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Tre ambienti. Tre sfide. Tre duelli, in senso fisico e morale, in cui ogni contendente si gioca tutto. Le sue scelte, le sue convinzioni, la sua carriera, talvolta la sua stessa vita. Un senatore repubblicano tenta di convincere una giornalista tv a sostenere e "lanciare" la sua nuova strategia militare in Afghanistan (Tom Cruise e Meryl Streep). Un professore universitario convoca di buon mattino [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Scena madre di Leoni per agnelli, il nuovo film di Robert Redford. Interno giorno, aula di un'università californiana. Redford, dott. Malley, docente radical di scienze politiche, assiste alla «lezione-esame» di un duetto di studenti, un ispanico e un african-american, determinati ma naif nell'analisi, spregiudicata e appassionata, dell'attuale politica estera Usa.

Manohla Dargis
The New York Times

Career Politicians, the Fourth Estate and Disaffected Youth all earn a stern knuckle rapping in “Lions for Lambs,”Robert Redford’s big-screen lecture about civic responsibility and its absence in the Age of Iraq. Those who remain shocked, shocked that elected officials, certain journalists and cosseted college students sat idly by, huffing Hummer fumes and nodding out on 24/7 infotainment (all Britney, [...] Vai alla recensione »

David M. Halbfinger
The New York Times

ROBERT REDFORD walks into the “Lions for Lambs” offices here drenched from a run in the late-morning furnace of August in the Napa Valley. It’s good preparation; he’s likely to face plenty of heat this fall. He’s putting the finishing touches on his most political movie since “All the President’s Men,” and he’s bracing for a backlash. As if to fire himself up for battle Mr.

Valerio Caprara
Il Mattino

Che malinconia ritrovarsi Robert Redford nei tratti stropicciati e cascanti di un logorroico cattedratico... Anche se si sa benissimo che il biondo compare di Newman nel leggendario «Butch Cassidy» nonché divo sexy del cinema alternativo anni '70 è diventato a settantuno anni un vate della sinistra yankee e l'instancabile boss dell'anti-hollywoodiano Sundance Institute, l'effetto «tempo perduto» finisce [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Tre episodi per un regista, Robert Redford, senza senso del ritmo. Così di Leoni per agnelli si salva l'episodio dove un politico neoconservatore - personaggio cui l'interprete, Tom Cruise, attribuisce il suo stesso carattere - alle prese con un'intervistatrice (Meryl Streep) che, opposta a lui politicamente, ne aveva stima; sorge fra loro un dialogo secco e cortese, l'opposto di ciò che avviene nelle [...] Vai alla recensione »

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venerdì 21 dicembre 2007
Edoardo Becattini

Rivisitando la storia americana Gli ultimi fuochi che chiudono l'annata e ci rimandano alla distribuzione dell'anno nuovo emanano, per grossa parte, le luci magniloquenti e spettacolari dei kolossal americani.

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