Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Francesco Maselli, Gioia Benelli |
Attori | Ornella Muti, Massimo Ranieri, Letizia Sedrick . |
Uscita | venerdì 23 novembre 2007 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 2,91 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 novembre 2017
Civico 0 è il ritorno di Citto Maselli all'essenziale, in un percorso di vita che non ha mai abbandonato, attento ai dettagli del sociale, alle vite vissute ai margini. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Civico 0 ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 24 mila euro e 9,8 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Senza tetto né legge, se non quella della povertà cui ci si rassegna giorno dopo giorno. Civico 0 è il ritorno di Citto Maselli all'essenziale, in un percorso di vita che non ha mai abbandonato, attento ai dettagli del sociale, alle vite vissute ai margini. E proprio al partire dal titolo, un numero civico senza fissa dimora, racconta le storie di tre "personaggi" reali, frutto di centinaia di testimonianze raccolte per Roma, che ospita più di diecimila senza casa.
Stella, giovane etiope che ha attraversato a piedi il deserto per giungere in Italia, nella speranza di un lavoro. Dopo aver ritrovato Joseph, un suo vecchio compagno africano, i due si sposano e vivono di stenti, spostandosi di città in città per cogliere l'attimo di un faticoso impiego stagionale. Nina, arrivata in Italia senza sapere una parola della nuova lingua, è costretta a vivere in terribile solitudine, senza mai uscire di casa a causa del mancato permesso di soggiorno, segregata insieme a due anziane signore sole che le danno da vivere. Infine Giuliano, che per tutta la vita si è alzato alle tre del mattino per mandare avanti il suo banco della frutta a Campo de' Fiori.
Dopo l'improvvisa morte della madre, cui era legato in maniera indissolubile, perde la ragione e inizia a vagare per la capitale senza una meta. Queste tre storie, interpretate da altrettanti attori professionisti - Massimo Ranieri, Ornella Muti e Letizia Sedrick - sono accompagnate dalla voce narrante dei veri diseredati che, senza eccessivi pietismi, si mettono al servizio della drammaturgia di Maselli, una disperazione e una precarietà sottolineati dall'onnipresenza della musica e da un unico filo conduttore: il desiderio di riaffermare la dignità umana al di fuori di ogni razza e colore, in uno sguardo neorealista che piaceva allora e commuove anche adesso.
Annunciato come film documentario fin dai titoli di testa Civico 0 di Francesco Maselli è piuttosto una dolorosa riflessione sugli abitanti delle metropoli neocapitalistiche in recessione, rielaborazione di vicende di povertà e emarginazione. Forse non ancora film perché si cerca, nel passaggio dalla storia vera all'interpretazione, di regalare almeno per una volta un'aura di protagonismo a destini [...] Vai alla recensione »
Una ragazza africana, una donna romena, un popolano romano non giovane. In Civico 0 Tre parabole, non solo relative alle nuove problematiche immigratorie, della difficoltà di esistere e inserirsi. La ragazza africana attraversa tutta la via crucis dell'ingresso clandestino in Italia ma incontra un ragazzo del suo stesso paese e, tra mille ostacoli e ostilità, almeno si sostengono.
«Civico Zero» indica i senzatetto e senza fissa dimora, non rintracciabili ad alcun domicilio, non trovati né cercati da nessuno, destinatari di nulla: è la condizione in cui vivono milioni di persone nel mondo, oltre 12.000 persone a Roma. Francesco Maselli racconta, come in altri suoi film, questi romani poveri. Il film documentario, oppure docu-film,, è ispirato liberamente a un libro, Il nome del [...] Vai alla recensione »
A volte la finzione è un atto di pietà. Succede quando una realtà viene ricreata e messa in scena perché troppo tragica per reggerne la vista. Lieve o esibito, lo scarto fra reale e fittizio è il cardine del cinema moderno. Se oggi il "documentario" è di nuovo centrale, malgrado il diluvio di immagini tv, è perché solo lavorando su questo scarto il mondo acquista senso.
Ispirandosi al libro Il nome del barbone di Raffaele Bonadonna, Citto Maselli ha rimesso in scena le testimonianze di alcune persone finite fra gli homeless facendole interpretare ad attori. Il modello è quello del sottile equilibrio tra finzione e verità del Zavattini anni '50, de L'amore in città (dove Maselli era presente con il memorabile Storia di Caterina).