Anno | 2007 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Mikael Hafström |
Attori | John Cusack, Samuel L. Jackson, Mary McCormack, Jasmine Jessica Anthony, Tony Shalhoub Len Cariou, Isiah Whitlock jr., Paul Birchard, Margot Leicester, Walter Lewis, Eric Meyers, David Nicholson, Holly Hayes, Alexandra Silber, Johann Urb. |
Uscita | venerdì 23 novembre 2007 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,88 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 febbraio 2017
MIke Elsin vuole soggiornare a tutti i costi nella stanza 1408 del Dolphin Hotel di New York. Farebbe meglio a non farlo... In Italia al Box Office 1408 ha incassato 3,7 milioni di euro .
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Tratto da un racconto di Stephen King 1408 ha come protagonista Mike Enslin, scrittore di successo specializzatosi nella ricerca di fenomeni paranormali dopo la prematura morte della figlioletta che ha provocato anche il suo distacco dalla moglie. Mike non crede più in nulla anche perché non ha mai avuto una prova tangibile dell'esistenza degli spiriti. Finché un giorno non riceve una cartolina che gli suggerisce di prendere alloggio nella stanza 1408 (il totale delle cifre dà 13) dell'Hotel Dolphin a New York.
Lo scrittore deve superare non poche difficoltà frapposte dal direttore dell'albergo (un Samuel L. Jackson più che mai luciferino) il quale non vuole assolutamente permettergli l'ingresso in quella camera in cui sono morte, nel corso degli anni, ben 56 persone, molte delle quali per morte violenta. Enslin vince le resistenze ma viene messo al corrente che nessuno ha mai resistito più di un'ora vivo tra quelle mura.
Ci voleva uno svedese perché un racconto di Stephen King tornasse a essere fatto oggetto di una trasposizione quantomeno interessante sullo schermo. Spesso l'opera dello scrittore viene banalizzata da registi incapaci di cogliere il versante psicologico dei personaggi da lui portati sulla pagina. In questo caso invece Hafstrom, grazie anche a un John Cusack autoironico e al contempo tormentato al punto giusto, riesce a tenere a bada il più che noto armamentario di apparizioni insolite e di muri che colano sangue per spostare l'attenzione su una dimensione interiore del personaggio.
Mike è tormentato come tutti i protagonisti di King ma chi torna (o viene fatto tornare) nei suoi incubi non è qualcuno a cui abbia fatto torto in passato quanto piuttosto la persona più cara per la quale è convinto di non avere fatto abbastanza: la figlia morta di malattia da bambina. La stanza diviene allora la materializzazione di un senso di colpa per omissione al quale non è possibile sfuggire. Così l'orrore abbandona la canonica dimensione dei colpi di scena (tranne in 2 o 3 casi) per trasformarsi in un progressivo susseguirsi di ossessioni senza speranza di via d'uscita. Forse scrivere, come qualcuno ha fatto, che si tratta del più bel film (dopo Shining tratto da King è esagerato. Certamente è uno dei meglio riusciti.
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Mike Enslin(John Cusack), un tempo brillante scrittore con alle spalle un ottimo romanzo d'esordio, non è mai riuscito a superare il trauma della morte della figlioletta e ha perso scrittura e moglie dopo il dramma. Da tempo accumula la stesura di innumerevoli libri fra il cinico e il sensazionalistico in cui racconta la sua permanenza notturna in vari luoghi (cimiteri, camere d'albergo, [...] Vai alla recensione »
In seguito alla morte della figlia Katie, lo scrittore Mike Eslin divorzia dalla moglie e si dedica alla ricerca di fenomeni paranormali. I suoi libri sono un insuccesso, il suo scetticismo nei confronti di spiriti e fantasmi crescono, finchè non riceve notizia della sinistra stanza 1408 del Dolphin Hotel. Nonostante i tentativi da parte del direttore dell'albergo, Gerald Oslin, Mike [...] Vai alla recensione »
Mike Enslin vive scrivendo libri su presunti luoghi infestati da fantasmi e su come i fantasmi effettivamente non ci siano; il suo scetticismo razionalistico sarà destinato a naufragare in un vortice di pazzia e orrore quando sosterà per una notte all’ hotel Dolphin, nella malefica stanza 1408, dal passato maledetto e controverso.
Un film abbastanza buono, che si lascia guardare e che intrattiene bene, ma non lo reputo un film stupendo! Tre stelle mi sembrano le più adatte. E' un thriller/horror fatto bene, con una storia che cattura l'attenzione, e in qualche scena può anche inquietare abbastanza (es. quando il protagonista chiede aiuto dalla finestra, al suo dirimpettario, ed era lui che faceva le stesse [...] Vai alla recensione »
ah...che bello questo horror... Un fim non originale, la storia e le situazioni sono conosciutissime soprattutto per gli amanti dell'horror. Ma sono realizzate a meraviglia e con qualche citazione qua e la (Shinning, il seme della follia) alzano il livello di un film veramente fatto bene. Forse la storia tira un po' per le lunghe e la sceneggiatura fa qualche salto di troppo, anche [...] Vai alla recensione »
Il maestro del brivido Stephen King non sbaglia mai, perché i suoi racconti non devono impressionare gli occhi, ma la mente. Non ci sono scene di inaudita violenza o morti truculente, solo tortura psicologica. Peggio, direte voi: esatto. Qualsiasi horror o splatter impressiona sul momento, per pochi secondi, i libri di Stephen King ti restano dentro.
Dopo 23 con Jim Carrey,largo ad altri numeri tradotti in incubo e portati sullo schermo con la nobile intenzione di turbare i sogni degli spettatori,soprattutto se le cifre in questione sono dispensate dal Re del brivido Stephen King.Ispirato ad un suo racconto,della raccolta Tutto è fatidico,1408 è il numero di una stanza d'albergo che dietro l'apparente normalità nasconde [...] Vai alla recensione »
Ciao Mary, Scusa la frase sgradevole e acida, ma capirai che sono qui per giudicare. Tu hai analizzato il significato metaforico della trama, apparte un paio di frasette buttate lì e nemmeno giustificate, ma la trama è di King. è vero: il significato del finale è intenso, profondo,penetrante, ma stiamo sempre parlando del libro.
Horror psicologico e tormentato, non soffre esageratamente del passaggio da libro a film. Due discreti attori, in particolare Jackson ci mette del suo per apparire quanto più astuto e intrigante possibile. Certo niente di eccezionale ma sono riusciti almeno a non far danni, considerando che è già difficile fare una trasposizione cinematografica tratta da un libro, in particolare [...] Vai alla recensione »
Di fronte al dolore, all'impotenza, l'egoismo prende il sopravvento come arma di autodifesa. Il film è una metafora dove la camera (cito testualmente la recensione del sito) diviene allora la materializzazione di un senso di colpa per omissione al quale non è possibile sfuggire. Verissimo peccato che è tutto un gran baraccone tra fumogeni ed effetti speciali da film pomeridiano.
Uno dei migliori horror psicologici degli ultimi anni.. Si ha davvero l'impressione di accompagnare il nostro sciagurato ospite della stanza che dà il titolo al film (John cusack alias Mike Enslin scrittore e indagatore del paranormale)durante tutto il suo pernottamento che risulterà tutt'altro che piacevole... perchè come lo avvisa il direttore dell'albergo (Samuel L.
Un'autentica sorpresa! cast bellissimo e sopratutto un grandioso J.Cusack! mi è piaciuto tantissimo qst film lo consiglio. La trama non sarà originale al 100% ma e fatta bene cosi come la sceneggiatura. Da vedere
'Nessuno è mai resistito più di un'ora in quella stanza'. E infatti, poco dopo che lo scettico scrittore Mike Enslin entrerà nella 1408, dal display di una radio partirà un conto alla rovescia di 60 minuti, che gli offrirà una serie di allucinazioni che lo renderanno folle di paura. Numerosi i riferimenti al numero 13. Mike cercherà di fuggire, per il cornicione, verso la stanza attigua,contando [...] Vai alla recensione »
Mike Enslin è uno scrittore specializzatosi nello studio di fenomeni paranormali, raggiungendo i luoghi dove si dice ci siano tali manifestazioni; più precisamente, egli li raggiunge e vi passa una notte per sconfessarne i luoghi comuni e la diceria popolare. I suoi libri hanno anche un buon successo commerciale. In una stanza di un albergo, la 1408, però egli assisterà [...] Vai alla recensione »
Tratto dall’omonimo racconto di Stephen King ed imparentato alla lontana, non fosse altro per l’assonanza del titolo ma anche per la somiglianza in parte del plot, con Apartment 1303 di Ataru Oikawa del 2007, 1408 di Mikael Hafstrom, stesso anno di produzione, è un riuscito horror paranormale con risvolti psicologici e religiosi con due attori superlativi, Cusack e Jackson.
in soldoni il film non funziona e non lascia il segno, a tratti intrigante diventa presto inutile e di una noia mortale
Parte con il solito clichè da film horror del non credo per poi finire in un raggiro di Suspence e di attimi di confusione che ti fanno rimanere a bocca aperta. La storia di King ha avuto una buona transizione cinematografica dal libro al grande schermo.
Che dire, il monumento della mediocrità.Partiamo con le scelte di casting. Abbiamo John Cusack che non cambia espressione per tutto il film, e un Samuel L. Jackson usato malissimo. Trama interessante ma trasposta in modo troppo frenetico con un protagonista poco credibibile che non riesce a trasmettere emozioni. La regia è quasi a anonima e l'unica cosa che si potrebbe definire interessant [...] Vai alla recensione »
Al regista svedese Mikael Håfström piace giocare con la paura,lo abbiamo capito,e in questo film ci riesce alla perfezione.Se non fossimo coscienti di andare a vedere un horror prima della visione,non ce ne accorgeremo per una buona mezz'ora,potrebbe essere un giallo,un thriller al massimo.E questa caratteristica riesce ad essere un discreto pregio in questo caso,la suspense viene costruita [...] Vai alla recensione »
.... sono un pò esagerate ma il film tiene e si lascia seguire volentieri. Bellissimi i personaggi diafani del passato che si suicidano buttandosi di sotto, ricordano Hitchock. Il film richiama anche quella serie di ottimi telefilm degli anni '60 "Ai confini della realtà". Bravo il protagonista. Diciamo che si merita un bel 7-.
Anche se ho visto questo film di recente non posso negarlo che è uno dei più belli che abbia mai visto... E non solo parlo del fatto che tutto è stato curato nei minimi dettagli così come la sequenza numerale che ad ogni eventualità finisce con 13 ma anche del fatto che si è creato per il protagonista un limite a dir poco sottile tra lucidità e pazzia [...] Vai alla recensione »
Recuperato ed alla fine rimasto piacevolmente sorpreso. Metto le mani avanti e dico che non è un capolavoro, ma di sicuro non è male! Cosa non scontata quando si tratta di film tratti da romanzi e/o racconti di King. Niente di nuovo sul fronte occidentale... Ma la realizzazione non è male. Un minimo di ricerca c'è stata.
Io ho letto molti romanzi di S.King, tutti ottimi. Peccato che i film tratti da libri e racconti molto spesso facciano, diciamolo, schifo (I sonnambuli, sono 1 esempio). ovviamente sono presenti anche capolavori come Shining, diretto Da Kubric e interpretato da il mitico Jack, anche Il miglio verde è eccezionale, con Tom H. come attore principale.
1408 dimostra che quando la trama è solida e originale, non servano fiumi di sangue per rendere un horror spavantoso.
Ho appena rivisto forse x la 4 volta qst film. Lo trovo ogni volta sempre + bello. Macabro x alcune scene veramente toccanti come quando si sgretola la bambina fra le braccia del protagonista diventando polverece...molte altre scene sono davvero di impatto. Il protagonista è xfetto x la parte, è uno dei miei attori preferiti xkè ha quell'aria misteriosa e malinconica allo stesso tempo.
L'ho visto qualche anno fa, mi impressionò molto.
UN OTTIMO HORROR, TRATTO DA UN ROMANZO DI KING(RE) STHEPHEN, DI ALBERGHI INFESTATI CI aveva GIA SPAVENTATO MOLTO DIREI IL MAESTRO KUBRIK, CON L'OTTIMO SHINING, DA UN ROMANZO DI?...........ma devo dire che questo regista svedese ha saputo creare dei momenti di vera tensione, ha delle similitudini con il capolavoro del 1980, un po per atmosfera apparizioni alquanto inquietanti e violente.
Per me questo film è pazzesco! A dir la verità non sono un profondo conoscitore di S. King, ma il racconto che ha ispirato il film 1408 l'ho letto, e devo dire che - contrariamente a quanto mi accade di solito - il film mi è piaciuto molto di più!!! Vuoi per la diversità della storia personale del protagonista, vuoi per la grande bravura degli attori o [...] Vai alla recensione »
Uno scrittore di romanzi del terrore, per trovare la giusta ispirazione, decide di entrare nella stanza maledetta 1408 al Dolphin Hotel, nonostante il direttore lo abbia avvisato delle innumerevoli morti accadute lì dentro. Sarà proprio in questa stanza del terrore che egli dovrà sopravvivere alla pazzia che lo perseguiterà per più di 45 minuti. Ottimo film del genere, molto inquietante.
Il padre di una bambina che è morta per malattia diventa un cacciatore di fantasmi e va girando per gli hotel "infestati" ma con scarsi risultati ma almeno fin quando non arriva al gran hotel di New york nella camera 1408 dove vede molte strane e spaventose cose..... Dal romanzo di Stephen King (che non ho letto) un film horror che non è poi tato horror perchè non ci sono tantissimi spaventi, dalla [...] Vai alla recensione »
di certo si tratta di un film di buon livello,il problema a mio parere risiede nel cast dove di mio al posto di cusack avrei scelto un attore alla edward norton,s.l.jackson in un ruolo pacato ed le sue capacità vengono usate troppo poco. Il film è godibile anche se non è certo un capolavoro resta recitato comunque bene ed regala spazi di buona paura.
Nei primi venti minuti sembra assistere a una puntata di scherzi a parte, tutto estremamente prevedibile e banale, poi il film decolla un po' ma senza mai provocare emozioni paurose al di là dello schermo. CUSACK è più icisivo in commedie brillanti che in film del genere ma ho apprezzato lo sforzo. Saluti.
Il mondo è così disgustoso da giustificare il nichilismo politico di Hostel e Saw. La tortura senza speranza in luoghi sporchi. Le storie di Stephen King a confronto sono favolette in cui contano ancora i rapporti umani, i sensi di colpa, l'ironia, la memoria collettiva e una scenografia di classe. Sublime vintage. Terrorizziamoci all'antica con 1408 di Mikael Håfström, ennesimo europeo a Hollywood [...] Vai alla recensione »
Non è il seguito di Shining, anche se ci troviamo ancora una volta in un hotel infestato da presenze soprannaturali (forse). Tratto dall'omonima novella d'annata e dannata (1998) di Stephen King, il film dello svedese Mikael Håfström è la sorpresa horror dell'anno. Dimenticate il "torture porn" di Hostel e dei suoi fratelli bastardi: qui ritorna la cara vecchia suspense, ormai data per dispersa.
Empire li ha contati e recensiti uno per uno, noi ci fidiamo. Gli adattamenti per il cinema di Stephen King sono 75. Esclusi i saggi di fine corso girati dagli studenti di cinema, compreso "The Mist" di Frank Darabont, uscito l'altro ieri con magro successo negli Stati Uniti (l'accoppiata King – Darabont aveva prodotto nel 1994 "Le ali della libertà", uno dei tentativi meglio riusciti assieme a "Stand [...] Vai alla recensione »
Tratto da un racconto breve dell'inesauribile Stephen King, il film segue le vicende di Mike Enslin John Cusack), scrittore di talento che per ragioni alimentari si trasforma in un ben pagato compilatore di guide di luoghi frequentati da presenze malefiche. Insomma, manuali di cialtroneria, fatto di cui è assolutamente consapevole. Così, quando viene a sapere che la stanza 1408 dell'hotel Dolphine [...] Vai alla recensione »
Se il protagonista di Quattordici ZeroOtto (si legge così: piano dell'hotel e numero della stanza) è tipicamente kinghiano, è proprio perché lo scrittore lo voleva nel suo On Writing - Autobiografia di un mestiere. Come dire: il tòpos in Un vademecum sulla retorica personale - e quindi discutibile, certo - di un lavoro. Fossimo negli anni 80, parleremmo di cortocircuito.
Non tutti i film tratti da Stephen King riescono col buco: anzi, quasi nessuno. Con 1408siamo lontani dalle sottigliezze di Shining, anche se lo svedese Hafström, all'opera seconda americana, ha forza visionaria, talento per la (iper)tensione narrativa, e John Cusack è convincente. Il racconto sulla "stanza maledetta" di un vecchio albergo di New York ha un che di geniale, ma la sceneggiatura si ripete. [...] Vai alla recensione »
Un famoso scrittore di libri horror ha costruito i suoi bestseller sullo smascheramento degli eventi paranormali avvenuti in celebri case abitate da fantasmi. Si deve ricredere, però, quando trascorre una notte nella stanza 1408 del Dolphin Hotel che, vuole una leggenda, sia costata la vita ad alcuni clienti, facendo i conti con «veri» fantasmi e con i propri demoni.
1408 è un film spiazzante. Si presenta come horror. Ma per un'ora non mantiene quella promessa. Offrendo paradossalmente molto di più di quanto poi avvenga nel finale ridondante in ossequio al genere. Perché per una buona parte del racconto ci troviamo a seguire le vicende di John Cusack, scrittore di talento che ha però capito come giri il fumo, quindi se n'è fatta una ragione e campa scrivendo guide [...] Vai alla recensione »