La marcia dei pinguini

Film 2005 | Documentario 80 min.

Titolo originaleLa marche de l'empereur
Anno2005
GenereDocumentario
ProduzioneUSA, Francia
Durata80 minuti
Regia diLuc Jacquet
Uscitavenerdì 18 novembre 2005
TagDa vedere 2005
MYmonetro 3,23 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Luc Jacquet. Un film Da vedere 2005 Titolo originale: La marche de l'empereur. Genere Documentario - USA, Francia, 2005, durata 80 minuti. Uscita cinema venerdì 18 novembre 2005 - MYmonetro 3,23 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 22 aprile 2021

Argomenti:  Documentari sulla Terra

L'appassionante avventura del pinguino imperatore nella lotta per la vita contro l'inverno in Antartico. Un documentario diretto da Luc Jaquet che ha commosso il mondo e che si candida all'Oscar. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, In Italia al Box Office La marcia dei pinguini ha incassato 3,4 milioni di euro .

La marcia dei pinguini è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,23/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,46
CONSIGLIATO SÌ
Sospeso nel silenzio visivo e sonoro del Mare Antartico, il film segue l'annuale avventura dei pinguini e della Natura.
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

Toccante e commovente la lotta per la vita del pinguino imperatore. Una lotta in cui l'elemento determinante perché a vincere sia la vita - e non l'inverno, spietato avversario - è l'amore.
E proprio come un film sentimentale è costruito questo documentario francese campione d'incassi: la prassi riproduttiva del pinguino ha infatti un'incredibile presa emotiva, almeno per cuori duri come quelli umani di questi tempi.
Sospeso nel silenzio visivo e sonoro del Mare Antartico, il film segue l'annuale avventura di questi teneri e (apparentemente) goffi animali che per riprodursi devono compiere un va' e vieni continuo tra il nord (dove sfocia l'oceano e il cibo abbonda) e il sud (dove la banchisa è deserta ma stabile). Maschi e femmine si uniscono nel canto, e formano delle coppie fisse che stringono un patto d'amore che è l'unica speranza di sopravvivenza per i piccoli a -40°.
La voce di Fiorello ci accompagna lungo questo meraviglioso viaggio, e lo fa con garbo e senza lasciarsi andare a facili scimmiottature. Assai diversa, ma non meno riuscita, è la colonna sonora originale di Émilie Simon, poco più che ventenne virgulto della composizione sperimentale, dai toni fortemente vicini a Björk - che certo sarebbe stata a suo agio tra i ghiacci dell'Antartico.
Successo meritatissimo quello del film, frutto del lavoro pressoché eroico di Luc Jacquet e della sua troupe, e soprattutto della Natura, inesauribile sorgente di storie eccezionali.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 9 aprile 2015
Great Steven

LA MARCIA DEI PINGUINI (FR, 2005) diretto da LUC JACQUET Finalmente un documentario di stampo naturalistico (anche nel senso letterariamente francese della parola) capace di mostrare la drammaticità della vita di un animale che regna incontrastato nella banchisa polare dell’Antartide: il pinguino imperatore. Per prolificare e proseguire la continuazione biologica della sua specie, [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 febbraio 2017
Onufrio

Storia d'amore, storia di sopravvivenza. Luc Jacquet filma un documentario in cui racconta il lungo viaggio dei Pinguini Imperatori, unici animali in grado di resistere a -40° al Polo Sud, e puntualmente impegnati in una marcia di 20 giorni per accoppiarsi e resistere per oltre tre mesi senza mangiare al gelo per custodire l'uovo che darà alla luce la vita, in attesa dell'arrivo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 febbraio 2013
John88

Il film/documentario è veramente bello e ci da qualche notizia su queste creature così lontane e sconosciute. Le riprese sono fantastiche, riescono a trasmettere la sensazione di freddo polare molto bene, inoltre ci vengono mostrati panorami tanto belli quanto mortali. È impressionante come queste creature riescano a sopravvivere e a mandare avanti la specie in un ambiente che [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 ottobre 2011
tiamaster

non posso che dare a questo film una stella in più del dovuto,visto che i pinguini sono i i miei uccelli preferiti.Il film illustra la loro "routine" annuale in maniera spettacolare come la natura.Il film è incredibilmente suggestivo,immerso nei ghiacci e nel silenzio artantico con come colonna sonora le onde dell'oceano atlantico e pacifico che illustrano interessanti [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Claudia Mangano
Il Mucchio

Impossibile non emozionarsi di fronte a questa storia, scritta millenni or sono da uno sceneggiatore ignoto e oggi documentata dal biologo e regista francese Luc Jaquet. Protagonisti il pinguino imperatore, o meglio tutti i suoi 400.000 esemplari, e lo straordinario viaggio che questi animali compiono da nord verso sud, “fiutando” i campi magnetici sulla rotta dell’istinto.

Alberto Crespi
L'Unità

Inutile usare giri di parole: La marcia dei pinguini è un capolavoro. Non è un documentario etnografico in stile National Geographic: è un vero e proprio film, con trama, personaggi, momenti di emozione, paura, divertimento. Ma è anche autentico: racconta il ciclo riproduttivo del pinguino imperatore senza aggiungere una virgola alla realtà. I pinguini imperatori conducono davvero la vita assurda che [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Se è un disegno, sembra più dispettoso che intelligente. Per riprodursi, il pinguino imperatore marcia sulla banchisa polare venti giorni e venti notti. Nell’acqua guizza velocissimo, a terra arranca sulle zampette, o usa la pancia come slittino. In fila indiana, raggiunge il luogo adatto alla conservazione della specie, smantellando le riserve di grasso.

Enrico Magrelli
Film TV

L’odissea vissuta e interpretata, ogni anno, dai pinguini imperatori per garantire la sopravvivenza della loro specie è meravigliosa e drammatica. Giorni e chilometri di una marcia piena di insidie per raggiungere un luogo sicuro (l’idea di sicurezza ha una quantità imponderabile di sfumature) per accoppiarsi, aspettare che l’uovo sia deposto, scambiarsi i ruoli tra maschi e femmine (i primi accolgono [...] Vai alla recensione »

Isabella Angius
Il Riformista

La marcia dei pinguini è tecnicamente un documentario. Detto cosi mente di più noioso. Luc Jacquet, sceneggiatore e regista, ci ha regalato invece un capolavoro multitarget e alla. portata di tutti.. Una scommessa vinta, quella di Jàcquet, che ha vissuto per un anno intero nella regione più inospitale del mondo: l’Antartide. Seguire da febbraio fino ai dicembre successivo la vita dei pinguini, tutta [...] Vai alla recensione »

Massimo Lastrucci
Ciak

A che ritmo camminano i pinguini del film del debuttante Luc Jacquet? A quello sbarazzino della Marcia di Topolino o a quello sobrio elettronico dei documentari scientifici? Per non sbagliare, il film - grande successo internazionale - sta nel mezzo, ovvero con immagini di bellezza abbacinante (il bianco dell’Antartide, la durezza dell’ambiente, la crudele efficienza degli animali), frutto di uno [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

I documentari sulla natura hanno l’età del cinema, ma in tempi di digitale e photoshop , la chirurgia plastica delle immagini, acquistano un valore forse decisivo. L’incredibile epopea del Pinguino Imperatore, che ogni anno percorre centinaia di chilometri sui ghiacci dondolando sulle zampette o strisciando sulla pancia per andarsi a riprodurre, non è solo tragica, comica anzi irresistibile, più irta [...] Vai alla recensione »

Enrico Magrelli
Film TV

Nessuno poteva prevedere che uccelli che non sanno volare, che si muovono e camminano, fuori dell’acqua, con una grazia goffa e comica, che scivolano con le loro pance su distese ghiacciate infinite e meravigliose, che camminano per chilometri in ordinate file indiane per riprodursi, dopo lunghi, melodiosi e litigiosi corteggiamenti, che si assembrano a “tartaruga” per proteggersi dai venti gelidi [...] Vai alla recensione »

Gloria Satta
Ciak

Più che un film è un’avventura ai confini del mondo. L’ultimo, suggestivo documentario sugli animali? Macché, La marcia dei pinguini è l’impresa riuscita di un pugno di pazzi che hanno sfidato la geografia, la meteorologia, le convenzioni. E dopo nove mesi passati a 40 sotto zero, circondati dai ghiacci eterni nella zona più inospitale del pianeta, l’Antartide, hanno regalato al cinema un’opera spettacolare [...] Vai alla recensione »

Lorenzo Soria
La Stampa

Basta vederli così, che si incamminano in fila indiana per marcie di settimane, che si avvinghiano l'uno all'altro per proteggersi dal freddo della lunga notte antartica e che poi proteggono con grazia e con amore i loro piccoli ed è difficile non provare un grande senso di solidarietà con i pinguini, una connessione quasi antropomorfica con la loro esistenza.

Gloria Satta
Il Messaggero

Sta sbancando i botteghini nel mondo il documentario francese sui pinguini imperatori. In America il filmato ha battuto addirittura Spielberg ed ha aperto la strada ad una serie di film tutti incentrati intorno ai pinguini. Il documentario diventa une genere cinematografico, ma anche un caso politico, perché il “popolo di Bush” ha individuato nei pinguini una genia di “conservatori” che crede nei “valori [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Successo assicurato e meritato per La marcia dei pinguini, documentario garbatamente piegato alle esigenze della fiction da un pugno di cineasti che hanno sfidato la geografia e la meteorologia. Girata in Antartide, nei pressi della base scientifica Dumont d'Urville, quest'avventura sospesa tra scienza e favola riscuote il giusto premio di una lavorazione costellata di esperienze estreme (isolamento [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Non ce li potremo più immaginare come i camerieri agitati di Mary Poppino o la banda di Madagascar: saranno anche buffi come dicono, i pinguini imperatore, però fanno una vita da bestia. Si accoppiano nel posto più freddo del mondo, covano a turno i pulcini (mentre l'uno cova, l'altro cammina all'infinito sulla banchisa per trovare il cibo), poi ricominciano a marciare; e l'anno dopo, tutto d'accapo. [...] Vai alla recensione »

Mattia Feltri
La Stampa

Il passaggio dal Cristo in croce di Mel Gibson al calvario dei pinguini in Antartide segna, secondo qualcuno, il cedimento dei conservatori americani a un’iconoclastia prossima al sacrilegio o alla furia fondamentalista. In effetti, anche dopo aver visto La marcia dei pinguini, è un vero affanno individuare i motivi dell’entusiasmo suscitato negli Stati Uniti daI documentario del francese Luc Jacquet. [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Dalla comicità sentimentale della canzone «Guarda, guarda, guarda il bel pinguino innamorato» al fine umnorismo della didascalia «Mondanità al Polo» apposta a una foto di pinguini sul settimanale «Il Mondo», da noi il pinguino è sempre stato considerato un essere buffo o fatuo. «La Marcia dei pinguini» di Luc Jacquet, documentario inizialmente destinato alla televisione dal regista documentarista francese [...] Vai alla recensione »

Redazione
Il Giornale

Non è bello e sincero come Profondo blu di Andy Byatt La marcia dei pinguini di Luc Jacquet, ma è il sostanziale seguito di una sua parte e ha avuto più successo perché antropomorfizza gli animali. Il ritorno dello pseudonaturalismo disneyano farebbe inorridire Konrad Lorenz, ma lui è morto e la Buena Vista - che coproduce il film - ignora l'etologia, se contrasta con l'economia.

Giorgio Carbone
Libero

George W Bush in questi giorni gongola. il cinema Usa (meglio i vip del cinema Usa) gli dà contro tutti i giorni,. ma il pubblico americano (quello che paga il biglietto e che numericamente conta molto più dei vip) fa la fila per vedere un film che esalta i valori “bushiani” (e in genere della destra religiosa): la famiglia, la monogamia, il diritto alla sopravvivenza, l’elogio del sacrificio per la [...] Vai alla recensione »

winner
miglior doc.
Premio Oscar
2006
winner
miglior doc.
Critics Choice Award
2006
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