Anno | 1995 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 139 minuti |
Regia di | Spike Lee |
Attori | Harvey Keitel, John Turturro, Mekhi Phifer, Isaiah Washington, Keith David, Michael Imperioli Delroy Lindo. |
Uscita | venerdì 20 ottobre 1995 |
Tag | Da vedere 1995 |
Distribuzione | UIP - United International Pictures |
MYmonetro | 3,18 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 febbraio 2020
New York, quartiere di Brooklyn: assassinio tra i clockers, spacciatori di colore, specializzati nella distribuzione di crack e controllati dal... Al Box Office Usa Clockers ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 11,7 milioni di dollari e 4,5 milioni di dollari nel primo weekend.
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New York, quartiere di Brooklyn: assassinio tra i clockers, spacciatori di colore, specializzati nella distribuzione di crack e controllati dal giovane Strike. Sul caso indaga il detective Rocco Klein, che non si lascia convincere dalla confessione di Victor, fratello di Strike. Insolito whodunit in un contesto violento e realistico, scritto da Spike Lee (cui il progetto è stato affidato da Martin Scorsese) e da Richard Price, sulla base di un romanzo di quest'ultimo. Non poteva mancare uno dei volti ormai inevitabili del cinema nero americano, il sempre bravo Harvey Keitel.
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"Scene crime": scena del crimine. "Do not cross": non oltrepassare. Clockers (che significa spacciatori) si muove all'interno non di una singola scena del crimine, ma all'interno di una lunga carrellata di scene del crimine (quelle dei titoli di testa) che fanno da cornice al mondo del ghetto in cui il giovane Strike vive e spaccia.
Brookyn, primi anni ’90. Ennesimo omicidio di uno spacciatore nero. Si costituisce Victor, onesto padre di famiglia, che però l’esperto poliziotto Rocco Klein (Keitel, straordinario) non crede colpevole, concentrando le indagini sul fratello Strike, giovane clocker (spacciatore di crack). Spike Lee adatta (con qualche variante) l’omonimo (bellissimo) romanzo di Richard Price, [...] Vai alla recensione »
Spike Lee eredita un progetto di Martin Scorsese che, inizialmente, doveva anche dirigere, ma che poi si limitò solamente a produrre perché impegnato sul set di Casinò: il risultato è un film che risente positivamente dell’impronta lasciata dall’autore originario, soprattutto per l’estremo realismo e la violenza esplicita con cui S.
Ronald Dunham, detto Strike, è un giovane clocker, ossia uno spacciatore di crack, a disposizione 24 ore su 24 (Clocker deriva da "around the clock"). Uno spacciatore viene ucciso nel quartiere. Nulla di nuovo sembra, ma Victor, cittadino rispettabile e fratello di Strike, si costituisce. Il detective Rocco Klein (Harvey Keitel), non convinto della deposizione di Victor, mette alle [...] Vai alla recensione »
Spike Lee eredita un progetto di Martin Scorsese che, inizialmente, doveva anche dirigere, ma che poi si limitò solamente a produrre perché impegnato sul set di Casinò: il risultato è un film che risente positivamente dell’impronta lasciata dall’autore originario, soprattutto per l’estremo realismo e la violenza esplicita con cui S.
questo è sicuramente uno dei miei film preferiti. visto letteralmente decine di volte. dopo varie ricerche ho comprato anche il libro di Price ed è un po' diverso dal film ma è semre godibile. lo consiglio in lingua originale perchè si sentono gli anni passati visto che, ad esempio, parole come "rapper" vengono doppiate con "rappista".
la trama puo essere pure discutibile...ma la mano di spike si vede sempre
Spike Lee continua a fare il suo cinema sociale impegnato, e questa volte, movimenti di macchina apparte, Spike non trasmette molto con questya opera incerta e traballante. Per chi non crede che il vero autore del film sia sempre il regista, dico che questo film, più che di Spike Lee è di Richard Price, l'autore del romanzo omonimo al film, che ha poi adattato insieme a Spike per [...] Vai alla recensione »
«Do or die» era scritto sulla maglietta di Radio Rahim, in Fa’ la cosa giusta (1989). Spike Lee raccontava allora un’epica orgogliosamente nera. Fa’ o muori: nello slogan c’era, urlata, l’affermazione dell’urgenza d’una identità “separata” degli afroamericani, d’una loro appartenenza “contrapposta”. Specchio rovesciato di quella separatezza e contrapposizione era la comunità italiana.
Il cinema di qualità, che non si limita a essere un giocattolone spettacolare, ha nel mirino le periferie. Quelle di Parigi ce le ha mostrate con crudezza L’odio, di Mathieu Kassovitz; per New York ci pensa ora Spike Lee, il regista di Fa’ la cosa giusta. Sono i projects. i grandi palazzi abitati dai neri più poveri, il luogo in cui si svolge il suo film Clockers.
Clockers è il termine gergale che indica gli spacciatori di droga minori, quelli disponibili Round the Clock, ventiquattr'ore su ventiquattro, ed è il titolo del libro di Richard Price da cui Spike Lee ha tratto uno dei suoi film didattici, militanti contro la droga e contro il veicolo di annichilimento che essa rappresenta, esortanti soprattutto ragazzi e ragazzini neri a salvarsi da quello che non [...] Vai alla recensione »
Due sceneggiatori come Vincenzo Cerami e Stefano Rulli hanno detto che “l’arte è evocazione, ma il cinema è sempre più tecnica”. L’osservazione calza a pennello anche per il film che Spike Lee ha portato a Venezia 1995, Clockers (ovverossia quei mercanti di droga che lavorano “around the clock”, ventiquattr’ore al giorno). Con immagini smaglianti e una colonna sonora fracassona che sottolinea tutto [...] Vai alla recensione »