Tempi migliori

A memoria d'uomo e di appassionato di football i Taft High Rockets non hanno mai avuto nella loro storia la possibilità nemmeno di avvicinarsi come punteggio in una partita ai Bakersfield Tigers. Tranne che in un'occasione quando, nel 1972, ebbero addirittura la possibilità di batterli con un ultimo tiro irrimediabilmente fallito da Jack Dundee che, a tredici anni di distanza e ormai accasato, sente ancora come un peso quell'occasione mancata. Cercherà allora di fare di tutto perché quella partita possa essere rigiocata trovando il sostegno dell'amico Reno Hightower che, all'epoca, gli aveva passato la palla per il punto decisivo.
Se non si può cambiare il passato perché non provare almeno a riscriverlo? È questa la logica che guida la sceneggiatura e che forse può spingere lo spettatore a pensare a quale delle situazioni del proprio personale passato vorrebbe porre rimedio se potesse farle tornare ad essere. Spottiswoode si avvale della presenza di due attori estremamente lontani tra di loro sia per formazione che per aspetto fisico come Williams e Russell. Ne nasce un film dalle buone idee (ivi comprese alcune gag divertenti) che però finiscono col non avere quell'amalgama necessario a farne un prodotto riuscito. È un peccato perché le premesse c'erano tutte, ivi compreso Ron Shelton (uno sceneggiatore che di sport se ne intende avendo scritto, tra gli altri, un film come Bull Durham). 

A parte Sotto tiro, il regista Spottiswoode non è mai riuscito a costruire un film del tutto soddisfacente e in questo caso meno che mai. Oltre ad aver sprecato il talento di attori come Robin Williams e Kurt Russell è riuscito a mettere insieme tutti i luoghi comuni e le sequenze più prevedibili che ci si potessero aspettare. Tutto parte dal rimorso di Jack che anni addietro aveva messo nei guai la propria squadra di football. Così si fa aiutare da un suo amico meccanico e mettono su una squadra scalcinata che ovviamente, contro tutte le previsioni, sbaraglierà il campo.