Anno | 2016 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Giuseppe Alessio Nuzzo |
Attori | Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Fabrizio Nevola, Anna Safroncik Maria Grazia Cucinotta, Lino Guanciale, Luigi Diberti, Massimo Poggio, Yuri Napoli, Sergio Solli, Renato Scarpa, Nello Mascia, Clara Morlino, Debora Ostieri. |
Uscita | giovedì 27 aprile 2017 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Paradise Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,36 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 novembre 2019
Gabriele è un giovane imprenditore che, dopo un intenso viaggio in India, scopre di avere il superpotere di prevedere il futuro.
CONSIGLIATO SÌ
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Gabriele Manetti è un giovane imprenditore che fa ritorno dall'India dopo aver chiuso positivamente un'importante trattativa per l'azienda paterna. Quanto però gli è già accaduto mentre era via si ripresenta spingendolo a riconsiderare tutto quello che sembrava ormai definito. A partire dalla sua posizione nell'azienda al rapporto con la fidanzata. Perché Gabriele sente di aver acquisito una facoltà particolare: 'vede' al di là del contingente, vede 'avanti'.
Stephen King ha scritto: "La finzione è la verità dentro la bugia". Giuseppe Alessio Nuzzo al suo primo lungometraggio affronta il tema di cosa sia veramente vero prendendosi anche il rischio di affrontare un genere che il cinema italiano ha tenuto spesso a rispettosa distanza: il thriller psicologico.
Vince la sfida grazie a una duplice sensibilità. La più appariscente è quella sul versante in cui la forma sostiene il contenuto. A partire da un montaggio che inserisce abilmente il dubbio di una realtà 'altra' anche nelle situazioni più quotidiane per arrivare all'alternanza di piani sequenza con riprese più ritmate. Ma è sul piano della strutturazione della psiche del protagonista e della sua relazione con il mondo che lo circonda che emerge il dato più interessante.
Nuzzo avrebbe potuto facilmente 'proteggersi' rifugiandosi nell'ambiguità di una possibile ossessione sviluppata in un banale (perché già sfruttato dal cinema made in Usa) contesto di dinamiche affettivo-relazionali o di presunta persecuzione da parte di misteriose entità, forse reali o forse frutto di una psiche disturbata. Emerge invece qui la sua sensibilità su un piano che coinvolge le dinamiche della società. Non tutti forse sanno che il regista è anche l'ideatore e direttore del Social World Film Festival che si tiene a Vico Equense (set principale del film) da alcuni anni con notevole successo.
L'interesse per quanto attiene al sociale fa sì che Le verità vada ad incidere su una tematica importante come è quella del mondo del lavoro in Italia, accostando così il film a quel filone del cinema francese che sa come muoversi su più piani narrativi non sfuggendo (anzi cercando) il confronto con il reale. A Gabriele viene chiesto di licenziare operai che lo hanno visto nascere così come di chiudere un occhio su manutenzioni mancate che mettono a rischio l'incolumità di chi le utilizza. Se la struttura narrativa ci lascia volutamente in bilico su tutti i temi questo viene comunque enunciato in modo tale da spingere lo spettatore a porsi delle domande che vanno oltre l'ambito esistenziale del singolo ma coinvolgono la moralità stessa di una convivenza che voglia dirsi 'civile'.
Ho visto il film. Due volte: per capirne sino in fondo dialoghi e l'ntima sinossi. Debbo dire che non so quanto di proposito ci sia nella trama che sem bra richiamare, a mio avviso, teorie e nuove filosofie di frontiera basate sulle nuove scoperte e sulle conferme sperimentali delle teorie quantistiche, ovvero del mondo delle particelle infinitamente piccole.
Il protagonista di questa interessante opera prima italiana è Gabriele Manetti (Francesco Montanari), giovane uomo d’affari che, tornato da un viaggio di lavoro in India, non riesce più a vivere la sua vita di sempre. La spiritualità indiana lo ha profondamente cambiato e ora, Gabriele non si sente più a suo agio in questo mondo occidentale e materialista. [...] Vai alla recensione »
Finalmente qualcosa di nuovo nel panorama cinematografico italiano: dopo commedie e commediole un film che riesce a calamitare l'attenzione per tutta la sua durata, e che lascia allo spettatore un suo personale modo d'interpratarlo...complimenti!
Dopo tante commedie e commediuole finalmente qualcosa di nuovo, che riesce a calamitare l'attenzione dello spettatore per tutta la durata del film...complimenti!
Finalmente qualcosa di nuovo nel panorama cinematografico italiano: dopo commedie e commediole un film che riesce a calamitare l'attenzione per tutta la sua durata, e che lascia allo spettatore un suo personale modo d'interpretarlo...complimenti!
Gabriele è un giovane imprenditore appena tornato a Napoli da un lungo viaggio d'affari in India. Il rientro, tuttavia, lo vede subito alle prese con il padre, ruvido proprietario d'azienda, e il difficile rapporto con la fidanzata Michela e il migliore amico Alfredo. A tutto questo, si assomma il terrore di avere inspiegabilmente acquisito una sorta di sesto senso che permette a Gabriele di vedere [...] Vai alla recensione »