Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Sam Levinson |
Attori | Ellen Barkin, Ezra Miller, Kate Bosworth, Demi Moore, Thomas Haden Church, George Kennedy Ellen Burstyn, Michael Nardelli, Daniel Yelsky, Eamon O'Rourke, Geoffrey Beauchamp, Laura Coover, Jeffrey DeMunn, Courtney English, Siobhan Fallon Hogan, Gary Grace, Robert Herrick, David Hirsch, Lola Kirke, Lauren Maddox, Patrick McDade, Kathi Moore, Christopher Lee Philips, April Rogalski, Sean Rogers, Diana Scarwid, Molly Sute, Willy Vlasic. |
MYmonetro | 2,76 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 luglio 2019
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CONSIGLIATO SÌ
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Lynn si reca nella casa di famiglia di Anneapolis con i figli Elliot, diciannovenne con problemi di tossicodipendenza, e il più piccolo Ben, malato di autismo, per prendere parte al matrimonio di Dylan, il primo figlio avuto da un precedente matrimonio. L'incontro con la nuova famiglia dell'ex marito Paul e, specialmente, con sua moglie Patty innescherà una serie di tragiche conseguenze in cui verranno a galla dolori mai sopiti. Mentre Joe, il padre di Lynn, sembra essere sempre più vicino alla fine, la madre Doris pare non comprendere i dolori della figlia.
Primo lungometraggio diretto da Sam Levinson, figlio di Barry, Another Happy Day è uno strano film indipendente, virato in salsa Sundance Film Festival, dove non a caso ha ricevuto un premio. Con un cast di attori che si concedono senza remore, davvero riusciti i duetti tra Ellen Barkin e Ellen Burstyn, pone al centro il tòpos privilegiato del matrimonio come detonatore di frustrazioni famigliari da troppo dormienti. Dal canto suo, Levinson Jr. dimostra di aver visto e amato Rachel sta per sposarsi, preferendogli, allo stesso modo, il modello un po' sadico del Festen di Vinterberg, sia sufficiente pensare alla macchina da presa che tallona i personaggi senza la pur minima distanza di pudore. Così facendo, il film guadagna in intensità drammatica, soprattutto grazie al lavoro di un gruppo di interpreti che mette insieme glorie un po' sbiadite quanto valide, ma sconfina in un eccesso di pathos non distante da una certa pornografia dei sentimenti. Una scelta tendenziosa che punta ad indicare questa famiglia, allargata, esplosa, incapace di vivere, come un campione attendibile della società americana contemporanea, indicativo in questo senso il discorso che fa riferimento all'11 settembre, eppure rischiosa ai fini della riuscita globale.
Anche il titolo antifrastico del film, in questo stato di cose, rimanda ad una immutabilità della condizione che, pur definendo la totale sordità emotiva di ogni personaggio in campo, sa un po' di irrisolto e consegna i vari pezzi di bravura ad uno schema fin troppo a tesi dove anche l'improvvisazione appare calcolata. Il palesarsi di un evento tragico, oltre ai molti nascosti come la polvere sotto il tappeto di casa, apre ad un momento di redenzione condivisa che guarda ad una ritrovata unità perché, come si dice a chiare lettere, solo nel dolore la famiglia si riconosce tale.
Quasi privo di ironia, tolte alcune battute di Elliott, il ragazzo affetto da tossicodipendenza e spleen, Another Happy Day è un film ben scritto, ma troppo perso nella sua voglia di mostrare un microcosmo senza via d'uscita. Perfetto per spettatori masochisti.
ANOTHER HAPPY DAY disponibile in DVD o BluRay |
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Questo film corale e' un capolavoro di onesta'.Non lascia spazio a critiche sul messaggio che invia.Levinson dirige un film corale sulla forza dei sentimenti e sul dramma che ne puo' derivare quando in una famiglia non si ha il coraggio di svelare le grandi sofferenze.Una protagonista che porta avanti una battaglia per la serenita' dei figli e della famiglia in un ambiente ostile alle [...] Vai alla recensione »
Un film bellissimo. Uno spaccato impietoso di una famiglia allargata della middle class americana, frazionata e shakerata in tutti i modi possibili, contenente l'intero manuale delle patologie e delle dinamiche che ne derivano. Il film non è solo impietoso, ma anche morboso nello scrutare in modo chirurgico, grazie anche all'uso invadente e indiscreto della macchina da presa, le fragilità e le debolezze [...] Vai alla recensione »
Difficile convivenza di due famiglie legate da ex e da figli in comune, entrambe con problemi caratteriali, odi e amori. Un film difficile, sclerotico e ansiogeno, che spesso esagera risultando molto pesante e difficile da digerire. Ottima caratterizzazione dei personaggi ed ottimo cast. Non è decisamente un film per tutti.
una famiglia sconclusionata che si ritrova per un matrimonio non è un tema nuovo. I figli della protagonista hanno ciascuno un serio problema comportamentale. Il rapporto con il figlio che si droga è il più riuscito. Altri legami e altri personaggi sono inverosimili o troppo forzati