Titolo originale | The Audrey Hepburn Story |
Anno | 2000 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA |
Durata | 133 minuti |
Regia di | Steven Robman |
Attori | Jennifer Love Hewitt, Frances Fisher, Keir Dullea, Gabriel Macht, Peter Giles Emmy Rossum, Eric McCormack, Seana Kofoed, Michael J. Burg, Stéphane Archambault, Joan Copeland, Marcel Jeannin, Adam MacDonald, Mark Camacho, Sarah Hyland, Vlasta Vrana, Barry Julien, Lise Roy, Catherine Colvey, Bruce Dinsmore, Tamara Hope, Lenie Scoffié, Ray Landry, Emma Stevens, Noël Burton, James Bradford, Sheena Larkin, Joanna Noyes, Chip Chuipka, Aubert Pallascio, David Francis, Tom Rack, Sam Stone (II). |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 30 giugno 2016
Una parabola su pellicola della vita di una delle star più raffinate ed eleganti della storia del cinema: Audrey Hepburn.
CONSIGLIATO SÌ
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La lunga (ma non noiosa) biografia televisiva di Audrey Hepburn si apre e si chiude sul set di Colazione da Tiffany. All'interno di questa struttura quasi circolare (la prima scena è quella della colazione davanti alle vetrine di Tiffany e l'ultima è quella che chiude il film) si dipana un tv movie che è possibile dividere in due parti una delle quali risulta molto più rivelatrice. Si tratta della prima parte in cui si narrano l'infanzia e l'adolescenza dell'attrice destinata a divenire un'icona del cinema. È impostata sulla presenza e successiva assenza della figura paterna.
Joseph Hepburn è un informatore dei nazisti che abbandona moglie e figlia quando Audrey è ancora una bambina. Questa separazione marcherà tutta la sua vita spingendola in età adulta a cercare di rivederlo per subire poi una cocente delusione. Andrà poi a vivere a Londra dove avrà la possibilità di emergere in una scuola di danza classica ma la guerra la costringerà a cercare rifugio nell'apparentemente sicura Olanda. Dopo l'invasione nazista lei e la madre vivranno tempi duri e la famiglia riceverà aiuti che Audrey da adulta non dimenticherà divenendo ambasciatore dell'UNICEF.
Jennifer Love Hewitt (ed Emmy Rossum per il personaggio dai 12 ai 16 anni) danno un considerevole spessore unito all'indimenticabile eleganza ricca di grazia ad Audrey. Il problema nasce però nella seconda parte in cui la sceneggiatura inanella i successi dell'attrice (a partire da "Gigi" a teatro) alternandoli con le vicende amorose che la vedono alla ricerca di una stabilità affettività che implichi anche la nascita di figli. In essa viene data prevalenza al matrimonio con Mel Ferrer del quale si pone in rilievo la disponibilità anche sul piano professionale nei confronti della consorte. La vicenda si ferma, come dicevamo, all'incontro e al lavoro con Blake Edwards e Truman Capote.
Molto altro ci sarebbe stato da raccontare (Colazione da Tiffany è del 1961 e Audrey Hepburn è morta nel 1993) ma vista la tendenza al romanzo sentimentale che questo biopic ha progressivamente rivelato forse è meglio così. Da vedere comunque per chi ha amato e ama una delle star più 'classiche' del cinema.