Anno | 1996 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Attori | Debrah Farentino, John Finn, Sarah Trigger, Ken Olin, Richard Portnow, R.D. Call Mike Starr, Jason Gedrick, Joe Pantoliano. |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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CONSIGLIATO N.D.
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Ognuno ha le proprie leggi, ognuno ha la propria strada per farle rispettare. Con questo presupposto nasce una delle serie poliziesche che più di ogni altra abbatte il confine tra il Bene e il Male. Cameron Quinn (Ken Olin) è un investigatore dai sani principi che si batte per la giustizia: i suoi trent’anni lo rendono ancora calmo e determinato in una città infestata dalle bande che si vantano di crimini e misfatti nei bar di periferia, come quello di avere ucciso un suo collega. Tra di loro spicca il boss malavitoso Jimmy Murtha (Joe Pantoliano), a capo di una gang della mafia irlandese che si fa chiamare “Easy’s”(in slang “EZ”) e che controlla il territorio di Alphabet City dalla E alla Z Street; Murtha è il dio della zona: decide lui chi può parlare e chi può respirare, chi può vivere e chi può morire. Il gangster ha due spalle: Daniel Rooney (Jason Gedrick) e Mickey Kinnear (Mike Starr). Il primo, accusato di un crimine mai commesso, ha trovato la sua casa a E Street; vorrebbe tornare dalla moglie Elli (Sarah Trigger) e dalla figlia, ma sa che nessuno può tradire Murtha, che nessun amore può essere più forte del legame che lo lega a Jimmy; a meno che non voglia fare il morto lungo il fiume. Theresa Conners (Debrah Farentino) è un procuratore dall’accentuata sensualità mantenuta da Murtha; quando arriva nella zona di Alphabet City con la sua candida BMW bianca sa che tutti la osservano mentre scende dall’auto con i suoi vestiti di Armani: tira un respiro profondo perché è di nuovo a casa, nella sua casa, nella zona che l’ha vista crescere, figlia di un brav’uomo che non sa che oggi è più disonesta dei malviventi che inchioda. Michael “Fivers” Dugan (R.D. Call) è un gangster vecchia maniera che è passato con nonchalance dal racket alla droga; le sue lunghe mani arrivano dappertutto, anche alla porta del sindaco; l’unica porta alla quale non deve bussare è quella di Murtha. In questa “giungla d’asfalto” si muovono con determinazione il detective Quinn e il collega Collero (Richard Portnow): alle dipendenze del capitano Geary (John Finn), il loro scopo è eliminare la corruzione alla radice, usare qualsiasi mezzo: anche farsi corrompere, diventare come coloro che combattono strenuamente, diventare amici di quelli che hanno ucciso un uomo in divisa. Creata e prodotta da Paul Haggis (Due poliziotti a Chicago), la serie è un avvincente spaccato sulla corruzione metropolitana; un affascinante telefilm a tema su un gruppo di uomini che vengono ritratti a tutto tondo, ciascuno con i propri dubbi e le proprie certezze, tutti quanti sulla frontiera che divide il Bene dal Male. Tra le curiosità del serial c’è da notare il comune background “poliziesco” di molti interpreti: Ken Olin era il detective Harry Garibaldi in Hill Street giorno e notte; Joe Pantoliano, Debrah Farentino, John Finn e Richard Portnow hanno tutti partecipato, chi più chi meno, a NYPDNew York Police Department; Mike Starr ha fatto la sua comparsa in Crime Story. Rod Steiger appare quale guest-star nella puntata-pilota per interpretare il padre di Quinn, ex poliziotto corrotto per il quale vale il motto “solo le persone di cui ti fidi ti possono tradire”; John O’Donahue, consulente tecnico del telefilm, si presta in un cameo nel ruolo del genitore di Mickey. Oltre ad Haggis, Mark Harris e David Latt firmano da produttori esecutivi; la colonna sonora è curata da Mark Isham. Sebbene la serie sia stata girata a Los Angeles per gli interni (all’Old Postal Annex Building) e a Detroit e a Chicago per gli esterni, la città nella quale si muovono i protagonisti non viene mai citata. Haggis, di origini irlandesi, spiega il motivo per cui EZ Streets è il primo serial a indagare sulla mafia di San Patrizio: “Perché nella mia gente c’è quel senso di senza tempo che pervade la nostra storia: in bilico tra passato e futuro non ci resta che vivere il presente”.