Forever Young

Film 2022 | Drammatico, V.M. 14 126 min.

Regia di Valeria Bruni Tedeschi. Un film Da vedere 2022 con Nadia Tereszkiewicz, Sofiane Bennacer, Louis Garrel, Micha Lescot, Clara Bretheau. Cast completo Titolo originale: Les Amandiers. Genere Drammatico, - Francia, Italia, 2022, durata 126 minuti. Uscita cinema giovedì 1 dicembre 2022 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 - MYmonetro 3,06 su 40 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 novembre 2022

Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto un premio ai Cesar, 2 candidature e vinto un premio ai Lumiere Awards, In Italia al Box Office Forever Young ha incassato 1,8 milioni di euro .

Passaggio in TV
venerdì 19 aprile 2024 ore 10,25 su SKYCINEMADRAMA

Consigliato sì!
3,06/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,35
PUBBLICO 3,34
CONSIGLIATO SÌ
Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero.
Recensione di Paola Casella
domenica 22 maggio 2022
Recensione di Paola Casella
domenica 22 maggio 2022

Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento.

Valeria Bruni Tedeschi torna indietro nel tempo per ricordare un periodo della sua vita per lei fondamentale, quegli anni da "amandier", cioè da allieva di Chéreau, che l'hanno formata come attrice.

La sua nostalgia per quel tempo intenso e libero si respira in ogni inquadratura, restituendo, soprattutto nelle prime scene (e in quelle ambientate a New York, quando i ragazzi vanno in trasferta all'Actors Studio di Lee Strasberg), che tracimano vita, passione e fiducia per le magnifiche sorti e progressive che sembra riservare loro il futuro: un entusiasmo che verrà frenato dall'involuzione di fine anni Ottanta.

Lo stile è quasi documentario (il direttore della fotografia è quel Julien Poupard che ha firmato I miserabili e la serie The Eddy) e si abbandona al flusso scomposto degli amori e della mimesi dei giovani protagonisti. Purtroppo però da un certo punto in poi la trama prende una svolta meno coinvolgente, incentrandosi sulla relazione tossica fra due dei ragazzi: relazione che segue un iter dall'esito abbastanza scontato. Se per la regista quella vicenda beneficia della tenerezza affettuosa del ricordo, per lo spettatore va a detrimento del resto della storia, che invece fino a quel momento aveva una sua energia speciale.

Louis Garrel, dopo aver interpretato Jean-Luc Godard per Michel Hazanavicius, si cala qui nel ruolo di Patrice Chéreau evocandolo con rispetto ma anche con una certa misura di ironia, ma il personaggio più riuscito è quello del direttore della scuola Pierre Romans, interpretato con schiva umiltà da Micha Lescot.

Bruni Tedeschi, oltre alla regia, cofirma la sceneggiatura con le colleghe Noémie Lvovsky e Agnès de Sacy, esprimendo tutto il suo amore per gli attori e per il gesto recitativo, ma avremmo preferito che mantenesse al centro della scena quella visione corale e magmatica di una generazione scomparsa che pensava di avere in mano il mondo e il palcoscenico.


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 4 dicembre 2022
gabriella

 Un salto indietro nel tempo. ci porta agli anni 80, Valeria Bruna Tedeschi ricorda con nostalgia quel tempo, e si vede, si respira, la sua ammissione alla prestigiosa scuola di teatro di Patrice Chereau, l'amicizia con gli altri aspiranti attori e attrici, i loro sogni . le loro speranze, i loro amori. Erano anni in cui si credeva che tutto fosse possibile, specie quando si è giovani [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 ottobre 2022
Alberto58

 Eravamo prigionieri delle ideologie o solo più giovani ? Quel sacro fuoco, quella passione smodata che i ragazzi esibiscono nel film fin dalle prime battute è qualcosa che c’è ancora oggi nei giovani ? Di certo c’era negli anni 70 ed anche negli anni 80 (anche se era in calo) e pare a vederla esagerata ed incongrua ma spingeva a grandi follie, a fumare continuamente, [...] Vai alla recensione »

sabato 3 dicembre 2022
athos

La storia di una compagnia teatrale composta da attori alle prime armi. Un film lento, che scandaglia la gioventù degli anni 80. Centro del film è il teatro e le prove per la messa in scena dello spettacolo. Seguono amori, conflitti, drammi legati ai problemi dell'epoca. Purtroppo, come nel pluripremiato film giapponese Drive my car, la visione risulta condizionata dalle prove e dai [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 28 dicembre 2022
Luca Pacilio
Gli Spietati

Sono ormai quasi vent'anni che Valeria Bruni Tedeschi ha debuttato alla regia, un percorso segnato da un'autobiografia sublimata in racconti che disegnano una sorta di vita parallela che si rispecchia in quella reale dell'attrice, distaccandosene sempre un po', a creare una strana autofiction che si muove ai confini della verità («Se io faccio un film con una sorella, non è mia sorella.

giovedì 15 dicembre 2022
Francesco Bonfanti
Close-up

Gli incipit sono importanti, lo sapeva bene Márquez quando attaccò con L'odore delle mandorle amare gli ricordava sempre il destino degli amori contrastati. E faceva così presagire come sarebbero stati gli amori ai tempi del colera. Lo sa bene Valeria Bruni Tedeschi che ci porta tra i mandorli francesi, cioè tra gli amori contrastati di una generazione, quella degli anni '80, che voleva sconvolgere [...] Vai alla recensione »

sabato 10 dicembre 2022
Edoardo Pelligra
Duels.it

È un peccato che il nuovo film di Valeria Bruni Tedeschi venga distribuito in Italia e all'estero con il titolo Forever Young. Specie a confronto con l'originale francese, il bellissimo Les Amandiers, i mandorli, che richiamano sì l'omonimo teatro centrale della vicenda ma, chissà, forse anche un'immagine di morte e rinascita, di fine e nuovi inizi a cui il mandorlo allude nel mito e nel folclore. Vai alla recensione »

sabato 10 dicembre 2022
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Corre l'anno 1986; a Nanterre, si svolgono le audizioni per accedere all'esclusiva scuola di recitazione annessa al Théâtre des Amandiers, sotto la direzione artistica del carismatico Patrice Chereau. Tra i giovani aspiranti attori spiccano Stella (nome programmatico), Etienne e Adèle. L'entusiasmo, la passione, la promiscuità sono contagiosi, al pari dei mostri dell'epoca - la droga e l'Aids.

mercoledì 7 dicembre 2022
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Raro vedere un film d'autore italiano così carico di energia e infatti Valeria Bruni Tedeschi è più francese che italiana, almeno quanto a formazione artistica. Studiò recitazione negli anni Ottanta con Chéreau, porta sullo schermo le memorie di quel periodo, la vita vissuta a mille all'ora, il sesso sfrenato e le droghe e la paura dell'Aids, amicizie, rivalità, e la passione per il teatro sopra tutto, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 7 dicembre 2022
Valerio Caprara
Il Mattino

Non riguarda la critica bensì la cronaca e la politica lo scandalo che accompagna l'uscita italiana di "Forever Young" ("Les Amandiers"), il film diretto dall'attrice e regista naturalizzata francese Valeria Bruni Tedeschi presentato all'ultimo festival di Cannes. Tuttavia è impossibile sorvolare sul fatto che mentre anziani maestri come Woody Allen o Polanski sono tuttora perseguitati dai commandos [...] Vai alla recensione »

sabato 3 dicembre 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Da molto tempo non vedevamo tanta energia in un film. Da molto tempo non vedevamo una regista che, fingendo di girare filmini di famiglia, ha imparato la lezione da John Cassavetes (sì, un regista nato molto prima di Tarantino, ne sono esistiti di bravissimi). Sono tanti, sono giovani, a metà degli anni 80 vogliono recitare a teatro e dunque lottano per conquistare uno dei pochi posti alla scuola di [...] Vai alla recensione »

sabato 3 dicembre 2022
Nicola Falcinella
L'Eco di Bergamo

Valeria Bruni Tedeschi è un'attrice e regista mai scontata, che negli anni è riuscita a cambiare ed evolversi, diventando tra le poche interpreti in circolazione capaci di cambiare marcia a un film, sebbene il suo andare a volte sopra le righe non la renda amata da tutti. Come regista ha all'attivo cinque lungometraggi di finzione, dagli esiti non uniformi, ma comunque personali, non banali e sempre [...] Vai alla recensione »

sabato 3 dicembre 2022
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

Ci mette tanta voglia di vivere e menate nessuna: e poi l'energia dei vent'anni, la loro follia, la macchina a mano e «Guarda che Luna». Ci mette tutto l'entusiasmo che le rimane, quello che ha avuto, quello che spera an- cora di avere: e gira il suo film più bello, più sincero, più sentito. Perché anche se non fosse vero niente oggi è vero tutto, oggi sì, vale tutto.

venerdì 2 dicembre 2022
Marilou Duponchel
Les Inrockuptibles

In questo suo nuovo film, Valeria Bruni Tedeschi, che nelle sue opere ha sempre mescolato il suo ego con fantastiche finzioni, per la prima volta non compare sullo schermo. Lascia spazio a un favoloso gruppo di giovani attori (Nadia Tereszkiewicz, Sofiane Bennacer e tutti gli altri), allievi della scuola di teatro Les amandiers di Patrice Chéreau (Louis Garrel) e Pierre Romans (Micha Lescot), che la [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 dicembre 2022
Maria Lombardo
La Sicilia

Nel tornare dietro la macchina da presa Valeria Bruni Tedeschi si confronta ancora una volta (dopo "Un castello in Italia" e altri) con una storia autobiografica. Ventenni degli anni Ottanta in Francia alle prese con le tematiche dell'età e la passione per la recitazione. In concorso all'ultimo festival di Cannes "Forever Young" ("Les Amandiers") è il settimo lungometraggio diretto da Bruni Tedeschi. [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 dicembre 2022
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Valeria Bruni Tedeschi è dietro la macchina da presa (per il suo quinto film da regista) ma è dappertutto. Si direbbe in ogni attore di "Forever Young" (incomprensibile la scelta di tradurre il titolo francese "Les Amandiers" con una espressione inglese ... misteri della distribuzione) che ruota intorno alle vite di alcuni aspiranti attori ammessi alla prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Alessandra De Luca
Ciak

Dopo aver sostenuto e superato l'esame per essere ammessi alla celebre fucina degli attori di domani, i ventenni Stella, Etienne e Adèle si sentono finalmente pronti a vivere pienamente la loro giovinezza. Siamo negli anni Ottanta e in quel gioioso vortice di emozioni i tre ragazzi affrontano passioni, amori, grandi cambiamenti, ma faranno anche i conti con la loro prima tragedia.

giovedì 1 dicembre 2022
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Scritto dalla regista con Noémie Lvovsky e Agnès De Sacy, Foerever Young (Les Amandiers) si basa sui loro ricordi, e su quelli di altri studenti (intervistati dopo aver iniziato a scrivere la sceneggiatura), sulla Scuola di Teatro da loro frequentata, Les Amandiers, creata negli anni '80 da Patrice Chéreau. "Poi pero`, ci siamo concesse la completa liberta` di rielaborare, romanzare, mescolare, fondere [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Negli anni '80 delle siringhe di eroina e dell'incubo Aids la selezione all'ambitissima scuola di Patrice Chéreau porta una dozzina di giovani aspiranti attori prima a New York, all'inarrivabile Actors Studio di Strasberg, poi al lavoro sul Platonov di Cechov col grande regista. Non è però un memoir per teatranti né uno schematico dietro le quinte: l'abilità, e la sensibilità, di Bruni Tedeschi (è [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Stefano Giani
Il Giornale

Il confine tra immaginazione e biografismo corre sull'uscio di «Les Amandiers», la scuola di Patrice Chereau e Pierre Romans che ha fatto crescere generazioni di attori e attrici, tra i quali Louis Garrel che interpreta proprio Chereau e Valeria Bruni Tedeschi regista di questo Forever young presentato in concorso all'ultimo festival di Cannes. Alcuni allievi, selezionati fra tanti aspiranti, vivomo [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Alessandra Levantesi
La Stampa

Dimentichiamo lo scandalo - le accuse di violenza imputate da tre ex compagne all'attore protagonista Sofiane Bennacer - e, come giustamente richiesto dalla regista Valeria Bruni Tedeschi, guardiamo a Forever Young per quel che è: un film che sul filo dell'autobiografia rievoca la stagione tumultuosa dei vent'anni. Ritornando al suo triennio di recitazione al teatro Les Amandiers di Nanterre - allora [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Alessandra De Luca
Avvenire

Dopo aver sostenuto e superato l'esame per essere ammessi alla celebre fucina degli attori di domani, i ventenni Stella, Etienne e Adèle si sentono finalmente pronti a vivere pienamente la loro giovinezza. Siamo negli anni Ottanta e in quel gioioso vortice di emozioni i tre ragazzi affrontano passioni, amori, grandi cambiamenti, ma faranno anche i conti con la loro prima tragedia.

giovedì 1 dicembre 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

La vita è la materia di Valeria Bruni Tedeschi, la propria che con i suoi detour e le sue nevrosi, le strade sentimentalmente impervie e le catastrofi riesce a racchiudere nel divenire narrazione quanto accade o potrebbe accadere a chiunque seppure in contesti diversi e in situazioni non immediatamente condivisibili. Nell'autofinzione che attraversa molto cinema francese la sua ha una cifra che riesce [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 dicembre 2022
Alberto Crespi
La Repubblica

Esce con l'insensato titolo internazionale Forever young, e qualcuno penserà sia un film su Bob Dylan: invece è Les amandiers, di Valeria Bruni Tedeschi, in concorso a Cannes 22. Il titolo francese si rifersce al Théatre des Amandiers di Nanterre, dove Patrice Chéreau fondò una scuola di recitazione entrata nella leggenda del teatro e del cinema d'oltralpe.

giovedì 1 dicembre 2022
Marina Visentin
Cult Week

Stella, Victor, Adèle ed Etienne, i protagonisti di Forever Young, quinto lungometraggio di Valeria Bruni Tedeschi, sono allievi della scuola di teatro Les Amandiers di Nanterre, diretta da Patrice Chéreau, e stanno facendo le prove per portare in scena Platonov di Anton Cechov. Il teatro è la loro casa e la passione il loro modo di essere, ma sono giovanissimi, fragili, consumati dall'ambizione eppure [...] Vai alla recensione »

martedì 29 novembre 2022
Emanuela Martini
Film TV

Portarsi in scena, mettersi in gioco, non dimenticare, ritrovare quel passo, senza nostalgia ma con tutta la malinconia che il passato, i vent'anni di ciascuno evocano. Tormentosi o ignari, gli anni della formazione (fuori da casa) sono quelli irripetibili, che segnano e ritornano nella memoria. E Valeria Bruni Tedeschi ci si butta dentro con il suo film più bello, più omogeneo, più passionale.

lunedì 28 novembre 2022
Francesco Costantini
Asbury Movies

Forever Young è il quinto film da regista per Valeria Bruni Tedeschi ma in un certo senso è come se fosse il primo, di nuovo. Stavolta regista e basta, in scena no, neanche per un momento, e questo potrebbe essere interpretato, sbagliando, come un segno del distacco dell'autrice per la materia del racconto. Niente di più lontano dalla realtà. Valeria Bruni Tedeschi dirige e non interpreta, è vero, [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 luglio 2022
Luca Pacilio
Rumore

Il cinema autoriflessivo di Valeria Bruni Tedeschi alla prova dell'amarcord (via alter ego: la protagonista Stella), con la rievocazione del periodo di Nanterre (siamo negli anni 80) durante il quale I'attrice frequenta la scuola di recitazione del Théâtre Des Amandiers, all'epoca regno incontrastato del regista/guru Patrice Chéreau. E messa a nudo di una tendenza all'autoanalisi rivelatoria che ritroveremo [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2022
Luca Pacilio
Film TV

Fine anni 80. Stella (Nadia Tereszkiewicz) è ammessa alla scuola di reci- tazione di Patrice Chéreau al teatro Amandiers di Nanterre: insieme ai compagni Ètienne (Sofiane Bennacer) e Adèle (Clara Bretheau) vive la propria vocazione, incontra l'amore e un grande dolore. Bruni Tedeschi riflette ancora sull'essere attrice, stavolta mostrando le origini di una passione e di una tendenza all'autoriflessione. [...] Vai alla recensione »

sabato 28 maggio 2022
Marina Pavido
Cineclandestino

La prolifica attrice Valeria Bruni Tedeschi ha già avuto modo, da diversi anni a questa parte, di sperimentarsi in prima persona dietro la macchina da presa. E se, dunque, i suoi lungometraggi hanno riscosso complessivamente soddisfacenti reazioni da parte di pubblico e critica, grandi aspettative ha sollevato anche Les Amandiers, la sua ultima fatica, presentata in anteprima mondiale, in corsa per [...] Vai alla recensione »

martedì 24 maggio 2022
Alessandra Levantesi
La Stampa

Con Les Amandieres di Valeria Bruni Tedeschi, che a vario titolo potrebbe finire in zona premi, entriamo nel territorio dell'autobiografia. Ritornando al suo triennio di studi al teatro Les Amandiers di Nanterre, sotto la direzione del grande Chereau, la Bruni imbastisce un racconto corale in cui spiccano i personaggi della sua alter ego Alice e del giovane maudit da lei amato: tutti i caratteri (bel [...] Vai alla recensione »

martedì 24 maggio 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

Nell'autofinzione che attraversa molto cinema francese - lo mostrano gli autori visti qui questi giorni, da Desplechin a Mia Hansen-Love - quella di Valeria Bruni Tedeschi riesce a sempre a sorprendere, e soprattutto a farsi esperienza condivisa grazie a un punto di vista rispetto alla propria personalissima materia - gli amori infelici, la famiglia, la maternità, il lutto con la morte dell'amatissimo [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Paolo Mereghetti
Il Corriere della Sera

Perché fare l'attore? È la domanda che gli esaminatori fanno all'inizio di Les Amandiers a chi vuole essere ammesso al teatro omonimo di Nanterre, diretto da Patrice Chéreau (qui col volto di Louis Garrel), ed è quella davanti a cui i giovani candidati non riescono a trovare risposte razionali. Probabilmente è successo così anche a Valeria Bruni Tedeschi quando a metà degli anni Ottanta entrò proprio [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Andrea Martini
Quotidiano Nazionale

Attrice di sensibilità introspettiva con vocazione romantica e sognatrice, Valeria Bruni Tedeschi, giunta al sesto film da regista, si libera dell'autobiografismo familiare che aveva fatto da cornice ai suoi film precedenti. Les Amandiers, di cui per la prima volta non è anche interprete, evoca una sessione di apprendistato alla recitazione teatrale presso la celebre scuola di Nanterre diretta da Patrice [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Fulvia Caprara
La Stampa

Nella rievocazione dei suoi anni di studentessa di recitazione Valeria Bruni Tedeschi è riuscita a trasferire un sentimento che non si ferma alla memoria autobiografica né all'omaggio al maestro scomparso Patrice Chereau. Il miracolo di Les Amandiers Forever young, in corsa per la Palma, è che pur essendo un film ispirato alla vita dell'autrice, lo è molto di meno di altri.

lunedì 23 maggio 2022
Francesco Alò
Il Messaggero

La sesta regia di Valeria Bruni Tedeschi Les Amandiers è un discontinuo amarcord di quando lei arrivò a fine Anni 80 nel teatro di Nanterre Les Amandiers, del titolo, diretto da un quarantenne Patrice Chereau (un cocainomane isterico interpretato da Louis Garrel). Mentre si mette in scena Platonov da echov, dominano promiscuità sessuale, Aids e droghe varie.

lunedì 23 maggio 2022
Serena Nannelli
Il Giornale

In concorso a Cannes 75 Les Amandiers, quarto lungometraggio di Valeria Bruni Tedeschi, ha portato una ventata di giovinezza al festival. L'attrice convertitasi da tempo alla regia, affiancata dalle sue fidate co-sceneggiatrici (Noémie Lvovsky e Agnès De Sacy) e dall'ex compagno, già suo attore feticcio (Louis Garrel), rinuncia stavolta a dirigere se stessa e realizza il suo film della maturità artistica. [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Alessandro Aniballi
Quinlan

Comincia veramente bene Les Amandiers, nuovo film di Valeria Bruni Tedeschi, per la seconda volta in concorso a Cannes, dopo Un castello in Italia (rispetto al quale ha fatto molti passi in avanti). Comincia con una frenesia di vivere e di raccontare che viene riversata nei provini in cui ci vengono presentati i protagonisti: un gruppo di giovani attori che vogliono essere presi a tutti i costi alla [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Nella seconda metà degli anni '80 alcuni ragazzi frequentano la scuola di recitazione francese guidata da Patrice Chereau. Tra questi Stella, specchio della stessa regista e delle sue esperienze in quella scuola. Valeria Bruni Tedeschi firma la vibrante, quasi caotica, spesso isterica volontà di una generazione di catturare la vita nell'euforia dei corpi, tra la realtà della strada e la rappresentazione [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Alessandro Uccelli
Cineforum

Cannes, 1987. Nella sezione Un Certain Regard viene presentato Hôtel de France, di Patrice Chéreau, un adattamento del Platonov di Chechov, sorretto dalla sfida di proporre moltissimi volti giovani, «volti nuovi, che io credo saranno gli attori di domani». A dispetto della ricezione festivaliera del film, Chéreau non andava molto lontano nella sua previsione.

lunedì 23 maggio 2022
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

I fantasmi personali del cinema di Valeria Bruni Tedeschi escono di nuovo dal riavolgimento del nastro del tempo e piombano a metà degli anni '80 quando l'attrice e regista aveva circa 20 anni. È più o meno l'età che hanno Stella, Victor, Adèle ed Etienne, alcuni degli allievi della scuola di teatro Les amandiers di Nanterre a Nanterre diretta da Patrice Chéreau che stanno facendo le prove per portare [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2022
Teresa Marchesi
Huffington Post

Valeria Bruni Tedeschi è un'attrice portentosa, ma i suoi più recenti film da regista ("Un chateau en Italie", 2013, e "Les Estivants", 2020) hanno fatto temere che si fossilizzasse nel loop circoscritto delle sue vicende sentimental-familiari. La svolta di "Les Amandiers", in concorso a Cannes 75, è un salto di qualità che apre il cuore. È ancora vita direttamente vissuta, ma mediata dal filtro degli [...] Vai alla recensione »

domenica 22 maggio 2022
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Le risposte sono le più disparate, ovviamente non ce n'è una più corretta di un'altra. Siamo a Nanterre, nella metà degli anni '80, alla scuola del Theatre Les Amandiers diretta in quel periodo da Patrice Chéreau. Tra gli altri è lì che si formò Valeria Bruni Tedeschi. Che ora, alla regia del suo quarto lungometraggio, torna a quei giorni, in quel luogo, per realizzare Les Amandiers, tradotto a livello [...] Vai alla recensione »

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giovedì 16 marzo 2023
 

Valeria Bruni Tedeschi e il suo ricordo autobiografico di un tempo libero. Presentato in Concorso a Cannes. Vai all'articolo »

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mercoledì 26 ottobre 2022
 

Regia di Valeria Bruni Tedeschi. Un film con Baptiste Carrion-Weiss, Alexia Chardard, Louis Garrel, Léna Garrel, Liv Henneguier. Da giovedì 1 dicembre al cinema. Guarda il trailer »

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lunedì 23 maggio 2022
 

Tante celebrità e buona accoglienza anche per Holy Spider. Sul tappeto rosso una protesta femminista. Vai all'articolo »

CANNES FILM FESTIVAL
domenica 22 maggio 2022
Paola Casella

Valeria Bruni Tedeschi si lascia andare ai ricordi firmando un racconto autobiografico di un tempo intenso e libero come quello degli anni '80. In concorso. Vai all'articolo »

winner
miglior attrice esordiente
Cesar
2023
winner
miglior attrice esordiente
Lumiere Awards
2023
Sofiane Bennacer nella parte di Etienne
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