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Middle East Now, Last Men in Aleppo apre l'edizione 2017

Torna a Firenze l'ottava edizione del Middle East Now, il festival dedicato al Medio Oriente in programma dal 4 al 9 aprile.

martedì 4 aprile 2017 - Festival

Il Medio Oriente contemporaneo torna da protagonista a Firenze dal 4 al 9 aprile 2017, con l'ottava edizione di Middle East Now, il festival internazionale di cinema, documentari, arte contemporanea, musica, incontri ed eventi ideato e organizzato dall'associazione culturale Map of Creation. L'evento si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen e altre location e spazi cittadini, con un ricco programma di proiezioni ed eventi speciali, nell'ambito del cartellone della Primavera di Cinema Orientale.

Middle East Now 2017 presenterà 45 film premiati nei migliori festival internazionali, di cui 19 cortometraggi e 39 anteprime italiane. Un viaggio cinematografico che tocca i paesi e le società dell'area mediorientale, mai come oggi al centro dell'attenzione della politica e dei media internazionali.
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Le storie, i personaggi, i temi forti e l'attualità nei titoli cinematografici più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Libia, Palestina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Yemen, Afghanistan, Siria, Bahrein, Algeria, Marocco e Oman, faranno conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
Urban Middle East è il tema di quest'anno: le città come metafora della complessità del vivere in questa parte del mondo, ma anche le città come luogo di creatività e di espressione culturale. Ad aprire la rassegna sarà il film di Feras Fayyad e Steen Johannesen, Last Men in Aleppo, vincitore del Grand Jury Prize all'ultimo Sundance Film Festival. L'acclamato e potente documentario è la testimonianza diretta del lavoro dei Caschi Bianchi presenti ad Aleppo, sempre tra i primi ad arrivare in città quando bombardamenti e devastanti attacchi terroristici spingono la popolazione sull'orlo del collasso.

Il Focus Egitto sarà uno degli highlights di questa edizione, con una selezione di anteprime che raccontano il paese in un momento più che mai critico della sua storia recente. Tra i titoli in programma il capolavoro In the last days of the city di Tamer Elsayed, dedicato al Cairo, sinfonia di una grande città, tra documentarismo e fiction, che rende in modo potente l'anima confusa dell'Egitto contemporaneo; il film di debutto Withered Green del regista Mohammed Hammad, miglior opera prima al festival di Dubai, sulla determinazione di una giovane donna nel negoziare le tradizioni patriarcali legate al matrimonio; e ancora il documentario Whose Country? di Mohamad Siam, ritratto impietoso di un paese attraverso le vicende di un gruppo di poliziotti del Cairo; il documentario Happily Ever After, che segue la tormentata storia d'amore post-rivoluzione dei due registi Nada Riyadh e Ayman El Amir; e in chiusura focus il primo acclamato lungometraggio di Sherif Elbendary, uno dei più talentuosi giovani registi egiziani, che presenterà a Firenze in anteprima italiana il suo road movie Ali, The Goat, and Ibrahim.


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Un'immagine dal film Last Men in Aleppo
Un'immagine dal film Junction48
Un'immagine dal film Nowhere to hide

Tra i titoli che raccontano lo scenario di Israele e Palestina, ci saranno Junction 48 del regista israeliano Udi Aloni, premio del pubblico alla Berlinale e miglior film al Tribeca film festival, sui sogni di realizzazione personale attraverso la musica di un gruppo di giovani arabi di Lod, città mista arabo-israeliana con gravi problemi di integrazione, capitanati dal cantante hip hop Tamer Nafer, frontman del gruppo palestinese DAM; il potente Forever Pure in cui la regista Maya Zinshtein documenta la reazione razzista dei tifosi della squadra di calcio Beitar di Gerusalemme, dopo l'acquisto di due giocatori musulmani; il documentario Nazareth Cinema Lady di Nurit Jacobs Yinon, sulla storia incredibile di Safaa Dabour, musulmana molto religiosa che si batte per creare la prima cinemateca araba a Nazareth; e ancora il toccante e ironico Waiting for Giraffes di Marco De Stefanis, con protagonista il veterinario Dr. Sami alle prese con la sfida di riportare le giraffe - morte durante l'ultima Intifada - nello zoo di Qalqilya nei Territori Occupati.

Dal Libano tanti i titoli in anteprima italiana, tra questi Tramontane, il pluripremiato debutto del regista Vatche Boulghourjian, presentato al festival di Cannes, lungometraggio enigmatico sulla ricerca della sua identità da parte di un giovane musicista ceco; e ancora un altro film di debutto, Solitaire di Sophie Boutros, una dark comedy sull'incontro prematrimoniale di due famiglie - una libanese e l'altra siriana - in un villaggio del Libano.
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Tra i titoli dalla Turchia arriva in anteprima italiana il documentario Kedi di Ceyda Torun, incredibile ritratto di Istanbul vista attraverso le migliaia di gatti che storicamente abitano la città. Iraniano è invece il lungometraggio Parting, debutto alla regia di Navid Mahmoudi e film candidato agli Oscar, storia toccante di una giovane coppia di immigrati afgani che cercano di lasciare l'Iran per raggiungere l'Europa. Dall'Afghanistan l'anteprima europea del lungometraggio Kabullywood di Louis Meunier, che racconta l'avventura di un gruppo di giovani studenti afgani che cerca con ogni mezzo, e per contrastare il ritorno dei Talebani, di riaprire il mitico Cinema Aryub, che negli anni '70 era la sala più alla moda di Kabul, ormai chiusa da qualche decennio. L'anteprima italiana dall'Iraq del film Nowhere to Hide di Zaradasht Ahmed, vincitore dell'ultima edizione di IDFA, il più importante festival di documentari al mondo, sull'incredibile storia dell'infermiere Nori Sharif, che negli ultimi cinque anni della sua vita ha continuato incessantemente a fare il suo lavoro nel cosiddetto "triangolo della morte", la zona più pericolosa del centro dell'Iraq, fino all'arrivo delle truppe dell'ISIS.
In programma anche film e documentari che raccontano altri paesi e scenari del Medio Oriente, come Kurdistan, Tunisia, Arabia Saudita; continua, inoltre, il viaggio cinematografico del festival nei paesi del Golfo, per questa edizione sotto i riflettori con la Window on Oman, sezione speciale dedicata al cinema dall'Oman, paese poco conosciuto quanto affascinante, in cui si sta affermando una nuova generazione di registi emergenti.


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