Mappati i residui di cloro marino che minacciano le statue
MILANO, 3 DIC - Le prime macchie sospette sono già
comparse sul volto, sulle gambe, sull'addome. La 'malattià non
è ancora conclamata, ma i referti delle analisi parlano chiaro:
ai Bronzi di Riace servono controlli più serrati per scongiurare
il rischio 'cancro' per la lega di cui sono fatti. A eseguire la
diagnosi sono stati gli esperti dell'Università del Salento e
dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro
(Iscr) di Roma, che hanno letto il loro 'bollettino medico' al
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria nell'ambito
dell'iniziativa 'Arte e(') scienza', organizzata per questo
weekend in varie città d'Italia dall'Associazione Italiana di
Archeometria (AIAr) per illustrare le più avanzate tecniche di
indagine scientifica applicate ai beni culturali. Grazie a
strumenti portatili, i ricercatori sono riusciti ad analizzare
la composizione chimica delle patine depositate sulla superficie
eseguendo una vera e propria 'mappatura dei nei' che sarà
fondamentale per la prevenzione 'anti-cancro'.
(ANSA)