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"The nicest guy in Hollywood"

I segreti di Ron Howard, il regista di Heart of the Sea: l'incontro con Moby Dick, le balene digitali e il modello di King Kong. Dal 3 dicembre al cinema.
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di Giancarlo Zappoli

Ron Howard (Ronald William Howard) (70 anni) 1 marzo 1954, Duncan (Oklahoma - USA) - Pesci. Regista del film Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick.

martedì 1 dicembre 2015 - Incontri

Il regista Ron Howard arriva all'incontro con un ristretto gruppo di giornalisti con la disponibilità e la cortesia che lo hanno fatto definire come "the nicest guy in Hollywood". Il che non significa che non abbia ben chiaro quali siano i suoi doveri e anche i suoi diritti in quanto regista. Non avrebbe infatti avuto la carriera che ha avuto e non sarebbe arrivato, a 61 anni, a realizzare Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick che è il film produttivamente più complesso della sua vasta filmografia. Ecco come ne parla.

UOMO VS NATURA
"Sono rimasto affascinato dalle idee moderne che questa storia classica mi trasmetteva. Il racconto di Moby Dick è una storia sulle ambizioni personali, sulla scoperta di se stessi, sulla comprensione della verità. Sia che si tratti dell'incontro con la balena sia che si tratti della memoria dello stesso, le due linee del racconto portano alla comprensione del mondo che si ha intorno.
C'è una rivolta della Natura rappresentata dalla balena ma non si tratta di una storia in stile Lo squalo ma piuttosto in stile King Kong in cui l'umanità va a risvegliare una forza fino a quel momento non manifesta. Leggendo i giornali di bordo si vede che gli uomini della Essex pensavano che la balena fosse la mano di Dio ed erano scioccati dagli attacchi della balena che consideravano deliberati.
Non mi interessava che il pubblico parteggiasse per l'una o l'altra parte (marinai o balena). Questo non è un film di buoni contro cattivi ma piuttosto un film su un'esperienza umana".

IL PRIMO INCONTRO CON MOBY DICK
"Ho visto per la prima volta Moby Dick, la balena bianca di John Huston in televisione. Avevo letto il libro a scuola e trovai il film interessante per la dose di verità che aveva in sé anche se non sapevo che il libro di Melville si ispirasse a una storia vera. Melville in "Moby Dick" ha usato personaggi diversi rispetto a quanto riferito dai sopravvissuti della Essex. Forse si trattava di marinai da lui conosciuti quando era stato su una baleniera, oppure sono stati inventati".

IL PARALLELISMO CON RUSH
"Mi interessano storie come questa in cui viene richiesta ai protagonisti una trasformazione interiore come quella del primo ufficiale Chase. Si può effettivamente ipotizzare un parallelo tra il rapporto che Lauda e Hunt hanno in Rush e quello tra il capitano Pollard e il primo ufficiale Chase in questo film. C'è una densità nel film tra classicità e azione e penso che il pubblico moderno possa apprezzarla".

LE BALENE AL 100% DIGITALI
"Per me fare cinema non è un'ossessione ma rappresenta il desiderio di realizzare qualcosa che rimanga. Non sempre ci si riesce. A volte pensi di aver fatto una ripresa molto bella e poi, rivedendola, ti accorgi che non è così e ti dispiace.
Le balene sono al 100% digitali. Ho voluto con me lo stesso creatore di effetti speciali di Vita di Pi perché ero rimasto colpito dal fatto che la tigre in quel film fosse quasi completamente in CGI. Pur essendo io uno sperimentatore nell'ambito delle tecnologie più avanzate non appartengo alla schiera dei registi come Cameron che ambiscono al loro utilizzo. Per me sono più interessanti le storie e i caratteri poi, se devo risolvere un problema, mi rivolgo alla tecnologia".

L'IMPORTANZA DELL'ACQUA
"Ho già avuto a che fare con l'acqua in altri miei film come Cocoon - L'energia dell'universo e penso che sia importante, in questi casi, che la camera sia lì in mezzo con gli attori per offrire le giuste sensazioni. In questo caso gli attori hanno dovuto sottoporsi anche a privazioni e sforzi sul piano fisico ma non mi hanno mai fatto sentire in colpa per quanto chiedevo loro. Mi sono avvalso dell'esperienza di Steven Callahan il quale è realmente sopravvissuto a un naufragio per 76 giorni e ha potuto mostrare agli attori alcune reazioni realistiche a un evento di tale portata. L'isola di Nantucket, che fa da punto di riferimento nel film, è il luogo in cui ha avuto origine il movimento per l'emancipazione femminile negli Stati Uniti. Gli uomini stavano in mare per anni e le donne più attive dovevano dedicarsi non solo alla famiglia ma anche agli affari affermando così la propria libertà".

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