Con Frassica e Marcorè, il film tratto dal romanzo di Camilleri.
A Vigata è il Venerdì Santo del 1890. Nella piazza del paese sta andando in scena la rappresentazione della Passione di Cristo. Ma quando arriva il momento dell'impiccagione di Giuda, il ragioniere Antonio Patò, direttore di banca che interpreta il traditore, cade in un'apposita botola per non ricomparire più.
Tutto il paese si interroga se Patò murì o s'ammucciò, se sia morto o si sia solamente nascosto. Due in particolare: la moglie di Patò, Elisabetta Mangiafico, e il Senatore Pecoraro, sottosegretario al Ministero dell'Interno nonché zio dell'involato ragioniere.
Così, Ernesto Bellavia, capo della Pubblica Sicurezza di Vigàta, e Paolo Giummaro, maresciallo dei Carabinieri, cominciano le loro indagini e finiscono, dopo essersi inizialmente ostacolati, con il diventare amici. Nessuna pista è tralasciata: debiti? Mafia? Perdita di memoria?
Alla fine la verità che emerge appare scottante, e la scomparsa di Patò fa venire a galla un quadro sorprendente e inaspettato della Sicilia e dell'Italia tutta.
La scomparsa di Patò, diretto da Rocco Mortelliti, è al cinema a partire da oggi, venerdì 24 febbraio.