La popolarità di Maria Mercader, attrice catalana adottata dal nostro cinema, era dovuta, all'inizio, al suo amore con Vittorio De Sica, poi al matrimonio avventuroso e nel tempo, ai figli Manuel e Christian. Ma non è finita, la Mercader è stata anche sorella, e di quale fratello, Ramòn, l'assassino di Trotsky, nientemeno. Dunque una parentela complessa e articolata, un insieme bizzarro per Maria. Che è stata anche attrice naturalmente, e non va dimenticato anche se la sua figura artistica è stata certo messa in ombra dal resto.
Vittorio De Sica la conobbe sul set di Un garibaldino al convento, del 1941, dove si racconta di un garibaldino, appunto, che ferito si rifugia in un collegio femminile e viene curato dalla Mercader. L'amore si rivelò complicato per il regista, lo fu all'inizio e lo sarebbe stato per decenni. De Sica era sposato con Giuditta Rissone e aveva una figlia. Lasciò la famiglia per convivere con Maria. Dopo il divorzio da Giuditta, Vittorio sposò Maria in Messico, nel '54 ma il matrimonio non valeva per la legge italiana. Allora De Sica ottenne la cittadinanza francese e riuscì a sposare, matrimonio valido, Maria a Parigi. È curioso: i francesi potrebbero dire che De Sica è un loro autore, come Renoir e Carné. Non era dunque semplice la vita di Maria Mercader. Nel documentario Vittorio D., Christian lo dice: "C'è poco da fare, papà ha amato due donne, per tutta la vita. Era complicato, per tutti".
Poi c'era l'attrice, Maria Mercader. Aveva esordito con un filmetto dimenticabile, di Rosario Pì, Molinos de viento, nel '36 quando aveva diciotto anni. Poi fu attiva in Francia per un paio d'anni, poi , nel '39 arrivò in Italia. Oltre al Garibaldino, Maria divenne un'attrice bene inserita in quel momento italiano. Si possono ricordare La porta del cielo, Nessuno torna indietro. Sapeva fare tutto, ruoli dolci, leggeri o drammatici. Ma per accreditarla, per darle una dimensione, quella che si merita, basta raccontare un film: Il cavaliere misterioso. L'anno è il 1948, il produttore è Dino De Laurentiis, il regista Riccardo Freda, gli sceneggiatori Vanzina e Monicelli, il compositore Alessandro Cicognini, il protagonista Vittorio Gassman. Tutta eccellenza dunque, altissima. Gassman è Casanova, deve recuperare una certa lettera che comprometterebbe la dogaressa (nel senso moglie del doge). Per la missione il grande dongiovanni attraversa l'Europa tutte seducendo, cameriere, nobildonne, fino a Caterina di Russia. Il cast femminile è ancora più interessante dell'eccellenza detta sopra, le donne più belle e le attrici più amate di allora: Yvonne Sanson, Gianna Maria Canale, Elli Parvo. Ma al primo posto, nei titoli, la produzione aveva posto Maria Mercader.
L'attrice di Barcellona che aveva sposato De Sica.