Una festa cittadina virata in 'giallo'
Mancano ormai pochi giorni alla partenza del Far East Film festival di Udine. Un appuntamento con tutto ciò che riguarda l'oriente: non solo cinema, ma arte in generale, dai prodotti artigianali alla danza, dalla musica alla moda. Quest'anno (continuando e migliorando una scelta del passato) la dodicesima edizione del festival dedicato al cinema popolare asiatico si apre ad una visione versatile e trasversale della cultura del lontano mondo dell'est, portando in Italia diversi aspetti del modo di vivere e di creare del popolo orientale. Notti gialle, sfilate di kimoni d'epoca e contemporanei, draghi giganti e riti orientali invaderanno le strade del centro storico. Il tutto supportato da uno sguardo alla sottocultura pop dei Cosplay, ovvero un nuovo stile made in Japan che vuol dire travestirsi in un personaggio dell'universo manga o dei videogiochi o dei divi della musica rock. Mentre la città può lasciarsi travolgere dall'ondata di tradizioni orientali, al teatro Nuovo Giovanni da Udine e al cinema Visionario, ritorna la più completa e prestigiosa rassegna di cinema asiatico, vista con invidia dai concorrenti europei e amata da tutti gli appassionati, cinefili, studenti e curiosi. Tutti già in fermento, pronti a raggiungere Udine con tanta voglia di immergersi ancora una volta in un mondo lontano geograficamente ma spesso molto vicino, per temi umani e sociali.

9 cinematografie dall'estremo oriente
A partire dal 23 aprile fino al 1 maggio si contenderanno il Far East Award ben 72 film, la maggior parte in anteprima assoluta per il mondo occidentale. Ogni film verrà presentato dal trailer ufficiale del festival che quest'anno porta la firma dell'indonesiano Joko Anwar: un mix di veloci scene rubate in un luna park rudimentale, fatto di pochi oggetti, sguardi attenti e una strana voglia di rischiare per restare in equilibrio tra realtà e finzione. Un po' come l'organizzazione del Far East sottolinea (anche quest'anno una squadra guidata da Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche), il video pone l'accento sull'aspetto temerario del festival che, tra difficoltà finanziarie e qualche ostacolo locale, riesce comunque, ogni anno, a garantire un evento di portata internazionale. La manifestazione ci farà ridere, commuovere e sorridere, all'insegna delle quattro parole-chiave che vediamo nel trailer: exotic, authentic, hands-free, no safety! Molti gli appuntamenti imperdibili: a cominciare dall'atteso slasher movie Dream Home di Pang Ho-cheung (in patria ancora bloccato dalla censura) della serata inaugurale alla commedia tutta al femminile Sophie's Revenge della giovane regista cinese Eva Jin. Due le retrospettive in programma: la prima è dedicata alla casa di produzione Shintono (paragonabile all'effetto della celebre factory americana di Roger Corman), la seconda prevede un focus sul cinema di Patrick Lung Kong, anticipatore della New Wave anni Ottanta di Hong Kong. Non mancheranno i kolossal cinesi (tra i quali spicca The Founding of A Republic che in patria ha incassato più di Titanic), i nuovi film di Hong Kong come i piccoli gioielli giapponesi, coreani, thailandesi e indonesiani. Da non perdere l'Horror Day, occasione unica per fare un viaggio, seppur da fermi, nel mondo dell'horror orientale, dalle Filippine a Taiwan.