L'origine di Underdog
La terra ignara del pericolo che incombeva attendeva ansiosa l'arrivo del più temibile e grande eroe di tutta la galassia: Ughetto, cane perfetto. Ughetto il supereroe". La voce di Pietro Ubaldi introduceva così - nella sigla cantata da Cristina D'Avena - l'eroe a quattro zampe creato da W. Watts Biggers protagonista della serie animata Underdog prodotta da Hanna & Barbera nel 1964. Nato come parodia antropomorfica di Superman (come il Clark Kent di Jerry Siegel e Joe Shuster anche il beagle dotato di superpoteri è fidanzato con una reporter e per travestirsi da supereroe si rifugia in una cabina telefonica) Underdog ha trovato "cuccia" sul piccolo schermo a stelle e strisce fino al 1973 raggiungendo un totale di 121 episodi e un impensabile successo in termini di ascolti. Il regista e animatore belga Frederik Du Chau (La spada magica - Alla ricerca di Camelot, Striscia, una zebra alla riscossa), dopo aver scritto insieme a Kirk De Micco una commedia live action su un cane campione di kung fu ispirato alla popolare serie di cartoni animati di Hanna & Barbera, Hong Kong Phooey, si riaffaccia sul mondo canino per portare sul grande schermo le avventure di Underdog. "Guardate in cielo! È un uccello. È un aereo. È una rana... una rana?" "Né uccello, né aeroplano e neppure rana. Sono semplicemente io, Underdog!"

Un supercane in carne e pelo
Sebbene in Italia Ughetto, cane perfetto sia andato in onda in tempi recenti, in America la memoria di Underdog rischiava di andare persa. La produzione del film era perciò decisa a far conoscere il superbeagle a una nuova generazione di famiglie attraverso un'avventura ambientata ai nostri giorni che potesse rendere omaggio alle origini dell'eroe a quattro zampe. "Molti di noi ricordano con affetto il cartone ma rimaneva il dubbio su come riuscire a riportare Underdog sotto la luce dei riflettori. Ci siamo decisi a prendere il materiale di riferimento, con tutti i suoi personaggi magnifici, e trasformarlo in un film che abbiamo immaginato come il prequel della storia di Underdog" ha rivelato il produttore Roger Birnbaum. La sfida più grande era rappresentata dalla trasformazione del personaggio dalla realtà del cartoon a quella del live-action. Tuttavia, poter raccontare la storia con dei veri cani ha stimolato l'immaginazione creativa della squadra. "Avevamo l'occasione di realizzare la fantasia di ogni proprietario di cani che sogna che i loro animali possano veramente comunicare" ha dichiarato il dirigente della Spyglass Jonathan Glickman, aggiungendo che il film è ricco di tematiche importanti. "È la storia di un cane normale, un piccolo animale che inizia a pensare di essere un fallimento, ma che scopre di poter fare grandi cose".

Un lavoro da cani
Se pensate che molti supereroi trasposti al cinema siano dei cani, ecco che arriva il primo cane supereroe. "È sempre stato importante per me che Underdog fosse ancorato alla realtà" ha dichiarato Frederik Du Chau. "Volevo che desse la sensazione di essere un supereroe contemporaneo, ma che allo stesso tempo avesse la comicità tipica del personaggio di Underdog. Sapevo che sarebbe stato molto più eccitante e divertente per il pubblico vedere un autentico cane volare piuttosto che un animale animato con un portamento perfetto che si comporta proprio come un cartone". Per riuscirci il regista si è circondato di una serie di professionisti in grado di fondere in maniera creativa gli effetti e gli stunt tradizionali con i più moderni effetti visivi. Ma perché le azioni dei protagonisti a quattro zampe fossero realistiche ha anche collaborato a stretto contatto con il coordinatore degli animali Boone Narr che ha saputo rendere l'azione canina eccitante e le espressioni animali dettagliate. "Abbiamo creato una situazione in cui il pubblico scopre, assieme ad Underdog, che lui non solo è munito di superudito e superolfatto, ma può anche correre molto velocemente, volare e distruggere i muri. È veramente divertente". Siete avvertiti: il migliore amico dell'uomo, nel film di Du Chau, è il peggior nemico del crimine.