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                Sono sincero, una stella mi pare poco. Ne volevo dare una e mezzo per la penultima sequenza, ma tant'è, non è concesso, e non esprimere il disgusto per questa ragione sarebbe stato disonesto. Il film, povero me, non è diretto male (e vorrei vedere), non è mal recitato, non è povero di mezzi. Il problema è che il regista è Woody Allen. Ora, da un qualsiasi regista-sceneggiatorucolo dei miei stivali me lo aspetterei, sarei disposto anche a passarci sopra. Ma da un genio? Dal regista di "Prendi i soldi e scappa", "Io e Annie", "Radio Days"?Fino agli ammazzamenti dell'ultima mezz'ora il film potrebbe essere una soap opera (non delle migliori): scontato, pieno di se', monotematico e, cosa ancor più grave, privo del benchè minimo senso dell'ironia. Vuol dire che Woody Allen deve per forza far scompisciare? No, vuol dire che il film si prende maledettamente sul serio, troppo. Soprattutto visto e considerato il fatto che gli manca tutto quello che dovrebbe avere qualcosa che volesse collocarsi tra il drammatico e il thriller (scusate se rido, ma forse l'intento di Woody era questo): un'idea, una sceneggiatura interessante, un barlume di emozione. Non credo che il vecchio volpone pensi qualcosa di buono di questo film (è persona notoriamente intelligente), a parte i bei milioncini che ha incassato, verrebbe da chiedersi a cosa servisse. Ignobile la fotografia, insopportabile e tronfia (quanto il resto) la colonna sonora a base di arie d'Opera. Da far passare la passione per il teatro. Ridicola la scena delle fucilate, non un minimo di tensione ne', tranne qualche verbosa sparatona fintochaosologa all'inizio ed in bocca al protagonista, vera riflessione di alcun tipo. In ogni caso notevole il finale, con quella punta d'ironia che, se fossi di buon umore, gli avrebbe guadagnato mezza stella in più. Insignificante.
 
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