Hellraiser |
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Un film di Clive Barker.
Con Andrew Robinson, Clare Higgins, Ashley Laurence, Sean Chapman, Oliver Smith (II).
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Titolo originale Hellraiser.
Horror,
durata 94 min.
- USA 1987.
- VM 14 -
MYMONETRO
Hellraiser
valutazione media:
2,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non semplicemente uno dei tanti.di ByrneFeedback: 2984 | altri commenti e recensioni di Byrne |
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martedì 12 novembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In parte colpo di genio ed in parte occasione sprecata, Hellraiser, coraggiosamente diretto dall'autore del racconto da cui è tratto, si pone stilisticamente in perfetta sintonia con il Body horror e l'estetica Cyberpunk, ma con un occhio per il sovrannaturale non comune, o generalmente non così esplicito in nessuno dei due universi. Gli incassi hanno dato ragione ha chi ha creduto nel progetto, divenuto capostipite di una delle serie orrorifiche più longeve e feconde della storia del cinema. Barker, bisogna riconoscerglielo, muove la macchina da presa assai meglio di tanti "professionisti" del genere, e ha dalla sua una conoscenza ovviamente perfetta delle tematiche e delle atmosfere della storia che intende raccontare. Purtroppo, forse nel sottovalutare il potente mezzo che gli è stato reso disponibile, appiattisce tutti i personaggi umani, compreso il tremendo Frank (di gran lunga il più interessante) tra dialoghi più da slasher che a-là-Cronenberg e consimili, smorzando in gran parte la forte carica intellettuale che avrebbe potuto sprigionare a rischio di giocarsi il successo planetario ma colpendo più in profondità. In ogni caso regia sorprendentemente consapevole e matura, ritmo incalzante, svolgimento estremamente efficace nella sua linearità. Sul lato estetico il film è però davvero qualcosa di più che "ben ruscito": Pinhead e la sua cricca di Supplizianti, con la loro etica di neutrale sadismo (Demoni per alcuni...Angeli per altri) rimangono indubbiamente scolpiti nella memoria dello spettatore, non solo di quello appassionato di horror, come alcuni dei personaggi visivamente più accattivanti e riconoscibili di sempre. Gli effetti speciali sono sbalorditivi, dai costumi alle sequenze magistralmente animate in stop-motion, impossibile non ritrovare il viscerale disgusto che si prova guardando, ad esempio, il Cronenbergiano Videodrome o La Cosa di John Carpenter. Sicuramente più nobile e profondo della massa di film di genere anche di buono o ottimo livello, superiore al 99,9% degli slasher (cui suo malgrado deve molto a livello narrativo e di atmosfere), si ferma però due spanne sotto la deriva psicologica che accompagnava il disfacimento corporale nel miglior bodyhorror dandone appena un assaggio, e scalfisce solo l'inquietante facciata del Cyberpunk d'èlite, ponendosi a metà: tante buone idee, ma senza il coraggio necessario a farle brillare di luce piena. Siamo, comunquen, nel solco dell'horror popolaresco di qualità, con qualcosa in più.
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