Attrice francese dalla carriera quasi trentennale ma dai ruoli costantemente secondari, Michelle Goddet debutta nel cortometraggio Le rez-de-chaussée (1983) di Alain Nahum. Nel 1987 la vediamo sul grande schermo nel ruolo di Marie nella commedia drammatica La maison de Jeanne di Magali Clément, su una donna che gestisce una locanda con la famiglia, la cui vita viene sconvolta dall'arrivo di un cliente di cui si invaghisce. Nel 1988 è Nadine in Prisonnières di Charlotte Silvera, film ambientato in un carcere femminile. L'anno successivo incarna Juliette nel sentimentale Deux di Claude Zidi, con Gérard Depardieu nei panni di un manager musicale che si innamora di un'agente immobiliare, abituata come lui a una vita indipendente. Nel 1990 è Marie-Ange in Un week-end sur deux, storia di un'attrice a cui l'ex marito ha portato via i figli. Dopo un'assenza di quasi dieci anni dal grande schermo, vi fa ritorno per L'école de la chair (1998) di Benoît Jacquot, in cui interpreta la madre del giovane protagonista che si innamora di una donna più grande, molto diversa da lui. La vediamo poi in Un pont entre deux rives (1999) di Gérard Depardieu e Frédéric Auburtin, su una donna in crisi matrimoniale che si invaghisce di un altro uomo.

Tanto dramma e poca commedia
Nel 1999 la Goddet recita in diversi film: il drammatico Ricomincia da oggi di Bertrand Tavernier, sulle difficoltà di un dirigente di una scuola materna di provincia in un contesto delinquenziale; C'est quoi la vie? di François Dupeyron, su un ragazzino di campagna la cui vita viene sconvolta dal suicidio del padre; e infine La Voleuse de Saint-Lubin di Claire Devers, in cui l'attrice incarna un giudice. Nel 2001 è Emilie in Mon père, il m'a sauvé la vie di José Giovanni, storia di un padre irresponsabile, giocatore di poker internazionale, che prova a salvare i figli dalla criminalità. Nel 2005 è Madre Cheb in Zim and Co. di Pierre Jolivet, su un giovane della periferia parigina che deve trovare un lavoro stabile per sottrarsi alla delinquenza. Dopo un piccolo ruolo in Le passager (2005) di Eric Caravaca, su un ragazzo che deve affrontare la morte del fratello, è Nicole Humeau in La commedia del potere (2006) di Claude Chabrol, con Isabelle Huppert nei panni di un magistrato che indaga su un caso di appropriazione indebita di fondi pubblici da parte di un importante conglomerato di industrie francesi. Nel 2006 l'attrice è impegnata anche in televisione, nella parte di Clémence Acera nella prima stagione della serie L'état de Grace. L'anno successivo è il dottor Nathalie Bègue nel film Les Deux Mondes di Daniel Cohen, su un commerciante francese che, viaggiando nel tempo, libera una tribù oppressa. Nel 2008 è una delle attrici del cortometraggio Mes Copains, prima prova da regista dell'attore figlio d'arte Louis Garrel. È un giudice nella commedia La très très grande entreprise (2008) di Pierre Jolivet e una preside in Mademoiselle Chambon (2009) di Stéphane Brizé, su un operaio sposato che si invaghisce della maestra del figlio. Nel 2011 è Thessy in Présumé Coupable di Vincent Garenq, incentrato sulla storia vera di un uomo che, per un errore giudiziario, viene accusato di pedofilia. È zia Suzette nella commedia Skylab (2011) di Julie Delpy, su una riunione di famiglia ambientata nel 1979. Dopo la commedia drammatica Mes héros (2012) di Éric Besnard e il drammatico Mon âme par toi guérie (2013) di François Dupeyron, incarna la signora Dune nel film Mister Morgan di Sandra Nettelbeck, storia dell'inconsueta e delicata amicizia tra un anziano professore, depresso dopo la morte della moglie, e una giovane vitale e dolce che insegna cha cha cha.