A sedici anni Clara partecipò ad un concorso fotografico bandito da una rivista cinematografica: non lo vinse, però ebbe un premio di consolazione: una placca argentata, un abito da sera e la promessa di essere chiamata per una parte in un film. Solo una promessa: Clara venne invitata a partecipare al film Beyond the Rainbow (1922). Quando andò a vedersi al cinema, s'accorse che la sua parte era ridotta a un paio di scene, il resto era stato tagliato. Anni dopo, quando Clara sarà diventata una star di prima grandezza, il film venne rieditato con aggiunte tutte le scene omesse.
È ovvio aggiungere che dopo il primo film, altri ne vennero, con ruoli sempre più consistenti, e soprattutto, data la vivacità che Clara dimostrava, in particene piccanti: una danzatrice scatenata (Enemies of Women, 1923), una studentessa che seduce un professore (Daughters of Leisure, 1924), la pupa di un gangster (Wine, 1924). Con Black Oxen (1924), diretta da Frank Lloyd, Clara ottiene, in questa curiosa storia di una donna anziana che, grazie alla chirurgia plastica e ad una cura ghiandolare, ridiventa come una ventenne, il ruolo di protagonista; quando, ritornata giovane, si scatena in un indiavolato charleston, dà già a vedere il prototipo della flapper, il personaggio che le darà la fama.
Dopo essere apparsa in Kiss Me Again (1925) di Lubitsch e The Plastic Age (1925) di Wesley Ruggles, nel primo una stenografa francese, nel secondo una pruriginosa collegiale, comincia per Clara una serie di film dove appare come la tipica figlia della «Jazz Age». Così è per Dancing Mothers e Mantrap (ambedue del 1926); ma è It (1927) il film che la consacra definitivamente come flapper, il personaggio femminile in cui si identificherà totalmente una generazione di donne che ha ormai lasciato alle spalle le remore e i tabù del passato. In questo film-manifesto, Clara dimostra davvero di avere l'it, quel certo non so che di magnetico che attrae l'altro sesso. «Chi lo possiede - è Eleonor Glyn, autrice del soggetto, a darne una spiegazione - non deve esserne conscio: se lo fosse, addio it. Invece, la completa ignoranza del possesso di questo magnetico flusso non potrà opporre remore a chi lo detiene sugli effetti che produce, né potrà essere influenzato da fattori esterni,.
Subito dopo It, che conoscerà un successo planetario, Clara interpretò Wings e Children of Divorce (ambedue del 1927), solo per amore di Gary Cooper, infischiandosene del miscast; in seguito lavorò incessantemente - quattordici film nel 1925, otto nel 1926, sei nel 1927 - in ruoli di manicure, commessa, dattilografa, cameriera, ballerina, studentessa, comunque sempre legati al modello della «It-Girl», con i suoi capelli rossi, gli occhi nerissimi ed il corpo generosamente esibito.
Le cronache scandalistiche ebbero vasto materiale a cui attingere, nella vita disordinata che l'attrice condusse negli anni del successo: ebbe vari amori, la sua privacy venne gettata in pasto al pubblico da una segretaria infedele (poi condannata a un anno di prigione). Clara ne ebbe un collasso psicologico, fu amorevolmente curata dal marito, l'attore cowboy Rex Bell, ma non si riprese più. Ritiratasi agli inizi del sonoro, il prosieguo della sua vita si è svolto tra i ricoveri in case di cura e lunghi periodi di obnubilato riposo nel suo ranch. Un triste epilogo di inazione per una donna che aveva sempre rappresentato l'esuberante dinamismo della gioventù.
Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.