Quando suo fratello torna a casa dopo un rapimento, non ricordando nulla degli ultimi 19 giorni, Jin-seok si mette in cerca della verità.
Jin-seok è un ragazzo che soffre di udito ipersensibile e, insieme ai genitori e al claudicante fratello maggiore, si trasferisce in una nuova casa. Qui sente strani rumori da una stanza in cui non può entrare, perché custodisce le cose che il precedente proprietario deve ancora portare via. Una notte, camminando sotto la pioggia, assiste al rapimento di suo fratello, che torna a casa solo 19 giorni dopo senza memoria di cosa gli sia accaduto. Jin-seok inizia a notare stranezze nel suo comportamento e decide di vederci chiaro, scoprendo però qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare.
Ho impiegato un anno e mezzo per completare la sceneggiatura, volevo scrivere una storia che risvegliasse i miei sentimenti. Tornare al cinema è come tornare nella città dove sono cresciuto.
Thriller dall'intreccio estremamente articolato, ricco di rivolgimenti e colpi di scena, Forgotten è il terzo lungometraggio di Jang Hang-jun, che non dirigeva un film dal 2003. Si tratta di una produzione formalmente molto curata, com'è tipico del cinema sudcoreano, nonostante il budget relativamente piccolo. Il tema al centro del film è quello della rimozione, che viene utilizzato per un totale ribaltamento di prospettiva a metà dell'opera, sollevando dubbi che sembrano portare verso una soluzione soprannaturale per poi risolverli invece con la logica. Il risultato di tanti artifici non è forse sempre plausibile, ma di certo è così tragico e labirintico da non lasciare indifferenti.