We Have a Dream

Film 2023 | Documentario, 93 min.

Anno2023
GenereDocumentario,
ProduzioneFrancia
Durata93 minuti
Regia diPascal Plisson
Uscitadomenica 3 dicembre 2023
DistribuzioneAcademy Two
MYmonetro 2,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Pascal Plisson. Un film Genere Documentario, - Francia, 2023, durata 93 minuti. Uscita cinema domenica 3 dicembre 2023 distribuito da Academy Two. - MYmonetro 2,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 3 dicembre 2023

Il regista del pluripremiato Vado a scuola continua a rivolgersi ai giovani spettatori con un film sull'importanza dell'inclusione a scuola e nella vita quotidiana. In Italia al Box Office We Have a Dream ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 7,5 mila euro e 402 mila euro nel primo weekend.

Consigliato nì!
2,42/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,33
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Un'opera che cerca la giusta distanza e la necessaria intimità per parlare di disabilità.
Recensione di Simone Emiliani
domenica 3 dicembre 2023
Recensione di Simone Emiliani
domenica 3 dicembre 2023

Maud e Romy sono due sorelle gemelle di 14 anni. La prima ha avuto dei problemi fin dalla nascita e parte della sua gamba è rimasta amputata. In più ha problemi all'udito. Questi handicap non le hanno però impedito di fare le stesse cose di Romy, frequentare la stessa scuola e desiderare di diventare una ballerina. Dalla sua storia si passa a quella di altri cinque bambini e adolescenti: Charles, Xavier, Antonio, Niemala e Khendo. Dal Kenya al Nepal, al Brasile, al Ruanda, le loro vicende mostrano come con la determinazione, il coraggio e il sostegno della famiglia si possono abbattere le barriere causate dalla disabilità per provare a raggiungere i propri sogni.

Ogni inquadratura sui volti dei bambini provenienti da ogni parte del mondo e dei loro genitori potrebbe già raccontare una storia.

Il documentarista francese Pascal Plisson cerca la giusta distanza ma anche di costruire la necessaria intimità per lasciar emergere le difficoltà di tutti i giorni ma anche sottolineare la forza di chi non si vuole arrendere mai.

We Have a Dream esce in sala in occasione della "Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità" e il viaggio comincia dopo le parole di Maud prima del titolo di testa del film in cui si chiede, scrivendo sul suo diario, com'è la situazione nel resto del mondo. C'è chi cammina con le protesi, chi è cieco, chi è affitto da autismo, chi è albino. Ma ognuno di loro ha i loro obiettivi che sono anche rinforzati e sollecitati dalla presenza e le parole di Henry Wanyoike, fondista kenyota campione mondiale delle Paralimpiadi che ha perso la vista quando aveva 20 anni.

Lo schema di Plisson è molto simile a quello di un altro suo documentario, Vado a scuola, che ha mostrato i lunghi percorsi che dovevano affrontare ogni giorno quattro bambini per frequentare le lezioni e che, malgrado i numerosi impedimenti, hanno comunque voluto proseguire gli studi.

We Have a Dream cerca sin dall'inizio il lato più umano nelle singole storie. Coglie piccoli frammenti domestici di Antonio con il padre e la madre che gli insegna a cucinare, lascia troppo appartato Xavier, il bambino albino dove invece era molto interessante la figura della madre che ha vissuto con il terrore di un possibile rapimento del figlio. Trova negli allenamenti di Charles la determinazione di raggiungere i propri obiettivi e diventare un atleta malgrado la cecità e sottolinea la quotidianità di Niemala e Khendo (nella loro storia ci sono gli unici filmati d'archivio che risalgono al 2015).

Più interessante nell'iniziale presentazione dei personaggi, We Have a Dream poi si smarrisce proprio perché non c'è quello scatto decisivo rispetto alle premesse. Va subito oltre la 'pura osservazione' e in un lavoro del genere può essere anche un limite anche perché la sfera privata è solo attraversata ma c'è sempre il rischio che la commozione possa essere enfatizzata.

Forse, nella durata di poco più di un'ora e mezza, non riesce a sostenere tutte le storie che vuole mostrare. Vado a scuola, sotto questo aspetto, era più compatto. We Have a Dream è come ostacolato dai blocchi tematici sullo stile di Human di Yann Arthus-Bertrand. Il modello agli antipodi è Essere e avere e tutto il cinema di Philibert nel modo in cui il cineasta crea l'illusione emotiva di stare sempre con i suoi personaggi. Plisson cerca un legame, un dialogo, in parte lo ottiene ma poi si accontenta di quello che ha davanti. E delle 'storie straordinarie' di Maud Charles, Xavier, Antonio, Niemala e Khendo ci resta meno di quello che ci si aspettava.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 5 dicembre 2023
Roberto Manassero
Film TV

C'è una tipologia di cinema pensata e realizzata con uno scopo puramente educativo, perfetta per i formati televisivi e prima ancora per i circuiti scolastici. Nei migliori dei casi, come per We Have a Dream, i film sono affidati a registi esperti, che scelgono argomenti di facile presa (Pascal Plisson nel 2013 girò Vado a scuola, in cui seguiva il lungo cammino che ogni mattina alcuni bambini di varie [...] Vai alla recensione »

domenica 3 dicembre 2023
Matteo Di Maria
Sentieri Selvaggi

Pascal Plisson, regista del premiato Vado a scuola nel 2013, dove 4 ragazzini dai 4 angoli del mondo dovevano affrontare un lungo cammino per raggiungere le loro scuole, s'impegna, nel suo ultimo documentario We Have a Dream, a sfidare gli stereotipi, illustrando come la convivenza con una disabilità non sia un ostacolo alla realizzazione dei sogni più ambiziosi.

giovedì 30 novembre 2023
Davide Maria Zazzini
La Rivista del Cinematografo

Maud (Francia), Charles (Kenya), Nirmala e Khendo (Nepal), Xavier (Ruanda) e Antonio (Brasile): è il giro del mondo delle disabilità secondo Pascal Plisson. Il doc come bussola transazionale, affratellante per radunare ed elevare giovanissime storie di resistenza nello svantaggio cronico, di vitalità che sboccia contro un destino impietoso. Di continente in continente, di campo lungo in primissimo [...] Vai alla recensione »

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