Pascal Plisson celebra la speranza oltre la disabilità: spazio a ragazzi e ragazze che sognano nonostante menomazioni fisiche e mentali. Eppure il doc, alla lunga, rema contro sé stesso
di Davide Maria Zazzini La Rivista del Cinematografo
Maud (Francia), Charles (Kenya), Nirmala e Khendo (Nepal), Xavier (Ruanda) e Antonio (Brasile): è il giro del mondo delle disabilità secondo Pascal Plisson. Il doc come bussola transazionale, affratellante per radunare ed elevare giovanissime storie di resistenza nello svantaggio cronico, di vitalità che sboccia contro un destino impietoso.
Di continente in continente, di campo lungo in primissimo piano, Plisson abbassa la camera ad altezza di bambino e calcando il precedente, pluridecorato Vado a scuola, replica una storia corale, policentrica, intercontinentale, dal fondo morale trasparente, dall'intento edificante altrettanto palese. [...]
di Davide Maria Zazzini, articolo completo (3329 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 30 novembre 2023