Evento speciale delle Giornate degli Autori, un film che offre l'occasione di riscoprire un grande intellettuale.
di Raffaella Giancristofaro
Il centenario della nascita di Italo Calvino (15 ottobre 1923 - 19 settembre 1985) è occasione per tornare sull’opera dello scrittore e approfondire i contesti che ne hanno marcato l’opera. In particolare, “Il barone rampante”, uscito nel 1957, si rivela chiave d’accesso, punto di vista privilegiato per meglio avvicinarsi al suo sentire e al metodo.
Scrivendo il film con Sofia Assirelli, Duccio Chiarini lavora di continuo sulla relazione proficua tra lontano e vicino, fuori fuoco e a fuoco, campo lungo e dettaglio, riscontrando nelle pagine dello scrittore e nella sua forma mentis gli strumenti della regia cinematografica, del découpage.
Il film interpella vari studiosi di letteratura che illuminano in modo puntuale passaggi biografici e nodi tematici. In misurato equilibrio tra una chiara intenzione didattica e la celebrazione di un intellettuale cosmopolita ed eclettico, si immerge nella poetica calviniana.
Sforzo di sintesi nitida, ausilio propedeutico, utilissimo anche ai non iniziati, il documentario semina percorsi, instilla la curiosità di (ri)prendere in mano quegli scritti e saperne di più.