Anno | 2023 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Pierfrancesco Campanella |
Attori | Maria Grazia Cucinotta, Franco Oppini, Emy Bergamo, Nicholas Gallo, Adolfo Margiotta Gioia Scola, Sebastiano Somma. |
Uscita | giovedì 15 giugno 2023 |
Distribuzione | Parker Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 8 giugno 2023
Una regista vive costantemente tra realtà e fantasia fino a decidere di commettere un gesto estremo per tornare sul set. In Italia al Box Office Brividi d'autore ha incassato 14,6 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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La regista Louiselle Caterini, specializzata in film gialli, sta cercando di superare il trauma d'essere stata tenuta segregata da uno sconosciuto col volto nascosto da una maschera da mostro di Frankenstein. Inoltre, è anche in difficoltà perché il suo ultimo film è stato un flop e ciò si riflette sui suoi difficili rapporti con i produttori. Con il produttore del suo ultimo film è anche in causa perché lo accusa di averlo rovinato rimontandolo arbitrariamente. Nonostante ciò, è proprio a lui che cerca di proporre spunti e idee, che vediamo sullo schermo sotto forma di brevi episodi, che hanno a che fare con lo strano rapporto di un uomo con un ragno, con un'attrice minacciata da uno sconosciuto, con una madre che sospetta che il figlioletto sia stato rapito dai satanisti, con l'incontro di una donna con un uomo in cerca di sesso estremo e con una scrittrice di gialli in crisi creativa.
Pierfrancesco Campanella, tra le cui regie si può ricordare almeno Bugie rosse, un curioso thriller di una trentina d'anni fa, realizza un film particolare nel quale il gioco metacinematografico è composito, complesso e multiforme, con i richiami al leggendario produttore Alfredo Bini e al maestro Marco Ferreri.
Di questi ultimi ci vengono mostrati svariati e significativi spezzoni di alcuni film, oltre alla riflessione interna alla vicenda del film, con il difficile rapporto tra l'aspetto creativo del cinema e quello commerciale e produttivo e con le varie dinamiche che a questo proposito si instaurano. Per non parlare dei film nel film, con i singoli episodi che vanno a rappresentare nel concreto le idee che in modo sempre più frenetico la regista protagonista propone allo scopo di superare il proprio impasse autoriale e tornare a realizzare il proprio lavoro. La soluzione finale è un po' sarcastica e al tempo stesso un po' facile, simboleggiando comunque, nelle sue dinamiche, una sorta di amara celebrazione della fine del cinema come si era abituati a intenderlo.
L'operazione ispira simpatia e non è priva di autoironia. Nell'ultimo episodio, la scrittrice di gialli cerca di realizzare un provino a una giovane aspirante attrice dicendole: "Se lo fai bene ti faccio lavorare con il regista Campanella". E la ragazza risponde: "Cos'è? Una minaccia?". Come in tutti i film a episodi, la qualità è variabile e non mancano schematismi e semplificazioni, ma si può apprezzare la ricerca di una diversità nei toni, che vanno dal simbolismo quasi surreale del primo episodio, ai rimandi al giallo all'italiana del secondo episodio (con una squadra a fungere da arma da taglio), al complottismo satanista alla Rosemary's Baby del terzo episodio (risolto in modo un po' sbrigativo), alla svolta horror del quarto episodio e alla commedia nera dell'ultimo episodio.
L'episodio cornice è più sostanzioso, anche nella durata, di quanto avviene solitamente nei film a episodi a rappresentare l'importanza che il regista ha inteso dare alla sua riflessione sul mondo del cinema e della creazione. Nella parte conclusiva c'è forse un eccesso di finali e sottofinali in un continuo rivolgimento di situazioni che avrebbe avuto maggiore impatto in uno snellimento narrativo.
Nel cast si vedono diversi volti noti a partire dalla protagonista Maria Grazia Cucinotta, convincente nel ruolo della regista in crisi e della mamma turbata dell'episodio satanista, mentre Franco Oppini è disinvolto nel ruolo del produttore (e ha anche lui un ulteriore ruolo sempre nell'episodio satanista). Gioia Scola e Sebastiano Somma hanno due significativi ruoli di contorno.
Maria Grazia Cucinotta è una regista in cerca di idee, recentemente segregata da un mostro con la faccia di Frankenstein. Propone vari soggetti, che vediamo sotto forma di brevi episodi, a un produttore (Oppini) con il quale è in causa. Insomma, il classico film nel film, con il metacinema a fare da filo conduttore. Campanella sa raccontare il tutto con ironia, anche se, in alcuni momenti, come nella [...] Vai alla recensione »
Almeno c'è un po' di autoironia. A un certo punto, infatti, una giovane attrice svampita, di fronte alla possibilità di un film con Campanella, risponde: «Cos'è, una minaccia?». Arduo trovarci altro, però, in quest'antologia tra l'horror e il thriller, dove gli episodi si incistano nella vicenda-cornice di una regista svalvolata (Maria Grazia Cucinotta.