Anno | 2022 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 71 minuti |
Regia di | Francesco Patierno |
Attori | Fuani Marino . |
Uscita | lunedì 13 febbraio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,51 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 febbraio 2023
Dal romanzo di Fuani Marino, l'esplorazione di un dolore inesprimibile negli archivi della memoria e dell'inconscio. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Svegliami a mezzanotte ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 6,9 mila euro e 4,1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il 26 luglio 2012 Fuani Marino si getta da un balcone al quarto piano di uno stabile di Pescara. Ha appena compiuto trentadue anni e da meno di quattro mesi è madre della sua prima e unica figlia Greta. Non morirà e quanto accaduto, prima e dopo quel gesto, entrerà a far parte di un libro per poi trovare, tre anni dopo, un'altra modalità di narrazione.
Francesco Patierno, con l'originalità di sguardo che gli è peculiare, realizza un flusso narrativo in diretta collaborazione con chi ha vissuto l'esperienza del togliersi la vita.
Non è di un documentario che si può parlare nei confronti di questo complesso lavoro che ha visto collaborare alla sceneggiatura la stessa Marino che ha anche messo a disposizione un ampio numero di documenti fotografici, scritti e video. Diventa necessario utilizzare un'altra terminologia e il vocabolo più affine può essere proprio flusso.
Perché lo spettatore viene immerso nello scorrere di quarantadue anni della vita di una persona che a un certo punto ha preso una decisione come quella del suicidio e, essendo sopravvissuta, ha deciso di compiere un gesto estremamente positivo: raccontarsi esponendo il disagio psichico come una condizione di cui non doversi vergognare.
Già la scrittura del libro aveva costituito un primo ed importante contributo ma ora il distacco, in qualche misura fornito da una voce narrante che non è quella di Fuani, si fonde con un'immersione ancora più forte nel suo sentire grazie alle pagine di diari messe a disposizione e mostrate. Patierno si è avvalso anche di moltissimo materiale ricercato nella vastissima cineteca dell'Istituto Luce creando una dimensione quasi straniante. Perché molti dei filmati sono chiaramente degli anni Sessanta mentre la protagonista della vicenda è nata nel 1980 e quindi non è stata influenzata da quel tipo di comunicazione.
Questo però contribuisce ad ampliare lo spettro del coinvolgimento quasi volesse dire che non solo per la generazione di Fuani ma ancor più a partire da quelle precedenti una neo-madre che tentava il suicidio era da additare non come psichicamente sofferente ma come colpevole. Viene così quasi spontaneamente alla memoria un altro percorso dalla carta stampata allo schermo (questa volta sotto forma di film): Fai bei sogni di Marco Bellocchio dal libro di Massimo Gramellini. Là il suicidio considerato come colpa si traduceva in un occultamento, protrattosi per decenni, di quanto accaduto nei confronti del figlio bambino all'epoca del fatto.
Fuani Marino e Francesco Patierno realizzano così un'opera che davvero si può definire terapeutica perché qualsiasi messaggio che metta in comune un disagio aiuta a far superare il senso di isolamento e di autopunizione da parte di chi lo vive e può stimolare il superamento di pregiudizi. Quando poi si vedono le immagini che ricostruiscono la soggettiva della caduta nel vuoto, vengono alla mente quelle realizzate da Stanley Kubrick per il suicidio del drugo Alex in Arancia meccanica. Questo ci ricorda ulteriormente come il cinema, nelle sue varie forme di espressione, sia uno straordinario mezzo per favorire la partecipazione e la comprensione di se stessi e del prossimo.
Tratto dal libro omonimo di Fuani Marino (Giulio Einaudi Editore, 2019), dove racconta il suicidio cui è miracolosamente sopravvissuta, il film ricostruisce l'intera vita dell'autrice. Per farlo Svegliami a mezzanotte mescola brani del romanzo, pagine dei diari personali della Marino (interpretati dalla voce narrante di Eva Padoan), sue foto e filmini di famiglia, alterandoli a filmati tratti dal materia- [...] Vai alla recensione »
Dal bel libro di autobiografia ed autoanalisi di Fuani Marino, ecco ora la trasposizione filmica di Francesco Patierno che si fatica a definire documentario. «Svegliami a mezzanotte» è la storia della resurrezione della giovane scrittrice 32 enne che si butta dalla finestra ma sopravvive al suo gesto e rivedrà il sorriso della sua bambina. Un documento che, grazie a tocco poetico ed investigativo del [...] Vai alla recensione »
La voce suadente di Eva Padoan legge le parole di Fuani Marino che, come William Holden in Viale del tramonto, racconta di quando morì. Era il 26 luglio 2012. Il film e il libro (omonimo, edito da Einaudi) si contendono la scena, e Francesco Patierno sa come rispondere al dramma scritto con la forma del documentario poetico (La cura). Il regista napoletano pesca così nel grande archivio della memoria [...] Vai alla recensione »
Parlare di suicidio fa prevenzione così come di depressione post partum. Che a farlo sia una sopravvissuta in prima persona non è scontato. Così il Svegliami a mezzanotte del regista Francesco Patierno, indagando nel profondo della psiche della protagonista, è un utile manuale, un racconto di ciò che accade nella mente di una donna e di cosa possa indurla a saltare la ringhiera di un balcone, in un [...] Vai alla recensione »
Anche se il titolo del film avesse menzionato il mondo degli psicofarmaci entrati a far parte della vita di Fuani Marino, autrice del romanzo (Einaudi) da cui è tratto il lungometraggio di Francesco Patierno e prodotto da Luce Cinecittà, il risultato non sarebbe cambiato di molto. Forse soltanto un po'. Se non si fosse intitolato Svegliami a mezzanotte ci si sarebbe domandati seriamente a quale forma [...] Vai alla recensione »
Svegliami a mezzanotte: forse non c'era titolo più ispirato per raccontare, anche filmicamente, il travaglio personale attraverso cui Fuani Marino ha fatto inaudita esperienza della morte ed è stata rigenerata nel respiro di una vita che troppo a lungo era stata sopravvivenza. Perché c'è una dimensione costantemente onirica, sospesa, notturna, da fase rem di un incubo ricorrente - quello della frantumazione [...] Vai alla recensione »
La Napoli cinematografica in vetrina al Torino Film Festival non si limita a cavalcare l'onda dell'attuale stato di grazia produttivo e creativo. Nello spirito elastico e disinibito (con punte pop) del calendario approntato dal direttore Steve Della Casa non rientrano, infatti, le messe cantate e ieri sera la conferma è venuta dall'affollata anteprima del docufilm "Svegliami a mezzanotte" di Francesco [...] Vai alla recensione »
"Durante l'estate dei tredici anni sperimento uno stato d'animo che non riesco a definire. È qualcosa di diverso dalla comune tristezza; assomiglia più alla perdita di senso. Sento una certa tristezza; sento una certa tristezza e non so da dove viene..." È uno strano oggetto lo Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno, sfuggente, di complessa "etichettatura".
"Mi sono uccisa il 26 luglio 2012. Avevo da poco compiuto 32 anni e da neppure quattro mesi partorito la mia prima e unica figlia, Greta". Fuani Marino torna faticosamente alla vita dopo un salto nel vuoto di quattro piani. Anni più tardi darà alle stampe Svegliami a mezzanotte (Einaudi, 2019), libro con cui delimita un prima e un dopo rispetto a quel tentativo (fallito) di suicidio: "Il prima è una [...] Vai alla recensione »