Anno | 2022 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 115 minuti |
Regia di | Parker Finn |
Attori | Sosie Bacon, Jessie Usher, Kyle Gallner, Rob Morgan, Kal Penn Caitlin Stasey, Judy Reyes, Gillian Zinser, Robin Weigert, Marti Matulis. |
Uscita | giovedì 29 settembre 2022 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,58 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 settembre 2022
Una donna è costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Super, In Italia al Box Office Smile ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 353 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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La psichiatra Rose Cotter nasconde un trauma di gioventù: ha assistito al suicidio della madre, senza intervenire in alcun modo e senza poi riuscire a perdonarsi per questo. In cura da lei si reca la giovane Laure, a sua volta traumatizzata per aver assistito al violento suicidio del proprio insegnante, e le racconta una storia di possessione demoniaca, con vivide allucinazioni, prima di uccidersi in maniera orribile. Nel racconto di Laure la premessa a un evento violento è sempre costituita da un sorriso inquietante, che compare sul volto di queste allucinazioni, e spinge verso la follia la vittima.
In linea con una parte consistente della produzione horror del terzo millennio, Smile non cerca di stupire per originalità, ma ricorre ad altri strumenti di terrore.
Il debuttante Parker Finn sviluppa il soggetto del suo precedente cortometraggio Laura Hasn't Slept, premiato al SXSW Festival, estendendolo fin quasi a due ore, e necessariamente elaborando una genesi più compiuta della "possessione" in atto. Per farlo si adagia su un copione già visto, quello della cosiddetta "catena di S. Antonio", resa celebre da The Ring e rielaborata da It Follows, secondo cui una maledizione implacabile viene trasferita da una vittima all'altra finché qualcuno non avrà interrotto la sequenza.
Si trovano più nel film di David Cameron Mitchell che in quello di Hideo Nakata i prodromi di Smile, per la modalità di comparsa dell'elemento soprannaturale e la capacità di questi di non essere visto se non dalla vittima. A mo' di compensazione di questa opprimente sensazione di déja vu, Smile introduce alcuni dettagli che calano la situazione nel disagio della contemporaneità.
Tanto il sorriso forzato - chiaro simbolo della necessità di esibire uno stato d'animo raramente corrispondente al vero - che la necessità per il demone di un pubblico da influenzare rimandano chiaramente ai social network e alle dinamiche, spesso distorte, della socializzazione odierna. Un elemento interessante, seppur poco approfondito, che incrementa il disagio nello spettatore e l'immedesimazione nella protagonista, alle prese con una situazione triplamente angosciante.
Rose è insieme prigioniera del proprio passato, considerata una visionaria dal compagno Trevor - ancora una volta un partner insensibile e cinico, come già in Midsommar e in altri esempi recenti del genere - e dai parenti stretti e infine consapevole di vivere un crescente pericolo senza una soluzione apparente. Per combattere il demone occorre combattere prima contro i propri demoni, sembrerebbe sentenziare Finn, ma lo svolgimento non è privo di sorprese da questo punto di vista.
Abbondanti ma non sempre riusciti i jump scare, come pure una certa dose di violenza politicamente scorretta, che nell'asettico e regolamentato presente non può che giungere benvenuta. Tra alti e bassi, ma sufficiente per gli amanti del genere. Il prosieguo della carriera di Finn merita comunque attenzione.
SMILE disponibile in DVD o BluRay |
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Centoquindici minuti di film horror sono troppi anche per i buongustai. Specie se sono tirati, allungati, eccessivamente dilatati per cercar di accalappiar la tensione, palpabile, quella sì, ma alla lunga stancante. La trama del debuttante Parker Finn alla regia di questo Smile, prodotto psico-horror che strizza l’occhio, per non dire che copia spudoratamente, It follows, altra pellicola [...] Vai alla recensione »
Ormai i film horror che sanno stupire e lasciare qualcosa agli occhi di chi ripone ancora oggi un briciolo di speranza non esistono più: Smile, l'ennesima conferma. Senza idee senza originalità e senza brividi. Che peccato
Per sceneggiatura, regia e fotografia, si tratta di un horror decisamente superiore alla media. Lo si capisce anche dal cast, di inusuale livello. Inquietante, come lo é la ripetitivitá del Male.
Entrato senza molte aspettative in sala , uscito estremamente sorpreso. Uno degli horror migliori che ho visto negli ultimi tempi a dire il vero. Nonostante l'idea di fondo , non sia molto originale , mi ha ricordato in alcune sfumature il film "Obbligo o Verità?" , è un film che mi ha fatto prendere qualche spavento. I jumpscare sono veramente ben studiati , la scelta delle [...] Vai alla recensione »
Una risata vi seppellirà. Anzi, vi ha già seppellito se il celebre motto sessantottino ritorna come espediente narrativo di un horror di consumo. Di riso si può morire del resto, ce lo aveva già insegnato Guglielmo da Baskerville nel Nome della rosa. Rose è anche il nome della protagonista di questo piccolo caso cinematografico del 2022, Smile (disponibile su Sky Primafila).
E fu così che, proprio mentre gli occhi di critica e pubblico erano rivolti verso l'alto come in Nope, proprio mentre le attenzioni sembravano monopolizzate da questo nuovo tentativo di nobilitare l'horror, di acchiappare anche il pubblico più snob e schizzinoso battendo con insistenza la strada dell'iper-autorialità a tutti i costi; proprio mentre si celebravano i vari Jordan Peele, Ari Aster, Robert [...] Vai alla recensione »
Grande successo negli Usa, discreto qui. Non aspettatevi chissà che, però non è affatto male questo indie horror opera prima. Comincia anzi benissimo, con una psichiatra - dal passato traumatico forte, neanche a dirlo, dai - tanto coscienziosa quanto sfigata, e le tocca una paziente che dice cose strane e ha un attacco di panico e sorride strano: quindi davanti a lei si taglia la gola.
La linea d'azione è chiara. Smile, ennesimo fenomeno dell'horror indie americano scritto e diretto dall'esordiente Parker Finn, pare posizionarsi nello stesso contesto di tanti horror artsy, tra Eggers, Aster ma sopratutto il David Robert Mitchell di It Follows. A tradirne l'ascendenza più o meno diretta basterebbe la sua storyline, che vede al centro del racconto Rose, psicologa dal passato oscuro [...] Vai alla recensione »
Mai rispondere alle telefonate dopo che il turno di lavoro è finito. Altrimenti si rischia di finire come la dottoressa Rose Cotter (Sosie Bacon, figlia di Kevin, anche se in viso ricorda più mamma Kyra Sedgwick), giovane psichiatra con qualche trauma nel passato (madre suicida, un classico), alla quale tocca in sorte una ragazza svalvolata che si taglia la gola davanti a lei, non prima, però, di essersi [...] Vai alla recensione »
Nel 2020 un cortometraggio intitolato "Laura Hasn't Sleep" ha raggranellato diversi premi nel circuito dei festival di settore, tanto che il suo regista, Parker Finn, è riuscito a sollevare l'interesse della Paramount. La major americana, infatti, non solo ha prodotto il suo lungometraggio di esordio "Smile", ma ci ha tanto creduto al punto di esentarlo dallo streaming televisivo, destinandolo dunque [...] Vai alla recensione »
Smile, horror psicologico ansiogeno e disturbante, segna il debutto cinematografico del regista Parker Finn che, partendo dall'intreccio di un suo corto del 2020, Laura Hasn't Slept, ha espanso la storia rendendola più coinvolgente e terrificante, connotandola di un'aspetto psicologico distruttivo capace di catturare l'attenzione dello spettatore. Rose Cotter, una psichiatra (interpretata da Sosie [...] Vai alla recensione »
"That's the time you must keep on trying | Smile, what's the use of crying? | You'll find that life is still worthwhile | If you just smile". Così cantava nel 1954 Nat King Cole sulla musica scritta quasi venti anni prima da Charles Chaplin per la colonna sonora di Tempi moderni; erano tempi moderni anche quelli del dopoguerra, eternamente moderni, sempre spinti verso il boom, la crescita apparentemente [...] Vai alla recensione »
Di sorrisi inquietanti, nella storia dell'horror e non solo, ne abbiamo visti tanti. La postura facciale che per eccellenza dovrebbe esprimere vicinanza e affabilità è stata sovente rovesciata di senso dal cinema "di paura" (e più in generale da tutto quello dai toni più cupi); un rovesciamento basato su una modulazione dell'espressività facciale che, col maggiore o minor uso di alcuni muscoli, può [...] Vai alla recensione »