Titolo originale | Ringu |
Anno | 1998 |
Genere | Horror |
Produzione | Giappone |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Hideo Nakata |
Attori | Nanako Matsushima, Miki Nakatani, Hiroyuki Sanada, Yuko Takeuchi . |
Tag | Da vedere 1998 |
MYmonetro | 3,13 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 marzo 2020
Argomenti: Ring - La saga giapponese Sadako/Samara
Una leggenda metropolitana diventa realtà: c'è una videocassetta in giro e se la guardi, dopo una settimana muori. Reiko, una giornalista, è scettica ...
CONSIGLIATO SÌ
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Una leggenda metropolitana diventa realtà: c'è una videocassetta in giro e se la guardi, dopo una settimana muori. Reiko, una giornalista, è scettica in proposito. Quando per un'assurda coincidenza muoiono sua cugina e un suo amico, si insospettisce e scopre che i due hanno visto il video insieme proprio una settimana prima. Reiko coinvolge il suo ex-marito Ryuji in un'indagine frenetica per salvare le loro stesse vite, dopo che i due hanno visto la cassetta, che li porta a riesumare un misterioso caso paranormale del passato. Come molto spesso accade per l'horror giapponese, l'idea di partenza di Ringu vale mezzo film. Quando la seconda parte sconfina nella ghost story, il relativismo culturale ci impedisce di godere del genuino e reverenziale terrore che i nipponici hanno per i fantasmi, e che purtroppo, agli occhi degli spettatori occidentali, rende alcune trovate che dovrebbero far paura piuttosto inefficaci. Un film comunque tanto interessante da meritarsi due sequel, un remake hollywoodiano e una nutrita schiera di ammiratori che già parlano di "cult". Di certo una boccata di aria nuova in un genere che sembrava moribondo.
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Vero fenomeno di culto, il film "che ha terrorizzato il Giappone", tratto dall'omonimo romanzo di Koji Suzuki, Ring (Ringu, nell'originale) è un film abilissimo nel mantenere sempre ben alta la tensione, che trae la propria forza nel suggerire più che nel mostrare, in netta antitesi, dunque, con una certa estetica dello splatter e dell'iperviolenza tipica dell’horro [...] Vai alla recensione »
Il mamma mia non è per il film, ma per i recensori, ma come si può pensare di guardare prima un remake e poi l'originale? Eppure ci vuole poco sale in zucca per capire che l'originale va visto prima del remake, anzi se uno il sale in zucca c'è l'ha eviterebbe proprio il remake. Un remake può andar bene da vedere al cinema(sempre con precedente visione del film originale), ma poi non dovrebbe ro neanche [...] Vai alla recensione »
naturalmente chi ha già visto prima la versione americana, saprà già la storia e cosa succede, perciò il film sarà "svantaggiato". bene, sedetevi sul divano e concentratevi benissimo sul film, su tutto. non vi piace? riguardatelo ancora.. vi piacerà da morire. gli americani hanno talmente reso demoniaca la bambina che uno si aspetta di vedere una bambina orrenda e decomposta.
storia davvero interessante. poca paura ma comunque tensione sempre elevata. la scena finale della comparsa di sadako davvero girata bene. a differenza di samara, sadako ha dei movimenti davvero diabolici e animaleschi. colonna sonora discreta.
dopo tanto ho avuto la possibilità di vedere ringu, papà dell'horror japponese. nakata crea un perfetto thriller sovrannaturale. sadako (più conosciuta con il nome di samara) è uno dei cattivi horror che preferisco! l'idea di partenza poi (la videocassetta maledetta ecc) vale già mezzo film. progressivamente il film cambia aspetto mutando in horror puro solo alla fine.
La pellicola di Nakata, e voi del sud non aggiungete una sillaba per carità, è la madre di tutti gli horror basati sulla visione letale di videocassette maledette, per la verità meno spaventosa di tutti i sequel, i prequel ed i remake che se ne faranno in seguito e difficile da seguire fino in fondo per la noia mortale emanata non dalla videocassetta ma dal film stesso.
I giapponesi gli horror li sanno fare , ne è prova questo film veramente terrificante,che con alcune geniali trovate riescì a spaventare gli spettatori,anche quelli più smaliziati come il sottoscritto,ha avuto remake e sequel a riprova del fatto che era veramente efficace. Riuscito horror nipponico
Sicuramente meglio del remake americano (ci voleva poco) , il primo lungometraggio tratto dall'ononimo libro (a sua volta tratto da un racconto popolare orientale) è definibile come un ottimo film horror come intensità e attrazione, ma che lascia un pò troppi punti in sospeso. Premetto che avevo aspramente criticato la versione americana uscita [...] Vai alla recensione »
"Ring" è un horror riuscito: ha una storia originale e terrificante, una fotografia molto cupa e fredda, un ritmo molto lento ma quasi ma noioso (anzi è proprio questa eccessiva lentazza che regala al film momenti di vero panico), e una sceneggiatura all'altezza. Un consiglio a tutti quanti però: non guardatevi assolutamente il remake! Dopo che l'ho visto.
Filmetto senza pretese, con uno sviluppo lentissimo e pochi momenti di tensione. Fino agli ultimi 15 minuti è più che altro un poliziesco con elementi di sovrannaturale. La cosa peggiore è che lo spettatore non è posto in grado di comprendere quanto sta succedendo dallo sviluppo della trama, e il regista si prende la libertà di scoprire poteri paranormali nei protagonisti [...] Vai alla recensione »
la prima volta che io guardo il film qui,non ho ancorA A COMMENTARE