Una commedia con al centro il grande François Berléand. Online grazie alla rassegna Arkadiko.
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di Roberto Manassero
Il settantacinquenne Germain vede la sua vita andare in pezzi quando l’adorata moglie Lise muore improvvisamente. Mantenendo fede a un patto che i due coniugi si era reciprocamente fatti, Germain si iscrive al corso semi-amatoriale di danza contemporanea. Una commedia malinconica sull’elaborazione del lutto, dove la danza ribadisce la sua funzione quasi magica, certamente curativa, e la famiglia viene ironicamente dipinta come una gabbia da cui fuggire.
Cuore del film è naturalmente l’interprete protagonista François Berléand, che presta al personaggio di Germain il proprio corpo estraneo ai canoni della danza e il suo animo inquieto e un po’ burbero, ma sa accogliere un altro mondo rispetto a quello che ha sempre vissuto, conquistandolo un po’ alla volta e facendosene a sua volta conquistare. Dove Last Dance dà il meglio è nella ripresa della danza, nella vicinanza fra i corpi e la macchina da presa e nei rapporti che Germain instaura in scena.