Titolo originale | About Joan |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Germania, Irlanda |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Laurent Larivière |
Attori | Isabelle Huppert, Lars Eidinger, Swann Arlaud, Freya Mavor, Stanley Townsend Eanna Hardwicke, Florence Loiret-Caille, Breffni Holahan, Leo Hanna, Fabrice Scott. |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 2 gennaio 2023
Quando una figura riemerge dal suo passato, Joan si ritira in campagna con suo figlio Nathan. Lì comincia a ricordare frammenti del suo trascorso e a riportare alla mente vecchi incontri romantici.
CONSIGLIATO SÌ
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Mentre guida su una strada notturna verso una casa di campagna francese, una donna racconta la sua storia. Si chiama Joan e ha vissuto di amori forti in paesi diversi, dall'Irlanda della giovinezza, quando il ladruncolo Doug le ha scippato il cuore, fino alla Germania dove ha vissuto con Tim, il romanziere turbolento che l'ha accompagnata in età adulta. In mezzo la natura francese, dove Joan ha cresciuto il figlio Nathan in una splendida villa. Ora, dopo un incontro casuale tra le strade di Parigi, Joan si troverà a fare i conti con i fili intrecciati della memoria.
Un melodramma sofisticato che cela riflessioni e pensieri più complessi di quanto si possa immaginare dalla "copertina". Non poteva essere altrimenti, perché in About Joan i libri, la letteratura e persino le fotografie sono testimoni inattendibili dell'esperienza umana, simboli che il regista Laurent Larivière dichiara sfuggenti sin dalla prima scena attraverso uno sguardo in macchina.
Pur soltanto alla seconda regia cinematografica (Je suis un soldat la prima, presentata in Un certain regard a Cannes), Larivière è una personalità dalla solida cifra artistica, che ha tanto scritto e diretto tra il teatro e i cortometraggi.
In About Joan ha messo molto della sua ricerca intellettuale, che a volte minaccia di appesantire il film e che di certo gli toglie naturalezza. Ma anche nella sua dimensione artificiale e costruita, è un'opera affascinante sui ricordi che si hanno e su quelli che si crede di avere, magari solo perché una storia sentita tante volte ci fa sembrare di averne delle prove.
La presenza di Isabelle Huppert - senza tempo, con vaste riserve di profondità emotiva e quella capacità di creare pathos e poi demolirlo in un istante con un tocco di commedia - fa tantissimo per le sorti del film, grazie al personaggio di una donna che nel nome contiene il futuro e le possibilità ("vedremo"), ma che non si è del tutto liberata dalle trappole del passato. Una dinamica che fa eco a diversi dei suoi ruoli più famosi, e che trasforma ad esempio About Joan in una versione graffiata, offuscata e invertita dello straordinario Le cose che verranno di Mia Hansen-Løve.
L'ottimo cast di supporto include i sempre piacevoli Lars Eidinger e Swann Arlaud con la loro mascolinità di segno opposto, mentre le versioni giovanili di alcuni personaggi (Freya Mavor ed Éanna Hardwicke) sono abbastanza vivide e d'impatto da restituirci quel senso profondo di desiderio e rimpianto che associamo a certi ricordi. Larivière danza tra le epoche e i paesi, ma fa in modo che ogni volta di essi rimanga qualcosa; e alla fine, quando ci si trova a tirare un bilancio in un giardino soleggiato, non c'è molto altro che importi.