Anno | 2021 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Sean Baker (II) |
Attori | Simon Rex, Bree Elrod, Suzanna Son, Ethan Darbone, Brenda Deiss Judy Hill, Brittney Rodriguez, Sam EidsonVicky, Brandon Lott, Marlon Lambert, Lindsey Fuller. |
Uscita | giovedì 3 marzo 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,14 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 2 marzo 2022
Un ritratto cupo, divertente e umano di un imbroglione tipicamente americano, e della sua città natale che lo tollera a malapena. Il film è stato premiato a National Board, ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Spirit Awards, ha ottenuto 1 candidatura a NSFC Awards, In Italia al Box Office Red Rocket ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 9,3 mila euro e 6,4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Mikey Saber, quarantenne ex star del cinema porno, torna dalla California a Texas City coperto di lividi e con 22 dollari in tasca, e fa di tutto per rientrare in casa dalla moglie Lexi, che ha abbandonato tempo prima. Lexi vive con la madre, malata e tossica, e campa di espedienti, e nonostante l'iniziale diffidenza accetta il ritorno di Mikey prima per denaro, poi nella speranza di ricostruire un rapporto coniugale. Ma il bellimbusto, che nel frattempo ha avviato un traffico di marjuana fra gli operai di una fabbrica locale, si imbatte in Strawberry, cameriera di un donut shop, e intravede in lei la possibilità di una rentrée trionfale nel giro del porno.
Sean Baker torna a raccontare i margini della società americana attraverso un'estetica che trascina Edward Hopper nel Ventunesimo secolo, arricchendo i suoi quadri desolati di tinte acide e luci al neon.
Questa volta Baker fa affidamento su un nuovo (per il suo cinema) direttore della fotografia, Drew Daniels, che sa sfruttare bene la crudeltà delle luci texane e la sfumatura pop dell'urbanistica del Southwest.
La storia, scritta dal regista insieme al sodale di sempre Chris Bergoch, traccia un provocatorio parallelo fra Mikey, incarnazione di una mascolinità tossica ma in qualche misura seducente, e Donald Trump, perché sullo sfondo si svolge la campagna elettorale del futuro presidente degli Stati Uniti contro Hillary Clinton.
Il filo conduttore, qui come nei film precedenti scritti e diretti da Baker, è la
mercificazione del sesso e l'oggettivizzazione del corpo, prevalentemente femminile
ma in questo caso maschile, a scopo (im)puramente commerciale. La performance
centrale di Simon Rex, rapper, VJ e attore di film di serie B emerso all'onore delle
cronache per un video virale in cui si masturbava per il pubblico gay, è
quintessenzialmente fisica: la postura, la camminata, la gestualità del corpo sono
altrettanto se non più comunicativi della sua parlantina. Mikey è un drifter senza
scrupoli ma non privo di charme che ricorda il Connor di Fish Tank, e Rex
gli regala tutto: sguardo, spudoratezza, muscoli e superdotazione.
Sean Baker si conferma un grande regista di attori non solo perché "usa"
esplicitamente Rex in tutte le sue potenzialità, ma perché riesce a trarre il meglio sia
dagli attori professionisti, come la splendida Bree Elrod, un vero caleidoscopio di
emozioni nel ruolo di Lexi, e la sorprendente e pruriginosa Suzanna Son (Strawberry),
che da non professionisti come Brenda Deiss (la madre di Lexi) e Ethan Darbone
(Lonnie, il vicino di casa di Lexi, che nella sua mascolinità arrendevole è facile preda
delle millanterie di Mikey).
Baker costruisce universi che sono allo stesso tempo respingenti e irresistibili, non
indugia mai troppo a lungo su una scena e ha il coraggio di operare tagli di montaggio
drastici, sia visivi che acustici, che mantengono alta e adrenalinica l'attenzione di chi
guarda. I suoi punti deboli sono invece l'eccessiva durata complessiva dei suoi
racconti e l'incertezza nei finali, probabilmente conseguenza di quell'innamoramento
per i personaggi e le immagini che rendono vivo e pulsante il suo cinema. Ma il suo è
un ritratto carismatico della provincia americana e della perversa complessità della
natura umana, anche quando è appiattita su una bidimensionalità che è il risultato di
una (in)cultura programmatica.
L'immagine simbolo di Red Rocket (il nome in slang dell'erezione
canina), nonché di tutto il cinema di Baker, è la canna rollata con una cartina che
riproduce i colori della bandiera americana, ma anche la bicicletta da Pee Wee
Herman con cui Mikey attraversa la frontiera del Far West contemporaneo.
Sean Baker è sicuramente la voce più interessante e rivoluzionaria del panorama indipendente americano. Solo lui riesce a trascinarti all'interno di storie e personaggi che ti fanno toccare con mano un certo tipo di esistenza borderline che si consuma all'interno di grandi città o piccoli paesi di provincia. Da Four Letters Words (2000), a Tangerine (2015) fino a Un sogno chiamato Florida (2017), presentato [...] Vai alla recensione »
Mikey Saber è un ex pornostar, che, dopo aver collezionato una serie di fallimenti, per uscire da una situazione rischiosa, decide di tornare nella sua città natale, Texas City, cercando rifugio a casa della moglie, Lexi, e della suocera. Nelle intenzioni Mikey vorrebbe ricostruirsi una vita migliore e far funzionare il suo matrimonio, ma non è facile e la strada sbagliata sembra sempre la più semplice [...] Vai alla recensione »
Mikey, una carriera di pornostar alle spalle, torna nella città natale in Texas senza soldi e lavoro, chiedendo ospitalità all' ex moglie: campa così di espedienti, fino a quando non conosce una ragazzina. Ma l'uomo non ama la minorenne Strawberry: in lei vede solo un possibile rilancio nell'industria a luci rosse. Un altro viaggio in un'America marginale per Sean Baker (Tangerine, Un Sogno Chiamato [...] Vai alla recensione »
La decadenza dell'Occidente e dell'identità maschile rispecchiata dal ritratto di un cialtrone inaffidabile e irresponsabile ma superdotato, che fu un Rocco Siffredi nella Los Angeles dei pornodivi e ora, caduto in disgrazia, è tornato in Texas dalla ex-moglie a spacciare droga. L'incontro con una lolita eroticamente molto spigliata gli farà sognare un ritorno agli antichi fasti.
Parlando di cinema, la settimana è ottima. Tre titoli da vedere subito, e se interessa il genere neanche "The Batman" di Matt Reeves è da buttare: solo, dovrebbero smetterla di trasformare i supereroi in rimuginanti campioni di esistenzialismo. "Red Rocket" racconta un giovanotto che torna al paesello natìo, nel Texas profondo. Faceva l' attore porno, ma i giorni migliori sono alle spalle.
Arriva dalla città dove succede tutto - New York - ma è cresciuto in una sorta di enorme provincia (il New Jersey): fa film da più di 20 anni, uno - «Tangerine», che lo ha fatto notare - lo ha girato con un iPhone 5S, un altro, «Un sogno chiamato Florida», è diventato un caso e ha quasi portato Willem Dafoe all'Oscar. Ha pochi paragoni, non solo in America, il 51enne Sean Baker, indipendente di culto, [...] Vai alla recensione »
Con Red rocket Sean Baker ci regala una pastorale americana per adulti, di fatto una commedia, e un altro studio della vita ai margini, molto vicino nello spirito al film che l'ha rivelato, Tangerine. Il rapper, comico e pornostar una tantum Simon Rex offre una divertente interpretazione nei panni di un ex attore porno, Mikey Saber, la cui carriera è andata a rotoli.
Mikey Saber è un attore porno che torna da Hollywood nel natale Texas, ristabilendo rapporti con la ex moglie (e conseguente suocera) e invaghendosi di una cameriera di una caffetteria, nemmeno maggiorenne. Ma è maldestro e sa combinare solo guai. Il sogno americano si infrange sulla stupidità di chi lo vorrebbe conquistare, ma il film si avvia stancamente dentro percorsi prevedibili e ormai consumati, [...] Vai alla recensione »
Come finisce Red Rocket - storia di un pornoattore a fine carriera che torna dall' ex moglie, viene accettato ma si invaghisce di una cassiera di un donut shop non interessa a nessuno. Nemmeno al regista, che confeziona un film ammiccante ma non volgare, confermandosi un fuoriclasse nello scolpire i personaggi. Magistrali quelli femminili dell' ex consorte che vive di espedienti, la madre malata e [...] Vai alla recensione »
Chi è Mickey (Simon Rex)che conosciamo su un bus senza un soldo, nonostante le arie che pretende di darsi, mentre sta tornando a casa, a Texas City - periferia orizzontale dominata dalle raffinerie di petrolio? Attore porno ormai bandito da Los Angeles è costretto a riparare dall' ex moglie Lexi (Bree Elrod) che sembra però molto poco felice di vederlo.
Mikey corre nudo (senza una ciambella avvolta in vita come nel poster del film) nella periferia degradata di Texas City. Corre nudo perché sta scappando e non ha avuto tempo di coprirsi, e dopotutto gli viene naturale farlo, visto che è un attore porno tornato nella città natale per ricominciare una nuova vita. Mikey è la quintessenza dell' immaturità canaglia, grande parlantina, prende da tutti e [...] Vai alla recensione »
Alla galleria scalcaganta di esuberanti freak accolti dal cinema di Sean Baker direttamente da un'America marginale e degradata si aggiunge Mikey Saber, spiantato ex attore di film per adulti (sperimentati anche dal suo irrefrenabile interprete Simon Rex). Ormai sul viale del tramonto, l'uomo torna al luogo natio, una cittadina portuale texana dove è malvolentieri ospitato dall'ex moglie e dalla suocera, [...] Vai alla recensione »
Tra i principali esponenti del cinema indie americano dell'ultimo ventennio, Sean Baker ha iniziato negli ultimi anni a farsi notare anche nel circuito festivaliero europeo, ottenendo maggiori attenzione e considerazione anche da un pubblico e da una critica leggermente più mainstream di quelli che lo avevano seguito in precedenza. Merito degli ultimi lavori, soprattutto Tangerines e Un sogno chiamato [...] Vai alla recensione »
Nel precedente Florida Project (uscito in Italia come Un sogno chiamato Florida) era la Celebration dei Kool & the Gang ad accoglierci, in questo nuovo Red Rocket è la Bye, Bye, Bye degli N*Sync a essere ricorrente. Anche musicalmente, Sean Baker si diverte a giocare con le icone della nostra contemporaneità cercando di produrre un effetto di straniamento simile a quello prodotto con le immagini.
Mikey (Simon Rex), ex attore di film per adulti attualmente molto male in arnese, fa ritorno in Texas dove aveva vissuto in passato, in un piccolo paese che pare un quadro surreale dipinto nel didietro del mondo. Lo attendono la moglie apatica nonché tabagista da cui è separato, la di lei madre, un vicino tanto ingenuo quanto irresponsabile, una spacciatrice di colore e soprattutto una teen-ager determinata [...] Vai alla recensione »
In Tangerine una prostituta trangender appena uscita di prigione attraversava i sobborghi più malmessi di Los Angeles per scoprire se il pettegolezzo che riguardava il tradimento del suo compagno (nonché datore di lavoro) rispondesse a verità. In The Florida Project (Un sogno chiamato Florida in Italia) una bimbetta di sei anni si trova in un motel fuori dal mondo, a un passo dal Walt Disney World, [...] Vai alla recensione »
Capitolo quarto di una ideale tetralogia di Baker sui sex worker : dopo la California di Starlet e Tangerine e la costa opposta di Un sogno chiamato Florida, qui ci si arena nel profondo Texas, dove Mikey Saber, pornostar in declino e completamente al verde, fa ritorno con la coda (e la «dimensione artistica») tra le gambe. Irresponsabile e infantile, come il presidente che l'America si accinge a eleggere [...] Vai alla recensione »
Mikey Saber è pieno di lividi, guarda sperduto il paesaggio che scorre dal finestrino del bus che lo riporta a casa. La destinazione è Texas City, una cittadina sulla Gulf Coast rovinata dalle raffinerie che ne segnano il profilo e ne hanno devastato, con la loro caduta, la speranza. Mikey aveva lasciato quel posto con la moglie, anni prima, in cerca di successo nella Southern California.
Il cinema di Sean Baker ha sempre ruotato attorno al sogno americano e al suo fallimento. Dopo aver esplorato degli inediti bassifondi hollywoodiani con Tangerine e catturato il controcampo disperato di Disneyland con Florida Project, qui, con Red Rocket, si cimenta con l'ennesima variazione sul tema provando a realizzare una sorta di reboot dell'American Dream.
Un'altra delusione a stelle e strisce nel concorso di Cannes: dopo il debolissimo «Flag Day» di Sean Penn, arriva un'altra pellicola americana ben al di sotto delle aspettative della vigilia. Si tratta di «Red Rocket», nuovo lungometraggio del talentuoso Sean Baker, regista che si era messo in luce con «Tangerines» e «Un sogno chiamato Florida». Protagonista di «Red Rocket» è un attore e produttore [...] Vai alla recensione »
Un attore porno torna da Hollywood nel natale Texas, ristabilendo rapporti con la ex moglie (e conseguente suocera) e invaghendosi di una cameriera di una caffetteria, nemmeno maggiorenne. Ma è maldestro e sa combinare guai. Il sogno americano si infrange sulla stupidità di chi lo vorrebbe conquistare, ma il film si avvia stancamente dentro percorsi prevedibili e ormai consumati, canzoni di appoggio [...] Vai alla recensione »
Diretto da Sean Baker, campione dell'indie americano, sceneggiato a quattro mani con Chris Bergoch, Red Rocket annovera Simon Rex - anche egli già attivo nel cinema a luci rosse - nei panni di Mikey Saber, una pornostar fallita che torna nella sua piccola città natale in Texas, dove in realtà nessuno lo vuole. Ritroverà la moglie Lexi (Bree Elrod), al pari della madre fulgido esempio di white trash, [...] Vai alla recensione »