Titolo originale | Haut et Fort |
Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Marocco, Francia |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 33 sale cinematografiche |
Regia di | Nabil Ayouch |
Attori | Ismail Adouab, Nouhaila Arif, Samah Baricou, Abdelilah Basbousi, Anas Basbousi Soufiane Belali, Zineb Boujemaa, Amina Kannan, Marwa Kniniche, Maha Menan. |
Uscita | giovedì 23 giugno 2022 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 2,75 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 giugno 2022
Anas, ex rapper, incoraggia un gruppo di giovani marocchini a liberarsi dal peso delle tradizioni per vivere la loro passione ed esprimersi attraverso la cultura hip hop.
CONSIGLIATO SÌ
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In un quartiere popolare di Casablanca arriva Anas, un ex cantante rapper che ha ottenuto un incarico di insegnamento in una scuola ad indirizzo artistico che ha al vertice una direttrice piuttosto rigida. Anas non ha una casa e dorme in macchina ma in classe si presenta come un docente che non rinuncia a pretendere risultati dagli allievi, pronto anche a trattarli con durezza verbale quando gli presentano esibizioni di hip hop velleitarie.
Il film di Nabil Ayouch si presenta come un sintetico trattato socio-psicologico sulla gioventù marocchina realizzato utilizzando l'hip hop come grimaldello per far saltare ogni reticenza.
Questi ragazzi e ragazze erano bambini quando la cosiddetta primavera araba apriva alla speranza di un rinnovamento reale di alcune società del Nordafrica. A distanza di anni quelle speranze hanno dovuto fare il conto con la realtà e con i pregiudizi che ancora dominano la società. Il microcosmo che Anas si trova di fronte in parte lo subisce e in parte ne è portatore e la possibilità di esporli oralmente seguendo un metro lo tenta fin da subito.
Quello che però l'insegnante vuole che emerga non sono i piccoli rancori e le frustrazioni private ma un più ampio e critico sguardo su quanto li circonda, sul loro presente e su ciò che li attende nel futuro. Ecco così che progressivamente le questioni politiche e religiose si fanno strada, pur tra timori, reticenze e difficoltà.
Ayouch le riprende stando addosso ad ognuno ed ognuna degli studenti rilevando anche come il sessismo sia ancora purtroppo presente in qualche maschio delle nuove generazioni. Grazie al canto ed alla musica il film ci offre un interessante spaccato generazionale che, partendo dal basso, così come la storia stessa dell'hip hop ha fatto, si presenta come sinceramente rivelatore.
Un uomo percorre in automobile strade ad alta velocità per poi addentrarsi in vicoli pieni di gente dove non è semplice avanzare, si perde, chiede informazioni, sta cercando un centro culturale. È arrivato a Sidi Moumen, quartiere di Casablanca. Di lui si sa, e si saprà, quasi nulla. Si chiama Anas, è un ex rapper e ha deciso di intraprendere un nuovo percorso di vita e professionale insegnando il [...] Vai alla recensione »
Fuori ci sono le strade di Casablanca, i tetti e un'affollata preghiera collettiva. Dentro abitano i sogni di una generazione che (si) vuole raccontare in prima persona, esprimere direttamente le proprie idee sull'emancipazione della famiglia, il ruolo della donna, la politica, la religione. Casablanca Beats non ha la spinta del reportage del film scandalo di Nabil Ayouch Much Loved, ma piuttosto cerca [...] Vai alla recensione »
Sono corpi che si muovono, marea alta e feroce nella notte, marea bassa e spensierata durante il giorno. È una ragazza su una terrazza abile nel danzare tra i fili del proibito, laddove il rischio aumenta perché nessuno conosce il numero dei fili e quanto siano tesi. Dopotutto sono confini mentali, religiosi e politici, e i giovani si avvicinano a essi, li sfiorano, si allontanano per il tempo di un [...] Vai alla recensione »
Il rapper Anas insegna hip hop in un centro culturale di Sidi Moumen, quartiere problematico alla periferia di Casablanca segnato da povertà, malessere sociale e mancanza di prospettive. Nella musica i ragazzi vedranno un'opportunità di espressione personale e una speranza di riscatto nei confronti di una tradizione oppressiva. Primo film marocchino ammesso al Concorso ufficiale di Cannes dal 1962, [...] Vai alla recensione »
Asan è in macchina, perso nelle strade di Sidi Moumen, il sobborgo di Casablanca da cui provenivano i terroristi autori degli attacchi suicidi del 2003 e del 2007. Asan è un rapper, la cui carriera si suppone a un punto morto, ed è diretto al centro culturale del quartiere dove è destinato a insegnare hip-hop ai ragazzi di zona. Il suo approccio - con la dirigenza scolastica e con gli alunni - conflittuale: [...] Vai alla recensione »
Haut et Fort segna la prima volta in competizione a Cannes di un film marocchino. Sebbene nato in Francia, il regista Nabil Ayouch è il portabandiera cinematografico del paese maghrebino, che ha rappresentato nella corsa all'Oscar con Mektoub (1998) e Alì Zaoua, prince de la rue (2000). Di lui si ricorda soprattutto Much Loved, che presentato alla Quinzaine nel 2015 venne vietato in patria "per oltraggio [...] Vai alla recensione »
Nel quartiere di Sidi Moumen a Casablanca un gruppo di studenti vengono incoraggiati a superare tradizioni e regole attraverso l'hip-hop, incontrando le resistenze dei conservatori. Un musical libero e liberatorio, che sprigiona energia, forza, coraggio e voglia di cambiare, nonostante una struttura assai semplice e tematiche affrontate senza troppa profondità.