Un survival movie 'abissale' che imbarca acqua e mostri marini. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
In fondo all'oceano un gruppo di scienziati sopravvive all'esplosione di una base sperimentale di perforazione e prova a raggiungere una piattaforma dismessa fornita di capsule 'di salvataggio'. Il team avanza verso l'obiettivo ma si accorge presto di non essere solo: dei mostri marini infestano gli abissi.
Leggero come un film di serie B, Underwater parte da un'idea semplice, sopravvivere a un'escursione in fondo all'oceano, senza sovvertire i codici o reinventare il genere. Uno spazio buio a 10.000 metri di profondità è un'incredibile risorsa di terrore. Ma Underwater non si prende il rischio e sceglie una mostruosità convenzionale.
A trionfare è di fatto l'amore ma in un futuro condannato che condanna l'avvenire dell'umanità.
Colpo di genio del film il personaggio di Kristen Stewart, che si impone come eroina vigorosa e umana.
In occasione dell'uscita al cinema di Underwater, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.