Titolo originale | Le Miracle du Saint Inconnu |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Marocco, Francia, Qatar, Libano |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Alaa Eddine Aljem |
Attori | Younes Bouab, Salah Ben Saleh, Bouchaib Semmak, Mohammed Nouaimane, Anas El Baz Abdelghani Kitab, Hassan Ben Badida, Ahmed Yarziz, Rachid El Adouani, Mohamed El Moutamassik, Abdelghani Benizza, Adam Morjany, Folie, Idriss Rafi, Mohamed Hijrane, Abdelkarim Amine, Yahya Chabane, Zoubida El Idrissi, Jamila Amrani, Zahra Khalaoufi, Fatima Amzyane, Zakaria Bennis, Mehdi Hassnaoui, Oualid Kabboubi, Hamza Arts, Abdullah Bakhsh, Ayoub El Ahmadi, Fatima Al Marzooqi, Ibrahim Sulaiman. |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 aprile 2019
Un uomo cerca di recuperare una fortuna seppellita nel deserto dieci anni prima.
CONSIGLIATO N.D.
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Nel mezzo del deserto Amine scappa dalla polizia ma riesce a nascondere il suo bottino in una tomba. Quando ritorna dieci anni dopo, l'arida collina è diventata un luogo di culto dove i pellegrini si affrettano ad adorare colui che sarebbe stato sepolto lì: il santo sconosciuto. Obbligato a stabilirsi nel villaggio, Amine dovrà confrontarsi con gli abitanti senza perdere di vista la sua missione principale: recuperare i suoi soldi.
Una delle frasi più note ed usate al di fuori di qualunque contesto della teoria marxista è: "la religione è l'oppio dei popoli". Il fondamento della critica alla religione é: è l'uomo che fa la religione, e non è la religione che fa l'uomo. Essa rappresenta una coscienza di sé e vi ritrova una realtà fallace, poiché l'uomo non è solo il suo spirito, ma è il suo mondo, lo Stato, la legge.
Un malvivente, uscito di prigione, cerca di recuperare il bottino nascosto prima della cattura, ma scopre che sopra al nascondiglio nel frattempo è stato eretto un curioso santuario, dedicato ad un santo "sconosciuto". Commedia satirica marocchina, datata 2019, il film non ha sempre gli artigli affilati, ma fa spesso sorridere raccontando quanto la vita, in Marocco come nel resto del mondo, a volte [...] Vai alla recensione »