Un viaggio che si avvale della testimonianza e delle riflessioni di Tara Gandhi Battacharjee, nipote del Mahatma. Al cinema.
di Giancarlo Zappoli
L'India vista attraverso l'opera delle mani dell'uomo nell'ambito della tessitura in un viaggio che la regista, grande conoscitrice della cultura del subcontinente asiatico, ci fa compiere con il prezioso contributo della testimonianza e delle riflessioni di Tara Gandhi Battacharjee, nipote del Mahatma.
Sono rari i documentari che sappiano fondere spiritualità e produzione di manufatti ed occorre una effettiva conoscenza di entrambi gli aspetti per poterli fondere in un'unica opera. Si tratta di una qualità che non fa difetto a Gaia Ceriana Franchetti che, utilizzando come separazione dei capitoli in cui è suddivisa la sua opera (un'immagine dell'India composta da diversi tessuti) ci fa conoscere un aspetto di quel vasto Paese forse non a tutti noto.