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La nuova primavera di Daniel Auteuil, attore faro de La belle époque

Nell'atteso film di Bedos l'attore francese fa letteralmente scintille e dimostra ancora una volta di essere un irriducibile animale da palcoscenico. Dal 7 novembre al cinema.
di Marzia Gandolfi

La belle époque

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Daniel Auteuil (74 anni) 24 gennaio 1950, Algeri (Algeria) - Acquario. Interpreta Victor Drumond nel film di Nicolas Bedos La belle époque.
venerdì 25 ottobre 2019 - Celebrities

Nella cornice del Festival Lumière di Lione, Daniel Auteuil ha tenuto la settimana scorsa una masterclass davanti a un pubblico entusiasta e numeroso. Dosando sapientemente ricordi, pragmatismo e humour, si è assunto la responsabilità dei film fatti, soprattutto i 'peggiori', da cui giura di aver appreso di più sul mestiere dell'attore. Distillando la sua lezione di cinema ha rivendicato le sue scelte, guidate sempre dal piacere e mai dalla carriera. Gli crediamo sulla parola ma è soprattutto per Un cuore in inverno, il film più crudele, più bergmaniano e più bello di Claude Sautet, che è conosciuto e amato dal pubblico italiano. Personaggio antiromantico e antitriffautiano che offre le sue carezze solo agli oggetti e che solo la musica emoziona perché lo allontana dalla vita, il liutaio di Daniel Auteuil è uno di quei personaggi che restano per sempre aggrappati all'immaginario dello spettatore. Personaggio assente, che non ha accesso ai sentimenti, che è chiuso dal di dentro. Un profilo introverso che l'attore francese, nato ad Algeri, ha declinato negli anni, alternandolo a ruoli comici, perché Daniel Auteuil resta ostinatamente simpatico.

Lo sa bene Nicolas Bedos che con La belle époque (guarda la video recensione) regala all'attore una nuova primavera. Un'esperienza totalmente inedita in una commedia drammatica in cui Auteuil interpreta un disegnatore depresso a cui offrono la possibilità di rivivere il maggio del '74 e l'incontro con la donna della sua vita. Se da Sautet ha appreso il rigore e la semplicità, da Bedos impara a lasciare andare e a lasciarsi andare.

Figlio di cantanti di operetta, Daniel Auteuil non nasce per poco in un teatro d'opera ma cresce nelle quinte di un teatro lirico. La musica e le arie cullano la sua infanzia e gli regalano quella relazione naturale con la scena, dove è sicuro che niente di male può accadere perché tutto è già stato previsto.
Marzia Gandolfi

A quattro anni era il figlio di Madame Butterfly, a sei anni marciava a testa alta con le sigaraie della Carmen sulla scena, dove incontra Yves Montand e Michel Simon, Annie Cordy e Luis Mariano, e coltiva il mestiere che da grande farà con eccellenza diretto da autori maggiori. Il soldato agricoltore per Claude Berri (Jean de Florette), l'edonista Enrico di Navarra per Patrice Chéreau (La regina Margot), l'inaccessibile liutaio per Claude Sautet (Un cuore in inverno), il fratello troppo tenero di Catherine Deneuve per André Téchiné (La mia stagione preferita), il borghese parigino per Michael Haneke (Niente da nascondere), Daniel Auteuil ha una carriera ragguardevole (e fluida) ma resta umile, muovendosi tra il registro dell'interiorizzazione, l'empatia pudica e la riservatezza divertita.

Come il bel personaggio che gli serve Nicolas Bedos, l'attore ha visibilmente lavorato su stesso per risolvere i suoi dilemmi. Meno angosciato e più filosofo ne La belle époque approfitta della vita e del piacere di recitare accanto alla più bella, Fanny Ardant, l'ultimo grande amore di François Truffaut e l'unico grande amore di Victor. A fianco della leggenda bruna del cinema francese e nella commedia gioiosa del fils prodige di Guy Bedos, Auteuil passa a una velocità superiore facendosi perdonare l'arcaismo fallocratico della sua ultima regia (Sogno di una notte di mezza età).

Attore imprescindibile del cinema popolare francese (Quasi nemici - L'importante è avere ragione, negli ultimi anni ha avviato un significativo ritiro qualitativo e quantitativo sul fronte della scena cinematografica. È con soddisfazione allora che lo ritroviamo in un film che abita a pennello e in cui dimostra ancora una volta di essere un irriducibile animale da palcoscenico. Un ruolo in cui fa letteralmente scintille, un personaggio che è come un vecchio amico che accompagna sul set. Un plateau che ricostruisce un'epoca e ripara una vita sentimentale.

Daniel Auteuil è oggi il simbolo dell'attore di qualità francese che ha imparato a mettersi in pericolo, recitando come respira. Un attore dégagé in un mondo di attori engagé che recita una cosa alla volta, una vita alla volta. Un attore istintivo col naso tordu, il cui fascino viene dallo sguardo, dal suo barlume, da una fissità e una concentrazione che sentono bene l'inquietudine. Ci sono attori che aderiscono a un gruppo, a un'immagine, a una causa. Daniel Auteuil non sposa niente. "Non prendetevi per quello che dicono che siete", confessa al pubblico, chiudendo qualsiasi discorso sulla stigmatizzazione di un attore.


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In foto Daniel Auteuil in una scena del film La belle époque.
In foto Daniel Auteuil in una scena del film La belle époque.
In foto Daniel Auteuil in una scena del film La belle époque.

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