Titolo originale | Chun jiang shui nuan |
Titolo internazionale | Dwelling in the Fuchun Mountains |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Cina |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Xiaogang Gu |
Attori | Zhenyang Dong, Hongjun Du, Wei Mu, Luqi Peng, Youfa Qian Zhangjian Sun, Zhangwei Sun, Zikang Sun, Fengjuan Wang, Guoying Zhang, Lulu Zhang, Renliang Zhang, Yi Zhuang. |
Uscita | martedì 28 dicembre 2021 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,40 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 24 dicembre 2021
La malattia di uno dei quattro fratelli porta tutti a interrogarsi sul modo di mantenere insieme la famiglia. In Italia al Box Office Tiepide acque di primavera ha incassato 24,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La famiglia Yu si riunisce per il compleanno dell'anziana madre di quattro fratelli: il primo di questi è il proprietario del ristorante in cui si tiene la festa; il secondo è un pescatore in difficoltà economica; il terzo è un truffatore pesantemente indebitato e con un figlio portatore di handicap; il quarto ha l'animo semplice di un bambino.
Mentre il titolo italiano segue - fatto insolito per i film provenienti dall'Estremo Oriente - alla lettera quello originale, Chunjiang shuinuan, internazionalmente il film è conosciuto con il titolo di Dwelling in the Fuchun Mountains, che coincide con il nome di un antico e importante dipinto cinese del XIV secolo: un rotolo, ormai diviso in due pezzi, che misura più di sei metri di lunghezza.
Il richiamo all'opera di Huang Gongwang non avviene per caso, anzi è un costante spirito guida per il regista del film, che illustra la storia della famiglia Yu alla maniera di un rotolo senza tempo, svelandone a poco a poco ogni risvolto.
Paesaggi mossi dal vento, campi lunghissimi e carrelli orizzontali accostano i micro-racconti alla stregua di piccole cartoline, che vanno a comporre un armonioso mosaico sulle miserie e grandezze delle vite di uomini semplici, tra le montagne Fuchun e il delta del fiume omonimo.
Un luogo incantato, che appartiene alle leggende della dinastia Qin e poi a quelle del regno di Wu, che oggi ospita un'umanità smarrita e aggrappata a sciocche o autolesioniste abitudini. Youjin, il fratello scialacquatore e dedito alle scommesse, potrebbe apparire da subito come il personaggio negativo della vicenda, un fardello che grava sulle spalle dei suoi maggiori. Ma attraversando, con il placido incedere della regia di Gu Xiaogang, questa cronaca di commedie e tragedie umane, scopriremo che le apparenze possono ingannare e che l'equilibrio di un nucleo familiare si regge su calcoli più complessi dei semplici pregiudizi.
Un mutamento e un'evoluzione che si accompagna a quello delle stagioni, assecondando una visione buddhista del ciclo della vita che rimanda tanto a certo Kim Ki-duk (Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera) che a Edward Yang (Yi Yi - e uno... e due...). Quest'ultimo, specie nell'incipit corale in cui la famiglia al completo si riunisce, appare come un'evidente influenza per Gu, che, se maschera le vesti da debuttante grazie all'incredibile capacità di messa in scena - senza peraltro aver seguito una scuola di cinema e servendosi solo di attori non professionisti - ne lascia trasparire qualche segno proprio nei richiami forti allo stile della New Wave taiwanese.
Nel distretto di Fuyang (Cina meridionale), sulle rive del fiume Fuchung, scorrono e si intersecano le vite dei componenti della famiglia Gu. Tra questi, il ristoratore Youfu, sposato con Fengjuan e maggiore di quattro fratelli, prende in casa la madre settantenne dopo che un ictus ne ha aggravato la demenza senile. Nel frattempo però Xi, giovane figlia della coppia, si fidanza con l'insegnante e aspirante [...] Vai alla recensione »
Segnaliamo, pur con poca tempestività, il prezioso recupero del film di chiusura dall'ultima "Semaine de la Critique" pre era covid, quella del 2019, Chun jiang shui nuan, la straordinaria opera di un debuttante cinese Xiaogang Gu che è uscita da qualche giorno anche nelle nostre sale grazie al benemerito lavoro di Movies Inspired. Cercate di andare a vederlo, perché merita, eccome! Il titolo italiano [...] Vai alla recensione »
Una storia come tante, una storia di famiglia. La sera in cui si sta festeggiando il suo compleanno nel ristorante di uno dei figli, l'anziana matriarca di una famiglia dell'Hangzhou ha un malore e viene portata in ospedale: al suo ritorno a casa non è più la persona energica che era, e anche la sua memoria comincia a vacillare. Per i quattro figli e le loro famiglie si prospettano scelte che potrebbero [...] Vai alla recensione »
Cina, distretto di Fuyang. Festa per il compleanno della nonna settantenne, il banchetto prevede il branzino locale, pregiatissimo ( per procurarselo, i pescatori dormono in barca). L' elettricità va e viene, gli ospiti sudati si sventagliano. La nonna ha un malore e viene portata all' ospedale, i quattro figli accorrono al capezzale e intanto si chiedono che succederà.
C'è un personaggio, forse inevitabilmente femminile con la sua carica di vita donata e resilienza umana, al centro di alcuni tra i film recenti più interessanti che raccontano esperienze di vita, battaglie quotidiane, scambi con il mondo esterno dell'estremo oriente, incarnato da protagonisti prototipo ma al tempo stesso unici nel loro essere e raccontarsi.
Le celebrazioni per il settantesimo compleanno della madre di quattro fratelli vengono interrotte dal ricovero per infarto dell' anziana signora. Chi si occuperà di lei ora? E come far fronte ai gravi problemi economici che assillano figli, nuore e nipoti? Guardando a grandi maestri del cinema asiatico come Ozu, Mizoguchi, Kim Ki-duk e Jia Zhang-ke, l' esordiente trentaquattrenne Xiaogang Gu realizza [...] Vai alla recensione »
Girato nell' arco di due anni seguendo il corso delle stagioni, e filmandone le loro variazioni, nella città di Hangzhou e nella prefettura di Fuyang nel Sud della Cina, incastonata tra le montagne e il fiume Fuchun, Tiepide acque di primavera di Gu Xiaogang ha l' andamento del racconto epico, la sensorialità di far trasparire la millenaria storia di un luogo, l' abilità narrativa di scorrere e intrecciare [...] Vai alla recensione »
Opera prima del trentenne Gu Xiaogang, un film-fiume in cui la cronaca famigliare sposa un ritratto della Cina odierna dove il denaro sembra diventato la misura di tutte le cose. L'economia formale è ispirata a un lungo rotolo dipinto del XIV secolo, che riproduceva l'illusione del movimento portando lo spettatore "dentro" l'opera. Lo stesso fa il film, mediante il ricorso a pochi piani-sequenza dove [...] Vai alla recensione »
Aveva chiuso la Semaine de la Critique a Cannes nel 2019 e per i Cahiers du Cinéma è stato uno dei migliori film del 202o piazzandosi al 7° posto. Tiepide acque di primavera guarda probabilmente alla dimensione pittorica del cinema di Mizoguchi, ai legami di famiglia di Ozu e agli impercettibili, invisibili ma sensibili mutamenti della vita di Kim Ki-duk.
Ozu e Mizoguchi, i due capisaldi del cinema classico giapponese, trovano eco in un film cinese del 2019, ora in uscita nelle sale italiane con i titolo Tiepide acque di primavera (il titolo internazionale in inglese, su cui avremo modo di tornare, è Dwelling in the Fuchun Mountains), opera prima del filmmaker Gu Xiaogang. Una derivazione involontaria, a quanto dice lo stesso cineasta cinese, verosimilmente [...] Vai alla recensione »
Ambizioni, sotterfugi, delusioni di 4 fratelli in una cittadina nella modernità controversa della nuova Cina, tra un amore contrastato, liti e bische clandestine: un ristoratore, un pescatore, un truffatore e un candido di professione. La vita scorre come nei lunghi, pittorici piani sequenza a panoramica (incantevole la passeggiata fluviale dei due innamorati) come srotolando antichi papiri (il regista [...] Vai alla recensione »
Fin dal titolo, l'opera prima di Gu Xiaogang ci riporta alla pittura paesaggistica della tradizione cinese che su lunghi rotoli di seta dipingeva monti dalle cime vaporose e sinuosi corsi d'acqua. Incastonate nel paesaggio, vignette ricche di dettagli e piccole figure umane. Con gusto sublime per la panoramica, Gu fonde il movimento della camera con il gesto della mano che dispiega il rotolo e nella [...] Vai alla recensione »