Titolo originale | Inrang |
Anno | 2018 |
Genere | Azione |
Produzione | Corea del sud |
Regia di | Jee-woon Kim |
Attori | Woo-sung Jung, Hyo-ju Han, Gang Dong-Won, Ye-ri Han, Minho Jun-ho Heo, Eun-soo Shin, Moo Yul Kim, Choi Jin-ho, Mu-Yeol Kim, Chul-Hyung Im, Hong-In, Johnny Yong Bosch, Greg Chun, Reggie De Leon, Todd Haberkorn, Edward Hong, Kwon Hyuk-bum, Erika Ishii, Wonhyeong Jang, Lee Je Yeon, Jin-seo Jun, Won-joong Jung, Jae-Yeong Kim, Matt King, Kang San Lee, West Liang, Desirée Mee Jung, Ye-Won Mun, Andres Paul Ramacho, Seong-Bong Ahn, Do-Yeon Yang, Jennifer Yun. |
MYmonetro | 2,98 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 marzo 2019
La storia di una Tokio in preda al terrorismo e alle agitazioni politiche.
CONSIGLIATO SÌ
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2024. La minaccia di Cina e Giappone spinge le due Coree verso la riunificazione. Un gruppo terroristico denominato la Setta fa di tutto per impedirlo, organizzando attentati di crescente violenza. Il governo coreano aumenta quindi le misure di sicurezza, formando la "Brigata dei lupi", una squadra speciale con licenza di uccidere.
Un futuro distopico, privo di democrazia e ricolmo di violenza. Scenario già visto, ma nel caso di Mamoru Oshii - autore dell'anime da cui Illang è tratto - parliamo di chi quel tipo di atmosfere ha contribuito a plasmarle.
Illang: uomini e lupi è infatti prima di tutto un anime di pregio, presente nel cuore dei fan quasi al pari del celeberrimo Ghost in the Shell. Solo nel 2019 si arriva a un'insolita trasposizione live action, in cui la vicenda si trasferisce dal Giappone alla Corea e il passaggio geografico innesca anche una mutazione socio-politica. La macchina da presa passa nelle mani di Kim Jee-woon (Bittersweet Life, I Saw the Devil) e quindi è inevitabile che l'accento si concentri sulla parte "action". Mezz'ora di introduzione al contesto generale e di assalto a un gruppo di terroristi in tenuta da combattimento e Kim dimostra di essere tuttora uno dei maestri del genere, nonostante lo scivolone hollywoodiano con Schwarzenegger (The Last Stand). Lo spettatore più sensibile al suo stile di regia elegante ma crudele è così già catturato tra le maglie di una vicenda destinata a intricarsi sempre più, tra doppi giochi e trame segrete in chiaroscuro. L'azione cede poi il passo al thriller di tensione e a un abbozzo di romance che non convince mai fino in fondo. Ma resistere al segmento centrale significa essere ripagati dalla deflagrazione dell'ultimo atto, con un vertice assoluto nella sparatoria sul grattacielo: l'ennesima dimostrazione che solo Kim o Johnnie To oggi sono in grado di allestire coreografie d'azione di questo livello.
Rispetto all'anime Illang: Uomini e lupi insiste sulla metamorfosi in animale selvaggio della squadra speciale, esemplificata sul piano visivo da una uniforme che ricorda tanto un fantasma che un soldato tedesco della seconda guerra mondiale. Una maschera di terrore creata per sigillare ogni traccia di umanità, spegnere ogni residuo di sentimento. La metafora di Cappuccetto rosso e del lupo però è eccessivamente spiegata, con una ridondanza mai giustificata dalla profondità dell'assunto. Illang è in sostanza molto meno di quel che avrebbe potuto essere - al botteghino è stata una cocente delusione - ma alcuni istanti di furia, in cui Kim ritrova la gioia di comporre tableaux vivants corali, fatti di sangue e piombo, meritano la visione.