Un'efficacissima Marianna Fontana nel percorso di crescita di una donna in equilibrio tra diverse visioni del mondo. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Barbara Petti.
di A cura della redazione
Capri, 1914. Alcuni giovani del nord Europa sperimentano una ricerca sulla vita e sull'espressione artistica. Sull'isola abita con la sua famiglia Lucia, una capraia che viene attratta da questi individui. Intanto arriva a Capri un giovane medico portatore di nuove idee che mettono la scienza e l'interventismo al primo posto.
Mario Martone dopo Noi credevamo e Il giovane favoloso completa l'ideale trilogia con un film che si muove tra la luce diurna del sole e i fuochi delle danze della notte, trovando al proprio centro l'efficacissima interpretazione di Marianna Fontana.
È sua l'anima attorno alla quale si colloca tutta la vicenda, costretta a emanciparsi da un maschilismo ancestrale e a comprendere cosa sacrificare per poter davvero progredire, per uscire da qualsiasi tipo di gabbia ideologica e poter 'sperare' nel futuro.
In occasione dell'uscita di Capri-Revolution, in sala dal 20 dicembre, Barbara Petti interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.